Diritto all’oblio, Francia apripista alle regole Ue

La “Magna charta” per la cancellazione dei dati personali dai siti sociali spinge la Reding a rinnovare l’accento sulla proposta di legge che dal 2011 rafforzerà la protezione della privacy

Pubblicato il 22 Nov 2010

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La Francia pioniere del diritto all’oblio su Internet. Come
scrive il quotidiano La Tribune, l’iniziativa di Nathalie
Kosciusko-Morizet, ex segretario di Stato all’Economia digitale
francese, che ha redatto una carta per il diritto a cancellare i
propri dati online, apre la strada a una proposta di legge della
Commissione europea prevista per l’anno prossimo.

Preoccupata dei rischi cui i cittadini si espongono, non sempre
consapevolmente, quando entrano a far parte di un social network,
la Kosciusko-Morizet è riuscita a convincere diversi siti sociali
attivi in Francia, tra cui le reti professionali Viadeo e Copains,
a firmare il 13 ottobre la sua carta del “diritto
all’oblio”.

All'iniziativa francese hanno aderito anche le filiali locali
di aziende come Microsoft e Skyblog, mentre Google e Facebook hanno
rifiutato di firmare la carta: ancora aperti i tavoli di
discussione. La Kosciusko-Morizet spera di arrivare ad un “futuro
accordo internazionale”: “Dobbiamo adottare regole collettive
di buona condotta per rinforzare la protezione della vita privata
su internet”, ha detto.

La carta di “buona condotta” francese impegna le aziende che
aderiscono a fissare dei parametri in base ai quali stabilire che
alcuni dati vanno trattati come confidenziali e ad agire per
“sensibilizzare e educare gli internauti”: i siti che
partecipano dovranno informare gli utenti sull’importanza del
“preservare la sfera privata”. La carta punta anche alla
creazione sui siti di un "ufficio reclami virtuale".

“La protezione dei dati personali è un diritto fondamentale”,
ha dichiarato Viviane Reding il 4 novembre presentando il suo
progetto per il rafforzamento dei diritti dei cittadini sul web.
Secondo La Tribune, la strada tracciata dalla Francia ha spinto il
commissario Ue alla Giustizia a rinnovare l’attenzione in
particolare sul tema della cancellazione di quanto messo su
Internet. La proposta di legge della Reding insiste dunque sul
diritto all'oblio, sul totale controllo dei dati da parte
dell'utente e sulla necessità di un esplicito consenso da
parte di quest'ultimo a rendere disponibili i propri dati al
provider del servizio.

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