OUTSOURCING

France Telecom, in outsourcing 2mila torri in Africa

Sarà la compagnia nigeriana Ihs a gestire le antenne per le Tlc mobili in Costa d’Avorio e Camerun. Così la società di Tlc punta a tagliare i costi valorizzando le reti

Pubblicato il 02 Apr 2013

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Sempre più in fermento il mercato africano della telefonia. France Telecom ha siglato un accordo per la gestione in outsourcing della oltre 2mila antenne in Costa D’Avorio e Camerun alla compagnia nigeriana IHS. L’operazione punta a tagliare i costi e mettere a valore le reti in aree in cui è spesso problematico operare.

La società con sede a Lagos, che si occupa di infrastrutture per le telecomunicazioni in Africa e Medio Oriente, sarà concessionaria delle torri per i prossimi 15 anni, sollevando così Orange – la costola mobile di France Telecom – da costi di mantenimento sempre più elevati.

Orange rimarrà proprietaria delle strutture, ma il loro ammodernamento tecnico sarà a carico di IHS. Il “restyling” delle torri punterà sarà effettuato secondo il principio del risparmio intelligente: seguendo quanto già fatto in altri impianti, la compagnia nigeriana renderà le antenne autosufficienti dal punto di vista energetico grazie ai pannelli fotovoltaici. L’energia solare permetterà di tagliare gli attuali costi per l’approvigionamento del diesel del 70%.

Gli interventi permetteranno di migliorare anche la copertura per i cellulari, estendendo l’area raggiunta dal servizio. Gli slot ancora disponibili su queste torri verranno infatti noleggiati ad altri operatori, aumentando così anche la concorrenza nei due Paesi. Come contropartita, Orange potrà approfittare di quelli attualmente liberi sulle altre antenne di proprietà di IHS.

“La condivisione di infrastrutture in passivo è un’opportunità importante per Orange, che riuscirà così ad offrire un miglior servizio in Africa e nel Medio Oriente attraverso una rete migliore per copertura e stabilità”, ha commentato Marc Rennard, Direttore Esecutivo responsabile dei mercati africano, asiatico e mediorientale per Orange. “Questa strategia consente inoltre di aumentare l’efficienza, ridurre i costi e gestire al meglio i problemi tipici dei mercati emergenti, come il costo dell’energia e l’accessibilità dei siti. Questo accordo – ha concluso Rennard – lascia aperta la possibilità di partnership analoghe per altre concessionarie di Orange in Africa e Medio Oriente”.

Anche Issam Darwish, amministratore delegato e fondatore di IHS, ha accolto l’intesa con molto ottimismo. “Affidare queste infrastrutture a degli specialisti – ha affermato – comporta benefici per i consumatori, per gli affari e per l’economia locali, oltre che per gli operatori stessi. La nostra esperienza di 12 anni in questo settore, sommata a solidi accordi con operatori di telefonia mobile e fornitori di tecnologia, ci permette di conferire agli impianti un valore aggiunto, anche in relazione ai temi ambientali, come dimostreremo in Costa d’Avorio e Camerun”.

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