AGENDA DIGITALE

Rallenta la corsa di Spid, domanda in calo

A luglio superato il milione e mezzo di pin erogati ma con un ritmo di crescita più blando rispetto ai primi mesi dell’anno: nei mesi a cavallo tra il 2016 e il 2017 erogate 190mila identità, meno di 23mila tra maggio e giugno. Nuova linfa da WiFi Italia e dal “cassetto digitale” per le imprese?

Pubblicato il 24 Lug 2017

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Rallenta la corsa di Spid. Secondo i dati dell’Agenzia per l’Italia digitale, a metà luglio le identità digitali erogate hanno di poco superato il milione e mezzo di unità (1.544.776 segnala la rilevazione), con un ritmo di crescita più blando, rispetto all’ultimo bimestre del 2016 e ai primissimi mesi del 2017.

Tra fine dicembre 2016 e inizio gennaio 2017 i pin erogati sono stati oltre 190mila mentre tra maggio e giugno sono state meno di 23mila.

Uno primo sprint a Spid era stato dato ai bonus: sia per ottenere i 500 euro per i neo diciottenni sia per accedere alla Carta del docente (500 euro per la formazione degli insegnanti) era obbligatorio avere Spid. Con il progressivo esaurisrsi delle risorse sono calate anche le domande di Spid. Nel dettaglio i nati del 1998 i che hanno richiesto Spid per accedere ai 500 euro sono stati 373mila mentre i nati nel 1999 sono ancora in attesa del decreto attuativo che consenta loro l’utilizzo del bonus.

In aumento invece le amministrazioni aderenti, a quota 3.783: negli ultimi mesi si sono aggiunti il ministero della Difesa, il servizio NoiPA del Mef, le Regioni Piemonte, Lombardia, Liguria Puglia, e Basilicata. Sul fronte Comuni sono arrivati Roma, Milano, Bologna Genova e Trento. I servizi accessibili tramite Spid sono 4273. Cinque gli identity provider accreditati da Agid: Namiral (in fase di partenza), Aruba, InfoCert, Poste, Sielte, Tim e Register.it.

Un’accelerazione alla diffusione di Spid arriverà dal Piano Triennale elaborato da Agid insieme al Team Digitale, guidato da Diego Piacentini. Secondo la roadmap le PA dovranno implementare Spid in tutti i servizi digitali che richiedono autenticazione, sia quelli già esistenti che quelli di nuova attivazione, entro marzo 2018, ovvero entro 24 mesi dall’attivazione del primo Identity Provider, come definito dal Dpcm 24 ottobre 2014. Alcune Regioni si stanno muovendo per supportare i Comuni. LaRegione Lombardia, ad esempio, ha predisposto, attraverso Lombardia Informatica, il nuovo servizio Gel (Gateway Enti Locali). Utilizzando questo Servizio il Comune può affiancare all’autenticazione tramite Csr/Cns anche quella attraverso Spid, come previsto dal Codice dell’amministrazione digitale.

In questa strategia di “spinta” da segnalare, sul versante pubblico, il debutto di WiFi Italia, la rete federata gratuita, da cui si può accedere tramite pin unico: per chi è già in possesso di Spid l’accesso è automatico; per tutti gli altri utenti la procedura di registrazione prevede una fase di identificazione attraverso l’inserimento di alcuni dati anagrafici.

Sul versante imprese c’è il “cassetto digitale” realizzato dalle Camere di Commercio insieme ad InfoCamere. La piattaforma, pensata come un punto di contatto tra imprenditore e Pubblica amministrazione, si incardina sui tre principi essenziali del futuro ecosistema digitale nazionale: identità digitale, anagrafe nazionale di impresa e rispetto delle linee guida governative per l’implementazione del servizio.

Progettata secondo la logica mobile first e in linea con i paradigmi di design promossi dal Team Digitale e da Agid, impresa.italia.it è nativamente integrata con Spid, il Sistema Pubblico di identità digitale, e offre una fruizione delle informazioni veloce e di immediata comprensione, e consente di accedere a visure, atti e bilanci dal Registro delle Imprese sino al fascicolo informatico e alle pratiche presentate presso i Suap, gli Sportelli Unici delle Attività Produttive.

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