STRATEGIE

Agricoltura 4.0, sprint dai fondi Ue. Ma serve più digitale contro le frodi

L’agenzia Agea delinea alla Camera la strategia per rendere più efficace l’erogazione delle risorse Feasr: PagoPA, Spid e fatturazione elettronica le chiavi di volta. Ma la tecnologia da sola: per far funzionare bene il comparto necessarie risorse specializzate in IT

Pubblicato il 07 Giu 2017

Più digitale per evitare le frodi nell’agricoltura. Francesco Vincenzo Sofia, responsabile dei Sistemi informativi e tecnologici di Agea, ha delineato la strategia dell’agenzia responsabile dell’erogazione delle risorse Feasr davanti alla in commissione Digitalizzazione alla Camera.

Sofia ha spiegato che grazie alla tecnologia sono resi più efficaci i controlli sulla distribuzione dei finanziamenti. “L’amministrazione Agea è da sempre connessa all’anagrafe tributaria, e da sempre facciamo le verifiche della corretta intestazione dei soggetti; tuttavia, il dato sull’esistenza in vita dei contribuenti, che comunque non è certificato, è stato messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate solo da un certo punto in poi, e proprio alle verifiche sui soggetti deceduti si riferiscono le critiche della Commissione europea arrivate nel 2015 – ha puntualizzato – Alle condizioni attuali l’anagrafe tributaria è il soggetto della PA che può mettere a disposizione i dati più precisi e specifici sui contribuenti per le nostre verifiche. Effettuiamo i controlli sull’esistenza in vita dei soggetti percipienti dei pagamenti due volte: sia all’origine, quando i soggetti presentano la domanda per i fondi, sia prima di erogare effettivamente i fondi, ossia prima della trasmissione dei bonifici alla banca”.

Tra le altre azioni spicca l’adesione a Spid. “Di recente, il 3 maggio, come Agea abbiamo completato la procedura di adesione a Spid, quindi da quella data gli utenti del Sian (Sistema informativo agricolo nazionale) possono accedere attraverso un’autenticazione Spid di secondo livello, che è quella che secondo noi fornisce il livello di sicurezza adeguato – ha spiegato – “Ci sarà prossimamente – specifica – un altro passo seguito dall’organismo pagatore Agea, per cui alcune categorie di utenti particolarmente critici, quelli dei centri di assistenza agricola, dovranno accedere solo con Spid, e questo rientra nel quadro del rafforzamento delle attività di contrasto alle frodi. La data che mi è stata indicata è il 30 giugno, ma non posso darla per certa”.

“Al momento – ha detto Sofia – abbiamo reso possibile, anche se non obbligatorio, accedere con Spid, ma si può ancora accedere nella modalità tradizionale, nome utente e password. Il Sian ha un sistema di gestione delle utenze unificato, e tutti i servizi sono profilati a seconda dell’utente che accede, e questo è un dato positivo, perché ci ha permesso di fare a monte un’unica modifica tramite la quale abbiamo introdotto la nuova modalità di identificazione tramite Spid”.

Focus anche sul tracciamento dei pagamenti: “Recentemente, come Agea, abbiamo completato la nostra adesione al sistema PagoPA, che consentirà di ricevere pagamenti elettronici dagli utenti; noi ci occupiamo più di erogazione di fondi che di ricezione, ma PagoPA servirà a coprire la gestione del contenzioso e il recupero e la restituzione di pagamenti indebiti, nei casi in cui ciò non possa avvenire per compensazione”.

Nonostante l’impegno sul fronte digitalizzazione, Agea si scontra con due problemi chiave: la carenza di risorse umane e il funzionamento del backup. “Riguardo alla continuità operativa, abbiamo avuto un’interlocuzione con Agid a proposito della virtualizzazione, abbiamo poi un sistema di backup che prevede, in alcuni giorni della settimana, il backup dei dati su nastro e il trasferimento su un sito secondario, a molti km di distanza: non è la situazione ottimale, e anche di questo abbiamo parlato in sede di predisposizione del capitolato con Consip”.

“In Agea siamo in pochissimi, e ogni giorno combattiamo con problemi enormi, ad esempio io come responsabile dell’area informatica sono da solo: alla base di tutto, ad oggi abbiamo un problema di dotazione organica lampante ed enorme, soprattutto guardando al futuro. Secondo una valutazione informale di Consip, ci servirebbero dalle 45 alle 55 unità di personale in più – ha detto – Nel nuovo piano triennale per l’informatica nella Pubblica amministrazione si prevedono 60 azioni che le amministrazioni devono eseguire: noi da un lato siamo costretti all’efficienza dall’Unione europea (dobbiamo erogare i fondi nei termini previsti altrimenti non ci verrà riconosciuta la spesa), dall’altro abbiamo delle pressioni, pur giuste, verso la digitalizzazione, e tutto si accavalla insieme”. “Bisogna decidere le strategie, ampliare i progetti, prendere decisioni – ha spiegato – Non è pensabile che tutto questo venga fatto da una struttura ridotta al minimo. Serve un rafforzamento dell’Agea in termini di competenze e risorse umane, anche solo per la semplice sopravvivenza”.

Commentando infine il Piano Triennale nel suo complesso il manager ha l’impressione che sia diverso dai programmi precedenti”. “Sembra che, rispetto al passato, vi sia una volontà più stringente di portare le PA verso la digitalizzazione – ha voluto evidenziare – Ci sono ambiti e linee di azione piuttosto stringenti che, peraltro, creano un po’ di preoccupazione sia rispetto ai termini previsti, sia riguardo a chi dovrebbe applicarli”.

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