IL SEMINARIO

Fabbrica 4.0, Italia ai nastri di partenza: parte la sfida alla digital transformation

Si concude il roadshow di Confindustria servizi innovativi e tecnologici. Il presidente Lucarelli: “L’Europa punta molto sul settore, ma ci sono skills da formare e gap da colmare”

Pubblicato il 22 Giu 2015

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“L’Europa punta sulla trasformazione digitale, sulla manifattura e l’industria 4.0. Un settore in cui oggi ci sono skill da formare, e in cui l’Italia è l’Unione europea devono colmare un Gap importante rispetto alle economie emergenti, agli Stati Uniti e al resto del mondo”. Lo ha detto Ennio Lucarelli, presidente di Confindustria servizi innovativi e tecnologici, aprendo i lavori del seminario “I servizi innovativi e tecnologici per la nuova fabbrica 4.0. La sfida della produttività”, che si è tenuto oggi pomeriggio nella sala Pininfarina della sede di Confindustria in viale dell’Astronomia, a Roma. Durante l’incontro è stato presentato il voume “Fabbrica 4.0, la rivoluzione della manifattura digitale”, con il professor Luca Beltrametti, direttore del dipartimento di economia dell’università di Genova, che ha illustrato le prospettive della stampa 3D e della trasformazione “digitale” del settore manifatturiero.

Ai lavori hanno preso parte Alberto Tripi, consigliere di Confindustria, Gianni Potti, presidente del comitato nazionale coordinamento territoriale di Confindustria servizi innovativi e tecnologici, Stefano Firpo, direttore generale per la politica industriale, per la competitività e le Pmi del Mise, Alberto Baban vicepresidente e presidente di piccola industria di Confindustria. All’assemblea ha mandato un saluto Gunther Ottinger, commissario per l’economia digitale dell’Unione europea, ribadendo l’obiettivo comunitario di portare al 20% entro il 2020 il valore aggiunto manifatturiero dell’economia dell’unione rispetto all’attuale 15%. A portare il punto di vista della Germania è intervenuta Susanne Schutz, ministro plenipotenziario e capo dell’ufficio economico dell’ambasciata della repubblica federale di Germania, che ha illustrato come il PAese stia affrontando la rivoluzione digitale in ottica di filiera e con il coinvolgimento del Governo e di tutti gli stakeholder.

“Bruxelles ha fatto propria l’idea di un rinascimento industriale, dopo che la crisi finanziaria ha messo in luce le debolezze dell’economia europea – prosegue Lucarelli – Ora auspichiamo che la Commissione presenti la roadmap come indicato dal Consiglio Industria del marzo 2014. Grazie al nostro progetto e al nostro impegno abbiamo anticipato i tempi di un tema che sta entrando nell’agenda di Confindustria e della politica. Servono però anche le infrastrutture: la sfida-paese per la costruzione di una ‘fabbrica intelligente’ potremo vincerla solo se tutto il sistema darà il massimo in ogni sua componente”.

“I tempi del vecchio modo di fare e intendere l’industria sono finiti: bisogna cambiare marcia – rilancia Potti – Per questo lanciamo il nostro messaggio all’Italia e all’Ue. Per sfruttare appieno le potenzialità della rivoluzione competitiva in corso e le scelte finanziarie europee con il programma Horizon 2020, è necessario che la UE dia segnali concreti di voler attivare quegli strumenti in grado di favorire la cooperazione tra stati, servizi e settore manifatturiero. La manifattura 4.0 è la quarta rivoluzione industriale, è necessaria e inevitabile se vogliamo rilanciare l’economia globale”.

Durante l’appuntamento hanno presentato le loro case history alcuni rappresentanti di aziende italiane impegnate nell’Ict: Maurizio Santacroce, general manager payment & services di Sisal Pay, Walter Munarini, direttore di Open Sky e Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana. Il convegno ha chiuso il road show che Confindustria servizi innovativi e digitali ha tenuto su Fabbrica 4.0 ad Ancona, Napoli e Brescia, per sensibilizzare le sedi territoriali che soltanto “una forte integrazione tra Industria e servizi innovativi e tecnologici consentirà la crescita della manifattura 4.0”.

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