LA CESSIONE

La7, Cairo fra i pretendenti?

Spunta il nome di Urbano Cairo nella rosa dei pretendenti in lizza. Ma il contratto per la raccolta pubblicitaria rischia di pesare sul prezzo di vendita

Pubblicato il 26 Set 2012

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Urbano Cairo sarebbe tra i pretendenti per La7, in tandem con H3g, interessata al multiplex di TI Media, asset che da solo è valutato intorno ai 300 milioni di euro. Cairo entrerebbe in concorrenza con il fondo Clessidra e Discovery Channel, il gruppo del magnate americano Jack Malone, gli unici che ieri avrebbero depositato le offerte non vincolanti sul tavolo degli advisor di Telecom Italia, Mediobanca e Citigroup.

Urbano Cairo, secondo MF, può contare su una cassa superiore a 57 milioni in pancia della Cairo Communication, che ha un contratto di raccolta pubblicitaria in esclusiva fino al 2019 con La7, La7D, La7.it e La7.tv. Un accordo che pesa sulle offerte dei potenziali acquirenti, legati a doppio filo con la concessionaria pubblicitaria che garantisce sì ricavi annui per almeno 120 milioni di euro, ma che impone a chiunque concluderà l’acquisto di dover negoziare con Cairo per ottenere nuove condizioni. Secondo il Messaggero, inoltre, c’è “un contenzioso in corso tra Telecom Italia Media e Urbano Cairo”, un altro fattore che potrebbe influire sul prezzo di vendita.

Intanto, è attesa per domani la discussione sulle offerte non vincolanti, in sede di Cda di Telecom Italia. Dopodiché saranno comunicati i nomi dei pretendenti che saranno ammessi alla fase 2 della gara.

L’unica offerta economica trapelata è quella del fondo di private equity Clessidra, interessata a rilevare tutto il pacchetto, sia le emittenti sia i multiplex, che avrebbe messo sul piatto 450 milioni di euro, 300 milioni in contanti e il resto di debito.

Resta da verificare la presenza o meno della tedesca Rtl, del gruppo Bertelsmann, e di Abertis Infrastructures, che sarebbe interessata soltanto ai multiplex. Ma nei prossimi due giorni altre offerte non vincolanti potrebbero arrivare.

I potenziali acquirenti vorrebbero limare al ribasso il prezzo d’acquisto, giudicando “troppo ottimistiche” le stime alla base del piano industriale 2012-2015, in particolare sul fronte dell’outlook della raccolta pubblicitaria. Nel prospetto di vendita il gruppo ipotizza un incremento del 19% della raccolta pubblicvitaria di La7 nel 2013 e ricavi in aumento del 33% a 190 milioni l’anno prossimo, per arrivare a 240 milioni nel 2015.

La quotazione in borsa di TI Media è lievitata a 273 milioni di euro, mettendo a segno una crescita superiore al 20% nell’ultimo mese. Sul mercato c’è il 77,7% di TI Media, detenuto da Telecom Italia, e nel prezzo (enterprise value) vanno considerati anche il prezzo dell’Opa e i debiti di 220 milioni di euro.

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