LA VERTENZA

Alcatel-Lucent, 300 dipendenti passano a Siae

L’azienda trova l’accordo per la cessione del ramo optics alla società di microelettronica Siae. Dei 590 esuberi annunciati in Italia con lo shift plan ne rimangono ora 280. Lunedì i dettagli dell’operazione durante l’incontro con i sindacati al Mise

Pubblicato il 28 Mar 2014

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Sarebbe già stato siglato il memorandum d’intesa tra Alcatel-Lucent e Siae Microelettronica, l’azienda dove ha un ruolo chiave Romano Valussi, ex top manager proprio in Alu, per lo spin off del ramo optics, con il trasferimento di 300 dipendenti. Per perfezionare l’acquisizione sarà ancora necessario qualche mese, ma il progetto sarà annunciato nei dettagli lunedì durante l’incontro al ministero del Lavoro con i sindacati.

Grazie al fatto che 300 dipendenti passeranno a Siae, lo “Shift plan” previsto dalla multinazionale franco-statunitense in Italia si ridimensiona in modo deciso, con gli esuberi che passano da 590 a 290, e proprio su di loro si concentrerà l’attenzione per il futuro, per capire quali soluzioni si possano trovare. “I contratti di solidarietà – dichiara al Sole24ore Giuseppe Ricci (Fim-Cisl) – rappresenterebbero una risposta intelligente e coerente con le intenzioni dell’azienda, che ha più volte manifestato la volontà di rimanere in Italia. Ora, qualora la cosa andasse in porto, occorrerà andare nel dettaglio della sostenibilità e del perimetro del piano”.

Alla fine di febbraio Michel Combes, amministratore delegato di Alcatel-Lucent, era stato ascoltato in un’audizione informale alla commissione Attività produttive della Camera: “Alcatel-Lucent – aveva detto – scommette sull’intenzione che gli investimenti pubblici e privati previsti per l’Agenda digitale verranno fatti e saranno indirizzati principalmente alle aziende europee presenti nel paese, per questo l’Italia è un luogo dove intendiamo rimanere e mantenere le attività”.

Intervistato dal Corriere delle Comunicazioni a metà marzo, il numero uno della società aveva affermato: “Nessun abbandono dell’Italia, ma la riorganizzazione è necessaria. Troppa dispersione e costi operativi eccessivi. Il Futuro? Ottica e trasmissione wireless”.

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