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Wcit Dubai: Internet, compromesso in vista

La bozza a firma del chairman della conferenza, Mohamed al-Ghanim, punta ad una risoluzione “separata” non vincolante per gli stati. Gli Usa: “Buona base di partenza”

Pubblicato il 12 Dic 2012

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A Dubai si continua a lavorare per trovare un compromesso sulla governance di Internet. Ieri , dopo la marcia indietro di Russia e Cina, il chairman del Wcit-2012, Mohamed al-Ghanim, ha fatto circolare una nuova proposta che potrebbe rappresentare un punto di incontro tra le diverse posizioni: la chiave di volta sta in una risoluzione separata, in linea con la prassi Onu, e che dunque non sarebbe vincolante per i governi nazionali.

La bozza di al-Ghanim prevede che i governi abbiano stessi ruoli e responsabilità sulla governance internazionale di internet e per assicurare la stabilità, sicurezza e continuità a internet; inoltre viene riconosciuta la necessità che i governi sviluppino politiche in consultazione con gli stakeholders. Rimane fuori dal compromesso la questione delle gestione degli indirizzi web, attualmente in capo a Icann.

Il capo delegazione Usa, Terry Kramer, ha accolto con favore la proposta di compromesso avanzata da al-Ghanim, dicendosi convinto che possa rappresentare “una base per raggiungere un accordo”. “Gli Stati Uniti continueranno a impegnarsi nelle discussioni con altre delegazioni – ha sottolineato Kramer – nonostante ci sia ancora hi tenta di far deragliare i negoziati, tentando ancora di introdurre proposte su internet che sono al di fuori del raggio d’azione della conferenza”. Da qui al 13 dicembre il summit sarà dunque impegnato ad analizzare i dettagli della proposta di al-Ghanim.

Il segretario generale dell’Itu, Hamadoun Touré , ha chiarito che il compromesso riguarda i termini con cui fare riferimento a internet nei trattati che, però, non copriranno assolutamente la governance della rete.

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