COMMISSIONE UE

Privacy, Reding: “Diritto all’oblio non per media e blog”

Il commissario Ue per la Giustizia torna sulla proposta di riforma della direttiva del 95 che ora passa al vaglio di Parlamento e Consiglio. E precisa: “La misura riguarda i dati personali trasmessi alle aziende e non il lavoro giornalistico né i contenuti pubblicati dai blogger”

Pubblicato il 22 Feb 2012

P.A.

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La riforma europea sulla privacy conterrà il diritto all’oblio per i dati personali, ma non riguarderà i blog e il lavoro dei giornalisti. Lo ha riferito il commissario europeo per la giustizia, Viviane Reding, parlando della riforma della legislazione europea sulla protezione dei dati che ha lanciato lo scorso gennaio. "Il diritto all’oblio riguarda i dati personali che le persone trasmettono alle compagnie online e non riguarda il lavoro giornalistico – ha precisato Reding – Se un giornalista realizza un video o scrive un articolo, se un blogger ‘blogga’ questo rientra nel diritto all’informazione".

"Queste regole sono pensate per proteggere gli individui quando trasmettono i propri dati, non per cambiare la storia", ha aggiunto Reding, sottolineando l’importanza della ‘privacy’ come diritto fondamentale del cittadino. "L’accesso a Internet non è presente nella Carta dei diritti fondamentali Ue, ma è un dovere che ci sia nella nostra società perchè se non si ha l’accesso a Internet è molto difficile partecipare agli affari sociali, al business – ha rimarcato la commissaria – Credo sia più importante garantire la connessione a internet ai cittadini che vivono lontano dalle grandi città e non hanno accesso alle informazioni. Con internet tutti possono essere in contatto diretto con le amministrazioni", ha spiegato.

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