STARTUP

Best program 2015, operazione “rientro dei cervelli”

Al via la borsa di studio ideata dall’ex ambasciatore Usa in Italia Ronald Spogli. Borse di Studio da 41mila dollari ai laureati in materie scientifiche per corsi e stage in Silicon Valley, e aiuti al rientro in Italia per la creazione di startup. L’ambasciatore John R. Phililips: “L’innovazione mette le basi per la creazione di nuovi posti di lavoro”

Pubblicato il 26 Gen 2015

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Sette edizioni realizzate finora, con 63 vincitori, di cui 12 presenti in Silicon Valley, 37 startup innovative realizzate in Italia, 30 milioni di euro investiti nelle startup dall’estero, 9,5 milioni di euro di fatturato realizzato, 320 posti di lavoro creati e aziende presenti con filiali in 4 paesi: Italia, Inghilterra, Singapore e Usa.

Sono i numeri di Best Program, la borsa di studio che nell’edizione 2015 è promossa da Steering Commitee e Invitalia, in cooperazione con la Commissione Fullbright e l’Ambasciata Usa in Italia, nata per premiare i giovani ricercatori, economisti, laureati che hanno un’idea innovativa nel campo dell’Ictm biotech, tools and machinery, Energy and green technology, Art, design e Fashion. I vincitori si aggiudicano una borsa di studio di 41mila dollari per frequentare corsi di imprenditoria presso l’università di Santa Clara, nella Silicon Valley e svolgere un tirocinio in una startup americana. Una volta rientrati in Italia, i partecipanti al programma potranno iniziare un percorso di mentoring di sei mesi per creare la propria startup in Italia.

Questa mattina è stata presentata a Roma l’edizione 2015 del programma, alla presenza dell’ideatore dell’iniziativa, l’ex ambasciatore Usa in Italia Ronald P. Spogli, l’attuale ambasciatore John R. Phillips, Gustavo Martinez, ad di J. Walter Thompson, che ha presentato il video promozionale realizzato dall’agenzia per l’edizione 2015 del programma, Francesco Starace, ad e direttore generale di Enel, Matteo Del Fante, Ad di Terna, Domenico Arcuri, Ad di Invitalia e Fernando Napolitano, presidente dello Steering Commitee di Best Program. Presenti tra gli altri a palazzo Ferrajoli anche Gianni Letta, Luisa Todini, presidente di Poste Italiane, e Guido Fabiani, assessore allo sviluppo economico della Regione Lazio.

“Lo Spot – ha detto Napolitano – vuole essere una provocazione per parlare di quei giovani italiani che non si scoraggiano, che non vogliono restare a casa con mamma e papà e che lavorano sodo per realizzare i propri sogni. Nostro obiettivo è coinvolgere tutte le Regioni italiane che, utilizzando le risorse del fondo sociale europeo per l’imprenditoria, 9,5 miliardi di euro per il 2014-2020, potrebbero finanziare a costo zero le borse di studio e partecipare a un progetto in grado di cambiare il futuro di una generazione di giovani e, di conseguenza, quello dell’Italia”. Proprio per questo lo slogan dello spot è “Change your life. Change Italy”.

La borsa di studio si rivolge, tra i 300mila giovani che ogni anno si laureano in Italia, ai 60mila tra loro che hanno scelto materie scientifiche.

“Il Governo Renzi incoraggia fortemente questa iniziativa – ha detto aprendo la presentazione l’ambasciatore Armando Varricchio – che era stata nell’agenda del presidente Renzi durante la sua trasferta di settembre in Silicon Valley. Best è un modello interessante, coerente con l’attività del Governo, per i suoi tre obiettivi principali; promuovere i talenti di un paese giovane e dinamico, utilizzare in modo virtuoso le risorse europee e creare un legame stretto tra la Silicon Valley e l’Italia, e infine le riforme, che si pongono l’obiettivo di creare la possibilità per i giovani di essere liberi da impedimenti per realizzare le proprie idee. A settembre negli Usa abbiamo toccato con mano come tanti ragazzi abbiano trovato opportunità di crescita professionale in California, ma mantenendo un rapporto strettissimo con l’Italia, facendo da incubatori di nuove idee”.

Per l’ambasciata statunitense in Italia l’ambasciatore John R. Phillips ha sottolineato come Best program consenta “ai giovani talenti italiani di muoversi e realizzare esperienze all’estero ma, ciò che è più importante, di tornare indietro in Italia. Ricordo l’intervento di Matteo Renzi a Stanford – ha proseguito Phillips – L’innovazione mette le basi per la creazione di nuovi posti di lavoro, e gli Stati Uniti ne sono stati un esempio: la nostra strategia per la creazione di posti di lavoro fa leva in maniera massiccia sull’innovazione – ha concluso – e a dimostrarlo ci sono tutte le realtà d’eccellenza presenti in silicon Valley. L’Italia ha bisogno che i suoi talenti possano crescere, e di diventare un posto più semplice per fare impresa”.

A ideare l’iniziativa nel 2006 fu Ronald P. Spogli: “Best è nato con l’idea di dare un’opportunità ai ragazzi capaci in materia scientifica e ingegneristica per creare la propria iniziativa e la propria azienda – ha detto – Best è ora a un punto cruciale: ha la capacità di crescere, e da un programma pilota diventare un programma vero e proprio. Dagli iniziali 15 borsisti l’anno deve arrivare a coinvolgere centinaia di ragazzi. I soldi ci sono, la prova del valore del programma c’è, i talenti ci sono. Penso che fra qualche anno vedremo questo evento come un momento decisivo anche per il futuro del paese”.

Enel non ha aderito perché cercava innovazione nel campo dell’energia – ha aggiunto Francesco Starace – L’abbiamo fatto perché abbiamo il concetto dell’innovazione aperta, per al quale c’è bisogno di un terreno fertile. Non abbiamo indirizzato le domande, non abbiamo selezionato quelle che si occupano di energia. Abbiamo selezionato le persone più motivate e più determinate. Ora, usciti dalla fase pionieristica, sarà la fondazione Enel a seguire il programma in maniera più sistematica con continuità nel tempo”.

“La strada da percorrere – ha detto Matteo Del Fante, amministratore delegato di Terna – è quella di rendere possibili e operativi ponti di ricerca e di studio tra le aziende, con l’obiettivo di dare via a una filiera di imprese che assumono. Per raggiungere l’obiettivo ci vogliono numeri importanti – ha proseguito – Dal nostro punto di vista la ricerca tecnologica, al di là del nostre settore specifico, è un ambito che curiamo. Dare fiducia a nuove imprese che testano nuove tecnologie è fondamentale, e questo è lo spirito con il quale aderiamo, con entusiasmo a Best Program”.

“Si tratta di un programma lungimirante – ha concluso Domenico Arcuri, Ad di Invitalia – nato otto anni fa, quando era impensabile organizzare una cosa del genere. Sosteniamo questo programma fermi nella convinzione che i nostri figli un lavoro lo dovranno inventare. Se le istituzioni danno un contributo in questo campo, offrendo i mezzi a chi vuole inventarsi un lavoro, danno un contributo al Pil dell’Italia. In questa direzione va anche il nostro programma Smart and start, che serve a sostenere le start up di imprese innovative, e da quest’anno sarà disponibile in tutta Italia, e non soltanto al Sud, e con incentivi più rilevanti”.

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