Rossi (Oracle Italia): “Detassare l’IT per uscire dalla crisi”

Cosa segna il barometro dell’Ict italiano in questo inizio del 2010? Siamo andati a sentire i pareri dei maggiori top manager delle aziende del settore. L’Ad di Oracle Italia: “Credito di imposta e sistema di incentivi alla rottamazione”

Pubblicato il 17 Feb 2010

Dalla nostra esperienza sul campo, ci sembra che nelle imprese ci
sia una più chiara volontà di tornare a investire il prossimo
anno a vantaggio della competitività aziendale, puntando sulla
leva tecnologica. Per altro devo dire che, in quanto Oracle, ho la
sensazione di osservare il mercato da un punto di vista
privilegiato in quanto la nostra strategia, la completezza della
nostra offerta e il nostro go-to-market stanno cominciando a dare
dei frutti significativi.
Sensazioni positive soprattutto in alcune aree che in questo
momento sembrano fungere da traino; pensiamo ad esempio alla
Business Intelligence, che anche in questi mesi turbolenti ha
continuato a essere oggetto di attenzione da parte delle
organizzazioni, in quanto viene correttamente vista come arma per
posizionarsi meglio sul mercato o addirittura per individuare nuove
aree in cui espandersi, anche in congiunture sfavorevoli.

Allo stesso modo, nel segmento della media impresa italiana
l’adozione di nuove soluzioni gestionali è vista come
opportunità per innescare un più generale rinnovamento dei
processi di business. Le imprese, quindi, non si focalizzano solo
su un discorso di ottimizzazione dei costi ma, con maggior fiducia
nel futuro, guardano a progetti che continuino a garantire ritorni
per lungo tempo e che sostengano nuovi percorsi di crescita.
Attualmente, persiste però in diversi casi una criticità sul
fronte della liquidità sui cui le aziende possono fare
affidamento, e questo frena il processo di rinnovamento. In questo
senso, il sistema bancario giocherà certamente un ruolo importante
nell’agevolare la ripresa.

Ma anche la politica può fare la sua parte: Oracle sposa appieno
la visione di Assintel e Assinform, che, per stimolare il settore
IT e il suo rilevante contributo al Pil nazionale, ormai da tempo
propongono il credito d’imposta, la detassazione per gli
investimenti in IT e un sistema di incentivi alla rottamazione del
vecchio software, sulla falsa riga di quanto proposto a sostegno
del settore auto.
Questa mossa, in un’ottica di ampio respiro, non significa
semplicemente sorreggere l’Ict nazionale, ma contribuire alla
crescita dell’intero sistema Paese, se si condivide la
convinzione che è innovando che si rimane competitivi e che l’IT
sia volano d’innovazione.

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