IL PROGETTO

Turismo digitale, Franceschini battezza il Laboratorio

Riflettori puntati sul monitoraggio e la diffusione delle best practice. In programma la creazione di banche dati aperte per i player di settore. Il ministro: “L’Italia deve sfruttare le opportunutà dell’Ict per rilanciare il settore”

Pubblicato il 04 Apr 2014

F.Me.

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“Sulla digitalizzazione del turismo l’Italia si gioca una partita strategica in termini di possibilità di crescita e sviluppo economico. Le classifiche internazionali ci dimostrano che siamo ancora molto indietro: al 26° posto in quanto a competitività del settore turistico, al 101° posto per l’uso delle Ict nel comparto turistico. Questi sono dati che proprio non ci piacciono: l’Italia può e deve fare di più e di meglio. Perciò abbiamo deciso di istituire il Laboratorio digitale che avrà il compito anche di monitorare le best practices del settore e fornire indicazioni per integrare i troppi livelli digitali della pubblica amministrazione. Il turismo e la cultura sono la ricchezza su cui dobbiamo investire ed il governo sta lavorando in questa direzione in una logica di sistema”. Così Dario Franceschini ministro dei Beni, delle Attivtà culturali e del Turismo a margine della firma online con il Travel Next di Trento, che ha dato il vita al decreto per il “Laboratorio per il turismo digitale”.

Si tratta di un organismo che avrà il compito di effettuare una sorta di ricognizione “dei progetti e delle iniziative di digitalizzazione della filiera turistica al fine di identificare e valorizzare best practice e key influencer dell’ecosistema turismo e di promuoverne l’utilizzo dal parte del settore”.

Il Laboratorio, in particolare, svolgerà attività di ricognizione dei sistemi di ricerca e analisi dei dati digitali, dei progetti e delle iniziative di digitalizzazione della filiera turistica al fine di identificare e valorizzare best practice e key influencer dell’ecosistema turismo e di promuoverne l’utilizzo dal parte del settore. Focus anche sugli standard digitali internazionali che favoriscono l’interoperabilità e l’integrazione dell’offerta informativa e ricettiva e la creazione di un ambiente cooperativo fra operatori pubblici e privati.

Il centro si occuperà anche dell’identificazione di modelli di business sostenibili che sfruttino l’opportunità offerta dall’accesso diretto alle informazioni e ai servizi turistici e favoriscano la creazione di applicazioni e servizi.

Nell’ambito delle attività verrà predisposto annualmente un documento di sviluppo della digitalizzazione del turismo in Italia, da trasmettere al Comitato permanente di promozione del turismo in Italia istituito ai sensi dell’articolo 58 del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79, e successive modificazioni, anche ai fini della redazione e dell’aggiornamento del piano strategico di sviluppo del turismo in Italia. In particolare, il documento definisce.

Riflettori puntati anche sulle strategie digitali di ricerca, informazione, comunicazione, promozione e commercializzazione dei servizi turistici e culturali e dei prodotti tipici e artigianali in Italia e all’estero e sulle le attività ed i progetti per il sostegno alla digitalizzazione delle Pmi e della PA al fine – spiega Franceschini – “di favorire la crescita della competitività degli operatori pubblici e privati del settore turistico, culturale e delle produzioni di prodotti tipici e artigianali”.

Tra gli obiettivi anche la realizzaione di banche dati aperte all’utilizzo dei soggetti e delle imprese che operano nel settore e l’identificazione di soggetti, modalità e risorse necessarie allo sviluppo dell’economica digitale nel turismo e per la valorizzazione del patrimonio culturale.

Il funzionamento del Laboratorio non comporta oneri aggiuntivi per la finanza pubblica e la relativa partecipazione è a titolo gratuito.

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