Nortel Italia, scioperi a oltranza contro i 38 licenziamenti

Fiom Cgil: gravissima la decisione di Ernst&Young di rifiutare la mediazione del ministero del Lavoro

Pubblicato il 18 Set 2009


“Ernst&Young rifiuta la mediazione del ministero del Lavoro al
fine di evitare il licenziamento dei lavoratori Nortel, ma
l'incontro è comunque rinviato al 23 settembre”: la nota
è della Fiom Cgil che definisce la decisione “gravissima e
irresponsabile”.
“I lavoratori decidono di proseguire lo sciopero ad oltranza –
spiega la nota -. Ieri pomeriggio i lavoratori Nortel riuniti in
assemblea nella sede di Roma in via di Grotta Perfetta, hanno
votato all'unanimità di proseguire lo sciopero ad oltranza e
di mantenere lo stato di assemblea permanente iniziato lunedì
scorso per protestare contro la decisione di Ernst&Young di
licenziare 38 lavoratori delle sedi Roma e Milano. Il 16
settembre si era svolto l'incontro al ministero del lavoro
che, vista la situazione, aveva proposto ad Ernst&Young, che in
questo momento amministra la Nortel nel mondo, di utilizzare la
cassa integrazione e di rinunciare ai licenziamenti”.

“La Ernst&Young, infatti, aveva dichiarato al ministero la sua
intenzione di licenziare i lavoratori, di vendere 'a
pezzi' le attivita' che rimangono alla Nortel per
ricavare più possibile, e di liquidare tutto in Italia entro
marzo 2010 – aggiunge la nota -. Licenziare i 38 lavoratori,
quindi, non servirebbe a salvare l'azienda, ma è
semplicemente una prima operazione di 'ripulitura' per
vendere le attività facendo più profitti e chiudere comunque
l'azienda tra qualche mese”.

“Durante l'incontro, che si è svolto mentre i lavoratori
erano in presidio davanti alla sede del ministero di via Fornovo,
a Roma, è anche arrivata la lettera del ministero dello Sviluppo
Economico che, sollecitato dal sindacato, ha convocato le parti
per il 22 settembre – continua la Fiom Cgil -. Ernst&Young ha
già comunicato alle organizzazioni sindacali e al ministero che
rifiuta l'utilizzo della cassa integrazione e che non ha
nessuna intenzione di presentarsi alla convocazione del ministero
dello Sviluppo Economico”.
“L'atteggiamento di Ernst&Young è gravissimo. L'Italia
non è un paese a sovranità limitata – dice Roberta Turi della
segreteria Fiom Cgil di Roma -. Il tentativo del ministero del
Lavoro di evitare i licenziamenti con la cassa integrazione mira
a salvaguardare l'occupazione di lavoratori che fanno parte
di un settore produttivo importantissimo, quello delle
telecomunicazioni. Ernst&Young rifiuta qualsiasi proposta
alternativa al suo disegno perché a questa multinazionale non
interessa il mantenimento dell'attività produttiva e
dell'occupazione, l'unico suo obiettivo è di intascare
più soldi possibili a discapito di chi lavora e che rappresenta
la vera ricchezza di Nortel”. “Chiediamo al ministero dello
Sviluppo Economico e al Governo – conclude Turi – di intervenire
in maniera decisa su chi, in un momento di crisi come questo,
vuole speculare sulla pelle di chi lavora, utilizzando risorse
della collettività”.
Il 22 settembre, giorno della convocazione al Ministero dello
Sviluppo Economico, conclude la nota, i lavoratori Nortel saranno
in presidio a partire dalle 13 davanti alla sede del Ministero in
via Molise.

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