CHE BROADBAND FA?

Banda ultralarga, mobile batte fisso

In Italia un terzo delle famiglie è “mobile only”. E la banda ultralarga accelererà questa tendenza

Pubblicato il 14 Ott 2013

Cristoforo Morandini, Associated Partner Between

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Non è più possibile associare la banda larga solo alle reti fisse, sia per effetto della diffusione dei dispositivi mobili che del livello prestazionale che ormai garantiscono. Questo è vero a maggior ragione in un Paese come l’Italia, dove un terzo delle famiglie è di fatto “mobile only” e sta scegliendo la traiettoria mobile anche per la navigazione a banda larga. In effetti, se è vero che l’ambiente elettivo per il collegamento a Internet rimane quello domestico (per circa il 90% degli utenti Internet italiani), sono ormai il 60% quelli che si collegano anche in mobilità, tipicamente dal proprio smartphone. Nella maggior parte dei casi disponiamo sia di un accesso fisso che di un accesso mobile, alla ricerca di un’esperienza in rete definitivamente seamless, ma sono già 1/5 coloro che si collegano solo attraverso la rete mobile.


Allo stesso tempo si arricchisce il nostro patrimonio tecnologico e poco meno di 1/5 gli utenti Internet dispone sia di un pc (tipicamente portatile), che di uno smartphone e un tablet, mentre sono oltre 1/3 quelli che si collegano sia da pc che attraverso il proprio smartphone. Cosa ci può riservare il futuro? Mentre la dotazione di pc in casa si sviluppa in modo inerziale e molto lentamente, la traiettoria mobile si conferma come quella vincente per l’Italia, per via di un effetto sinergico tra modelli di consumo e politiche di offerta che porta inevitabilmente a inondare il mercato di smartphone. Le cose possono cambiare con lo sviluppo delle reti a banda ultra larga? La sfida sulla banda ultra larga è lanciata e il mobile è già in netto vantaggio.

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