LA RELAZIONE AGCOM

Tlc, ricavi in calo soprattutto per il mobile

I servizi di rete mobile registrano il -13,9%, mentre il fisso scende del 7,5%. Prezzi più bassi: caso unico nel campo dei servizi di interesse generale. Tra fisso e mobile gli investimenti segnano una media del -5,4%. Ma aumentano per gli Olo (+8%) e i Mvno (+15,8%)

Pubblicato il 15 Lug 2014

Antonello Salerno

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Sono i servizi di rete mobile, nel settore delle telecomunicazioni, quelli che registrano la contrazione di ricavi più importante. A differenza dello scorso anno – si legge nel rapporto Agcom – la riduzione dei ricavi da rete mobile è, inoltre, nettamente superiore, quasi il doppio, rispetto a quella registrata per la rete fissa (rispettivamente -13,9% e -7,5%). Il settore mobile, peraltro, registra per la prima volta una flessione degli introiti anche nei servizi dati. Così, mentre nel 2012, il livello di investimenti nelle reti di tlc era rimasto complessivamente stabile, grazie all’incremento registrato nel segmento mobile che compensava la riduzione segnata nel segmento della rete fissa, nel 2013 gli investimenti in infrastrutture sono diminuiti nell’insieme di oltre il 5%.

Rispetto all’anno precedente, specificano da Agcom, si conferma anche la riduzione dei prezzi dei servizi di tlc per i consumatori, soprattutto nel mobile. Nel settore fisso è costante la riduzione dei volumi di traffico voce per la rete fissa commutata. Nel mobile si contrae ulteriormente il volume di traffico per gli sms, ma con impatto contenuto sui ricavi unitari. In generale si conferma la stabilità di copertura delle reti a banda larga fisse, mentre si rafforza la banda larga mobile e la prospettiva di crescita legata allo sviluppo dell’ecosistema digitale mobile grazie alla diffusione di nuovi servizi e applicazioni. L’impatto di internet sul Pil potrebbe auspicabilmente aumentare in Italia, si legge nel rapporto, nei prossimi anni, ragguagliando le stime operate in ambito europeo per quanto riguarda il contributo dell’ecosistema connesso alla crescita economica.

L’Agcom poi riassume in sette punti i principali fattori che da alcuni anni caratterizzano l’andamento del mercato italiano: si accentua la contrazione della spesa di servizi e imprese in servizi di telecomunicazione (-8,8% rispetto al -4,1% del 2012); continua il declino dei ricavi unitari (-19% nei servizi voce), ormai consolidato anche per i servizi mobili ove per la prima volta si rileva una flessione degli introiti anche nei servizi dati (-3,3%); il consumo dei servizi tradizionali nella rete fissa conferma il trend di discesa (-9,9%); rimane stabile la diffusione della larga banda su rete fissa, che ha ormai raggiunto la piena maturità (gli accessi rimangono al di sotto dei 14 milioni) mentre si rafforza la banda larga mobile (+23% nel numero di sim che hanno prodotto traffico dati); gli investimenti in infrastrutture fisse e mobili diminuiscono (-5,4%); l’assetto concorrenziale del settore si mantiene sostanzialmente invariato, con Telecom Italia che conserva la propria quota di mercato, mentre tra gli OLO crescono Wind e Fastweb; emergono prospettive di crescita legate alla diffusione delle reti fisse e mobili ultrabroadband con applicazioni e servizi fortemente innovativi.

Il settore delle telecomunicazioni, sottolinea l’Agcom nel rapporto, continua a essere l’unico, tra i settori di servizi di interesse generale, che presenta un andamento dei prezzi decrescente. Tale fenomeno è in gran parte legato all’alto tasso di innovazione tecnologica che caratterizza il comparto rispetto agli altri considerati. Gli indicatori delle performance del settore mostrano come la riduzione dei ricavi da rete mobile, al contrario dello scorso anno, sia nettamente superiore a quella registrata per la rete fissa (rispettivamente -11,2% e -6,0%). Tale flessione appare chiaramente legata anche alla dinamica dei ricavi wholesale (-18,6% in media) che vedono diminuire in misura notevolmente maggiore la componente mobile rispetto a quella fissa (-28,1% contro -11,9%).

Quanto agli investimenti, la flessione è di circa il 5,4%, più elevata di quella registrata l’anno precedente (pari a – 0,6%). Nel dettaglio, gli investimenti sulla rete fissa diminuiscono complessivamente dello 0,7%, tuttavia la quota di investimenti da parte degli OLO aumenta di oltre l’8%, a testimonianza dello sforzo di infrastrutturazione intrapreso, in particolare, da parte di Fastweb. Per la rete mobile, la riduzione degli investimenti (-9,8%) riguarda principalmente H3G, mentre in crescita risultano gli investimenti delle imprese presenti nella telefonia mobile virtuale (+15,8%), che tuttavia rappresentano una quota marginale rispetto agli operatori mobili storici.

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