Saas, Italia divisa fra benefici e costi

Solo il 21% delle imprese ha registrato un calo dei costi nella gestione delle licenze. Più “amata” la virtualizzazione di cui si fida il 46% delle imprese che ha già investito su cloud & co

Pubblicato il 06 Apr 2010

Le aziende italiane ancora poco informate sui benefici di
virtualizzazione e Software-as-a-Service (SaaS) possono offrire in
termini di gestione e costi delle licenze. È la fotografia
scattata da un’indagine effettuata da Vanson Bourne su 100
imprese per conto di SafeNet, provider di soluzioni per la
sicurezza aziendale e per la gestione dei diritti software.

A generare più dubbi fra virtualizzazione e SaaS è sicuramente il
secondo: se per il 37% di chi ha già adottato il software
“on-demand” è più semplice gestire applicazioni e software,
solo il 21% ritiene di aver beneficiato di una riduzione nei costi
delle licenze. Al contrario il 46% di chi ha già virtualizzato o
prevede di virtualizzare si aspetta una decisa riduzione dei costi
di licensing, e il 32% una migliore visibilità su dove risiedano
le licenze e chi siano gli utenti che stanno utilizzando le licenze
stesse.

“Lo studio mostra come il problema della gestione delle licenze
sia sentito in Italia e conferma come le aziende siano alla
continua ricerca di strumenti che aiutino a semplificare tale
gestione oltre a ridurre i costi associati – spiega Marco Costa,
Territory Sales Manager di SafeNet Italia -. Le soluzioni di
SafeNet per la gestione dei diritti software aiutano gli
Indipendent Software Vendor a offrire nuovi modelli di licensing
che rispondono al meglio alle esigenze dei loro clienti”.

Per le imprese italiane, comunque, la flessibilità delle licenze
rappresenta un requisito chiave al momento dell’acquisto di un
software: il 93% del campione ha dichiarato che è da
“abbastanza” a “molto” importante. Del resto, per
utilizzare al meglio il software, le aziende intervistate chiedono:
funzionalità per l’uso simultaneo di più utenti (62%),
possibilità di accedere alle applicazioni in movimento (42%), e
accesso alle applicazioni offline (36%).

Per quanto riguarda il numero di aziende che hanno già investito
in SaaS, la ricerca rileva che lo ha fatto il 52% del campione il
28% ha scelto forme ibride di SaaS e on-premises, ovvero software
installato sulle macchine e il 38% prevede di farlo. Mentre solo un
10% preferisce ancora adottare solo soluzioni on-premises.

In merito ai vantaggi offerti dall’adozione di software
on-demand, al primo posto svetta la semplificazione nella gestione
delle licenze (37%) seguita da una migliore visibilità di dove le
licenze risiedono e chi le sta usando (29%). Tra gli svantaggi vi
sono maggiori difficoltà a gestire la sicurezza (19%) e i costi
del software (13%). Più positive sono invece le aspettative di chi
non ha ancora implementato servizi Saas: il 33% infatti prevede una
riduzione dei costi delle licenze.

Ma a fare la parte del leone è la virtualizzazione. Solo il 13%
sembra non essere interessato alla virtualizzazione, soprattutto
perché non la ritiene necessaria alla propria azienda. Il 31%
degli intervistati invece ha già implementato almeno una soluzione
di virtualizzazione, il 45% prevede di farlo e l’11% addirittura
spera di poter virtualizzare tutto.

“Lo studio condotto da SafeNet dimostra che il 52% degli utenti
finali sta già utilizzando servizi Saas e più del 76% sta
pianificando di virtualizzare o ha virtualizzato, in parte o
totalmente, la propria infrastruttura IT- conclude afferma Pete
Wesche di Gartner -.Questo significa che i software vendor che non
hanno ancora adottato una strategia di licensing che possa
adeguarsi a questa nuova realtà dei fatti, ne potrebbero soffrire.
Inoltre, i software vendor che non hanno ancora investito in una
soluzione di licensing che abiliti l’autorizzazione e il
controllo delle loro applicazioni in ambienti virtuali vedranno
ridursi il mercato di riferimento e crescere la percentuale di
abusi delle licenze”.

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