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Nasce “CulturaItalia”, il motore italiano del patrimonio artistico

La nuova versione del portale del Mibac rende accessibili 2,5 milioni di contenuti grazie alla collaborazione di musei, biblioteche e gallerie. Recchia: “Molto più di un Google della cultura”

Pubblicato il 22 Feb 2012

Federica Meta

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Tutto il patrimonio artistico a portata di un click, con 2,5 milioni di contenuti (saranno 4 a giugno), migliaia di articoli e informazioni, una guida ragionata a cinquemila siti web, motori di ricerca open source e centinaia di file video. È CulturaItalia, nuova versione del portale creato dal ministero dei Beni Culturali per rendere accessibile a tutti- studiosi e non – il nostro patrimonio artistico attraverso i metadati di 20 partner (a giugno 40) tra musei, biblioteche, archivi, gallerie, mostre, monumenti.

Presentato oggi dal segretario generale del Mibac Antonia Pasqua Recchia, il portale rientra nel più ampio piano di digitalizzazione e costruzione di infrastrutture tecnologiche del ministero. "Partiti in uno stato di grande arretratezza – spiega Recchia – abbiamo lavorato su due binari, da un parte il passaggio all’amministrazione digitale e dall’altra la messa online di contenuti, seguendo il sistema di regole che si andavano delineando a livello europeo. Dove, per una volta, non siamo andati a rimorchio, ma abbiamo fatto da traino con ruoli di coordinamento".

Il piano CulturaItalia, prosegue, "dal 2005 è costato 9 milioni di euro, con un finanziamento di 1,6 milioni" dal piano governativo per la digitalizzazione. Sul portale abbiamo investito un milione e 300 mila euro. Il resto è andato in digitalizzazione e infrastrutture – spiega ancora – Abbiamo cioè messo in rete tutti i 500 istituti del ministero, abbattendo i costi della fonia di quasi 5 milioni di euro". Per piani simili, sottolinea, gli investimenti europei sono di ben diversa portata. Tra i risultati, la creazione di un network digitale, la nascita di oltre 150 siti web di istituti culturali (più 800 monitorati), corsi di formazione per 1.400 utenti del ministero e cinquemila collezioni digitali e 1.900 istituzioni censite attraverso il progetto Michael.

Costruita la rete e avviata l’autostrada, appassionati, studiosi e turisti, potranno ora scoprire tutto il patrimonio artistico italiano su CulturaItalia.it, aggregatore nazionale di contenuti in continua crescita, che già vanta 14 mila tra articoli e news (il 30% anche in inglese), 720 file multimediali, cinquemila siti web recensiti, 250 newsletter, 20 mila amici su Facebook e tre campi di ricerca: banca dati, articoli e il catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale. Insomma, commenta Recchia, "molto più di un Google della cultura", sia per l’accuratezza delle ricerche che "per la certificazione dei contenuti".

CulturaItalia, poi, contribuisce anche a Europeana, la biblioteca digitale europea cui ha già inviato oltre un milione e mezzo di contenuti. In primavera, debutterà anche la sezione MuseiD-Italia, digital library condivisa con Regioni e Istat, dedicata ai capolavori conservati nei 7.500 musei e luoghi della cultura italiana aperti al pubblico. Budget per finanziare i 30 progetti in corso di MuseiD-Italia, 1,6 milioni di euro dall’e-gov. "Uno sforzo – conclude Recchia – che compiamo consapevoli che la digitalizzazione in campo culturale è fondamentale per sviluppo e competitività. E che secondo ultime analisi può portare a una crescita del +3,3% del Pil europeo".

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