Kroes: “L’Europa ha bisogno di app come Uber”

Il commissario all’Agenda digitale si schiera a favore delle nuove iniziative “disegnate intorno al consumatore e che stimolano l’imprenditorialità”. “Due elementi di cui l’Europa ha bisogno per crescere e creare lavoro”

Pubblicato il 11 Giu 2014

Patrizia Licata

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La sharing economy ha scatenato accese proteste, soprattutto tra i tassisti, che si sentono minacciati da nuovi servizi come Uber, il noleggio con conducente che permette di chiamare una macchina con un’applicazione per smartphone. Sul dibattito interviene di nuovo la vice-presidente della Commissione europea e responsabile per la Digital Agenda Neelie Kroes, con una nota sul blog ufficiale della Commissione. Secondo la Kroes, il dibattito sulle “taxi app” è in realtà un dibattito sulla sharing economy in generale.

“Molti sanno che ho trovato scandalosa la reazione delle autorità e dei tassisti di fronte a servizi come Uber a Bruxelles, Berlino, Milano, Madrid e altre città europee (e ce ne sono molti altri simili, come DJump, Taxipal, Taxify, Hailo, BlaBla)“, scrive oggi la Kroes. “Ma è chiaro che il dibattito ha un significato più ampio”.

Per la Kroes, si tratta di una riflessione sugli effetti dirompenti della tecnologia digitale e sulla necessità di imprenditori nella nostra società. E’ naturale simpatizzare con chi sente il proprio lavoro minacciato, ma per i tassisti occorre fare i conti con un futuro che include non solo la concorrenza sui prezzi da servizi come Uber, ma, prima o poi, anche le auto che si guidano da sole.

“Perciò che si tratti dei taxi, dei pernottamenti in hotel, di musica, voli aerei, news o altro, il fatto è che la tecnologia digitale sta trasformando molti aspetti delle nostre vite. Non possiamo ignorare questa realtà o affrontarla con degli scioperi o cercando di mettere al bando le innovazioni”, scrive il Commissario Ue.

Occorre un atteggiamento più costruttivo in cui si parla della rivoluzione creata dalla tecnologia. Soprattutto, per la Kroes, i nuovi servizi sono il prodotto di una nuova classe imprenditoriale di cui l’Europa “ha molto bisogno”, perché sono gli imprenditori che creeranno crescita e posti di lavoro.

Sono anche servizi vantaggiosi per i consumatori e l’Europa “ha bisogno di servizi disegnati intorno al consumatore”, continua la Kroes. “Il vecchio modo di creare servizi e regole intorno a chi produce anziché a chi consuma non funziona più”. Si tratta di una sistema “obsoleto” in confronto a quello che dà voce ai consumatori e incoraggia gli imprenditori, e per la Kroes l’Europa necessita di entrambi per non essere superata dai suoi concorrenti “ad est e a ovest”.

“Ecco perché mi sono espressa con tanta determinazione su questo tema delle taxi app”, continua la Kroes. “Perché la forza dirompente della tecnologia è una cosa positiva dopotutto. Elimina alcuni lavori, ne cambia altri, ma migliora la maggior parte dei lavori e ne crea di nuovi”.

Senza la tecnologia digitale, ammonisce la Kroes, milioni di posti di lavoro lasceranno l’Europa verso altre regioni. Chi agisce nella sharing economy ha il dovere di pagare le tasse e rispettare le regole, ma anche i tassisti possono avvantaggiarsi delle innovazioni e offrire un servizio più mirato, arrivando più velocemente, coprendo i grandi eventi, lavorando con orari flessibili. “Il compito della legge non è mentire e dirvi che la vostra vita sarà sempre comoda e il futuro uguale al presente. Non possiamo fingere che il cambiamento non sia necessario. Dobbiamo pensare insieme a come trarre vantaggio dalle nuove tecnologie”, scrive la responsabile della Digital Agenda.

Per la Kroes, è il momento dunque di sedersi a un tavolo e capire come affrontare l’innovazione, senza proteggere pochi settori industriali dalla rivoluzione digitale. Nessuno ne è esente: “Le innovazioni digitali come le taxi app sono qui per restare”, conclude la Kroes. “Dobbiamo lavorare con loro e non contro di loro”.

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