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Fiasco: “Un digital trainer per le Pmi”

Pubblicato il 08 Lug 2014

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«Nuova Impresa» definisce un’area di lavoro all’interno di Assinform istituita con l’intento di realizzare iniziative specifiche rivolte a favorire l’innovazione e lo sviluppo del sistema produttivo delle Pmi e la nascita di nuove imprese, attraverso l’Ict e la diffusione di una cultura digitale in ogni aspetto del business. L’attenzione è rivolta a tutti i comparti produttivi, oggi fortemente impattati dal digitale, alle nuove iniziative imprenditoriali ed anche alle stesse Pmi del settore Ict; queste ultime sono al tempo stesso soggetti attivi della rivoluzione digitale e imprese in fase di evoluzione. Il ruolo delle Mpmi (micro, piccole e medie imprese) è ampiamente riconosciuto a livello comunitario: le Pmi rappresentano il 99% delle imprese con un contributo all’occupazione superiore al 67% e un valore aggiunto superiore al 58%. La relazione annuale del Garante delle Mpmi presso il ministero dello Sviluppo economico fornisce indicazioni utili per collegare il digitale alle politiche per lo sviluppo. Ad esempio l’e-commerce potrebbe essere determinante per l’internazionalizzazione proprio nella fascia dimensionale delle Mpmi. Ma gran parte delle imprese non è stata finora in grado di sfruttare l’enorme potenziale di questo canale di vendita e non solo per barriere di carattere normativo e fiscale. Le parole chiave sono innovazione digitale, competitività, cultura; ma la domanda del gruppo di lavoro è: quali iniziative concrete suggerire, come favorire in concreto prassi ed esperienze traccianti, capaci di generare effetti imitativi positivi? Da queste riflessioni nascono le proposte da portare all’attenzione del Garante delle Mpmi e degli altri stakeholder: il profilo di un “digital trainer”, che affianchi le Pmi nella evoluzione digitale; “club per le nuove imprese”, dove sviluppare network relazionali e scambiare esperienze; “adotta un’impresa”, per favorire la contaminazione tra imprese tradizionale e quelle innovative; “ambasciatore del digitale”, per coinvolgere il mondo dei consulenti del lavoro, commercialisti, avvocati, ecc. nel diventare co-protagonisti della evoluzione delle imprese, superando così un ritardo che penalizza l’adozione dell’innovazione a tutti i livelli; “finanza per le Pmi”, per far conoscere opportunità di finanziamento e strumenti innovativi come ad esempio l’“Equity Crowdfunding”. Questa visione potrà aiutare l’affermazione delle competenze digitali a tutti i livelli, grazie a pratica, sperimentazione, applicazione concreta, perché oggi abbiamo tutto ciò che occorre e “il futuro è già qui solo che è mal distribuito”.

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