VERSO IL WCIT DI DUBAI

Itrs, Sartori: “Il Parlamento Ue terrà alta l’attenzione”

L’eurodeputato del Pdl: “Dialogo continuo con la Commissione Ue”

Pubblicato il 13 Nov 2012

Francesco Molica

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«Non posso che sostenere la posizione della Commissione Ue che in sostanza chiede di non espandere la portata degli Itrs». Bando a perifrasi o annunci fumosi: Amalia Sartori interviene con chiarezza sulla revisione dei Trattati internazionali in materia di Tlc che dovrebbe essere approvata al summit Wcit di Dubai. Un’opinione che sugli scranni di Strasburgo ha un peso specifico tutto suo. Perché l’europarlamentare veneta in quota Pdl è oggi alla guida dell’influente commissione parlamentare Itre (Industria, Ricerca ed Energia). E se, come sottolinea al Corriere delle Comunicazioni, il Wcit merita “un’attenzione particolare”, sono svariate le proposte sul fronte delle Tlc che attendono di essere discusse dall’assemblea legislativa della Ue, a cominciare dalla Connecting Europe Facility o dalla direttiva sulla protezione dei dati.
Le negoziazioni in corso per il Wcit sembrano alimentare molte preoccupazioni in Europa.
La Conferenza mondiale sulle Tlc merita un’attenzione particolare in questo momento. I 193 paesi membri dell’Itu si riuniranno a Dubai per decidere se modificare gli accordi che definiscono il quadro normativo mondiale delle Tlc e quindi di Internet. Le attuali regole risalgono al 1988 ed hanno senza dubbio favorito lo sviluppo globale dei servizi internazionali di Tlc. Con la sua rapida evoluzione, Internet è diventata un’infrastruttura critica per la nostra vita economica e sociale: i nuovi servizi resi possibili dalla rete stanno trasformando il panorama sociale ed economico, inclusa la natura stessa dell’industria delle Tlc.
Proprio Internet costituisce uno dei nodi più problematici delle trattative.
Recentemente alcuni paesi quali Russia, Cina o Iran hanno presentato proposte che chiedono di rimettere la regolamentazione di Internet, ad esempio per quel che riguarda la sicurezza, ad organismi sovranazionali quali l’Onu. Uno scenario che in sostanza porterebbe tali stati ad avere un maggiore controllo sulla rete e sui propri cittadini. La Commissione Ue dal canto suo ha presentato al Consiglio una proposta di posizione europea comune che in sostanza chiede di non espandere il campo di portata degli Itrs. Che, sempre secondo l’esecutivo europeo, dovrebbero invece rimanere principi e indicazioni di politica generale: un criterio che non posso che sostenere. Il Parlamento non è stato consultato ma sia io sia i miei colleghi stiamo monitorando il dibattito e abbiamo un dialogo continuo con la Commissione per assicurarci che tutto vada nel verso giusto.
Come ci si sente ad essere la prima deputata italiana a capo di una delle commissioni chiave del Parlamento Ue?
Sono onorata di presiedere la commissione Industria, Ricerca ed Energia, alle cui competenze aggiungerei anche le Tlc. Si tratta di una commissione in cui vengono decise le normative di settori chiave per l’Europa e per il nostro paese. E fa sicuramente onore all’Italia avere uno dei suoi rappresentanti politici alla testa di un’istanza di tale importanza.
Può fare un primo bilancio dei lavori in materia di Tlc? E quali le priorità di qui a fine anno?
La commissione che presiedo sta negoziando con gli stati membri le proposte relative al prolungamento e al rafforzamento dell’azione dell’Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (Enisa, ndr.) e ci auguriamo di arrivare ad un accordo quanto prima, speriamo sotto la Presidenza cipriota. La Ue deve dotarsi dei mezzi per contrastare attacchi cibernetici che spesso intaccano informazioni sensibili di vario livello.
Un’altra proposta d’importanza strategica è quella che dovrebbe dare il via al pacchetto Connecting Europe Facility.
Il testo sul programma Cef – un piano di 50 miliardi per rilanciare le reti europee di trasporto, energia e Tlc – verrà a breve votato dalla mia commissione congiuntamente alla commissione Trasporti. La battaglia si dovrà poi fare in termini di dotazioni di bilancio, in quanto sono molte le esigenze di cui tenere conto e la coperta non è mai lunga per tutte le priorità, specie in questo periodo di crisi. L’importanza degli investimenti nel campo delle interconnessioni telematiche è indubbia, se vogliamo davvero competere a livello mondiale in un settore orizzontale che progredisce a ritmi molto rapidi. Un altro testo legislativo fondamentale cui la mia commissione sta contribuendo è quello sulla protezione dei dati personali. Ulteriori iniziative cruciali per la competitività dell’economia europea, cui la commissione Itre intende dare il proprio apporto, riguardano il cloud, la firma e l’identità elettronica di cui saremo competenti insieme alla commissione sul mercato interno, e non da ultimo la strategia sulla sicurezza del web.

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