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Banda ultralarga, Calcagno: “Rete di Stato nelle aree bianche”

L’Ad di Fastweb plaude ai 2,2 miliardi stanziati dal Cipe, ma avverte: “Più concorrenza nei nuovi bandi. Nelle aree a fallimento di mercato serve un modello dove lo Stato sia proprietario dell’infrastruttura e scelga, tramite gara, un’operatore per gestirla”

Pubblicato il 14 Ago 2015

F.Me.

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“Siamo molto soddisfatti della delibera Cipe e dei fondi stanziati dal Governo per la banda ultralarga”, ma i bandi con cui questi fondi saranno messi a disposizione “devono essere aperti il più possibile alla competizione”. Lo afferma Alberto Calcagno, Ad di Fastweb, in un’intervista al Sole 24 Ore riferendosi alla delibera Cipe con la quale sono stati resi immediatamente disponibili 2,2 miliardi di euro per le aree bianche – soldi ai quali dovrebbero seguire altri fondi per le aree più attrezzate.

Per Calcagno però occorre puntare “alla maggiore apertura alla competizione. Non come avvenuto con i bandi Eurosud”, ai quali ha partecipato solo Telecom, favorita secondo l’Ad, anche da un “vantaggio storico”. L’ideale sarebbe invece “il modello diretto” in cui “lo Stato rimane proprietario dell’infrastruttura” piuttosto che del “modello con sussidi”. Quindi, “nelle aree a fallimento di mercato lo Stato deve essere proprietario dell’infrastruttura, con un operatore scelto a gara per gestirla al meglio a valle di una libera e trasparente competizione. La soluzione è contemplata insieme alla partnership pubblico-privata e agli incentivi come da bandi Eurosud. Noi crediamo che l’intervento diretto sia la soluzione migliore per i 6.800 comuni rientranti nei cluster C e D”, continua il top manager.

Da 4 anni “abbiamo una partnership con Sky che ora abbiamo anche rafforzato. E cioè, non ci siamo limitati al bundle delle offerte commerciali, ma abbiamo previsto peri clienti la possibilita’ di accedere ai contenuti di Sky Online, la Internet TV di Sky. E una partnership che continueremo a sviluppare. Siamo molto concentrati”, spiega senza chiarire se Fastweb replicherà anche con Mediaset Premium.

Alla domanda se dopo il consolidamento fra Wind e 3 Italia, potrebbe avvicinarsi un matrimonio tra Vodafone e Fastweb, Calcagno risponde: “siamo un operatore in crescita. Entro il 2016 completeremo il nostro secondo piano di investimenti per coprire 7 milioni e mezzo di case. Ora siamo a 6 milioni. Insomma, siamo una società sempre più forte, che ha dei piani e che può permettersi di camminare da sola”, conclude.

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