EDU DAY

Scuola digitale, non solo coding: in classe entra il videogioco Minecraft

A Roma l’Edu Day che Microsoft dedica alle iniziative pro-didattica a fianco del Miur. I nuovi capisaldi nella formazione di insegnanti e ragazzi. Carlo Purassanta: “Aiutiamo le scuole a trasformare informatica e tecnologie in parti integranti dei programmi educativi”

Pubblicato il 01 Dic 2015

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“Lo studio dell’informatica e l’inserimento di tecnologie digitali possono rappresentare un supporto straordinario nei processi di apprendimento ed è necessario aiutare le scuole nel rendere questi elementi parte integrante ed imprescindibile dei programmi educativi”. Lo ha detto Carlo Purassanta ad di Microsoft Italia nel corso dell’Edu Day a Roma, evento di informazione-formazione che Microsoft dedica al mondo della scuola. L’iniziativa, che si inserisce nella cornice dell’attuazione del protocollo d’Intesa siglato con il Miur per la digitalizzazione del sistema scolastico, ha ospitato oltre 600 tra studenti, docenti e dirigenti scolastici di tutta Italia per esplorare esigenze, pratiche di successo e nuove sfide per il mondo della scuola, attraverso le testimonianze di manager e di docenti che hanno sperimentato con successo l’innovazione nelle loro attività didattiche.

Fortemente voluto da Francesco del Sole, nuovo responsabile della divisione Education di Microsoft Italia, l’incontro si è aperto con la presentazione del Piano Nazionale per la Scuola Digitale (Pnsd), il documento sviluppato per guidare le scuole in un percorso di innovazione e digitalizzazione, come previsto nella riforma della Scuola (legge 107/2015 – La Buona Scuola), da parte di Damien Lanfrey e Donatella Solda, Ideatori del Pnsd Segreteria Tecnica MIUR, che si sono soffermati sull’importanza di introdurre il pensiero computazionale nella scuola primaria e sulla assoluta necessità di formare adeguatamente tutto il personale docente, oltre che di sostenerlo attraverso la fornitura di nuove tecnologie.

Un recente studio di Idc ha evidenziato le difficoltà dei docenti nei confronti di un sistema scolastico “ancora arretrato e vessato dalla crisi globale – scrive in una nota Microsoft -, che ha limitato ulteriormente le risorse disponibili”. Secondo la ricerca i docenti ritengono che su un anno accademico in media 1 giorno a settimana – 227/312 ore per anno accademico – sia da considerarsi inefficiente a causa di attività time-consuming che non aggiungono nessun valore. Ridurre il numero di queste attività o efficientarle consentirebbe di reinvestire il tempo recuperato – stimato in circa 200 ore – in attività didattiche maggiormente profittevoli. Secondo i risultati delle interviste, l’utilizzo di alcune tecnologie potrebbe aiutare i docenti a recuperare il 68% del tempo perso che equivale a circa 143 ore o 16 giorni dell’anno accademico.

L’Amministratore Delegato di Microsoft, Carlo Purassanta, nel dare il via ai lavori della mattinata si è soffermato sull’impegno e l’esperienza di Microsoft per la digitalizzazione della scuola italiana, ambito nel quale interviene ponendosi l’obiettivo di aiutare tutti gli studenti del pianeta ad ottenere di più dalla didattica, rendendo l’apprendimento più coinvolgente e accessibile. In quest’ottica, Microsoft è presente sul territorio operando su due linee di intervento principali: da un lato mettendo a disposizione degli studenti tutti gli strumenti tecnologici e formativi, dall’altro supportando, formando e coinvolgendo i docenti in un comune progetto di modernizzazione delle loro attività quotidiane.

“In Italia ci sono circa 25 computer ogni 100 studenti (Fonte Ocse), dato ancora esiguo se si considera che i ragazzi di oggi sono i primi veri nativi digitali e necessitano di strumenti e metodologie di apprendimento vicini al loro modo di essere e di interagire – ha detto Purassanta -. Come Microsoft, però, siamo anche convinti che la loro introduzione nelle scuole da sola non sia sufficiente a costruire le competenze del futuro. Crediamo nel ruolo degli educatori e dei dirigenti scolastici, che devono essere protagonisti del processo di modernizzazione del sistema scolastico”.

Il coding, in particolare, è uno dei capisaldi del lavoro che Microsoft sta portando avanti in Italia a fianco del Miur. Fra le altre iniziative Microsoft Programma il Futuro che introduce nelle scuole i concetti base dell’informatica attraverso la programmazione; YouthSpark che ofre programmi di formazione tecnologica con l’obiettivo di favorire l’accesso di ragazzi e ragazze alle competenze digitali e occasioni di avvicinamento al mondo del lavoro e dell’imprenditoria; Student Advantage, grazie al quale oggi in Italia più di 1 milione e 300mila studenti hanno la possibilità di beneficiare gratuitamente delle nuove funzionalità e applicazioni di Office 2016 volte a supportare la didattica. E ancora Progetto Dirigenti Innovativi; Microsoft Innovative Educator, Microsoft Showcase Schools, Edu Connect, Teacher Ambassador.

Nella seconda parte della mattinata sono stati realizzati laboratori di coding e di robotica con studenti delle elementari e superiori, introdotti dall’intervento di Fabio Santini, Microsoft Italia e Marco Vigelini, volontario di Coderdojo, che hanno spiegato le innovative applicazioni dell’introduzione di Minecraft, il videogioco per PC più venduto al mondo, nella didattica.

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