FIBRA OTTICA

Agcom respinge le proposte Telecom: possibili sanzioni in vista

L’authority non accoglie gli impegni della telco per evitare la multa su disservizi su fibra ottica di Vodafone e Fastweb. Nel mirino, ritardi nell’attivazione degli utenti, ko tecnici contestati

Pubblicato il 02 Set 2015

cardani-agcom-131212163904

Prosegue il procedimento sanzionatorio di Agcom verso Telecom, per le proteste dei concorrenti sui tempi e modalità di attivazione degli utenti fibra ottica. Con una comunicazione formale di ieri sera, l’Autorità ne ha respinto gli impegni che servivano a evitare la sanzione.

La vicenda risale al 2014 ed è piuttosto complicata, intrecciandosi con un analogo procedimento Antitrust. La questione riguarda le nuove reti Fttc Vodafone e Fastweb, su cui Telecom Italia ha il compito di attivare gli utenti dato che controlla l’ultimissimo miglio (sub loop unbundling). I concorrenti contestano a Telecom di non fare bene questo lavoro: attivare in ritardo gli utenti (oltre i sette giorni regolamentari), respinge le attivazioni (“ko tecnici”) o le pone in un limbo senza dare comunicazioni alle parti. I disservizi riguarderebbero circa un utente su due di Fastweb da gennaio a oggi (ad agosto un miglioramento, a quota 25 per cento).

La prima diffida di Agcom a Telecom (finora inedita) su questa polemica è dell’anno scorso; ne è nato un procedimento sanzionatorio che, con il respingimento degli impegni ieri, andrà avanti nelle prossime settimane. Il Consiglio Agcom potrebbe decidere per una sanzione entro il prossimo mese, a quanto risulta.

In parallelo, l’Antitrust ha comunicato il 3 agosto di avere avviato un altro procedimento su Telecom Italia per analoghi comportamenti su reti telefoniche e Adsl (decisione presa nell’adunanza del 15 luglio). Formalmente è una contestazione a Telecom di essere inadempiente verso il procedimento 2013 per cui l’ha già multata per 103 milioni di euro. In quello però non si parlava delle nuove reti fibra ottica (all’epoca dei fatti contestati non erano ancora disponibili), che invece sono citate per la prima volta nella comunicazione del 3 agosto (si parla di “sub loop unbundling”). Il nuovo procedimento parte da una segnalazione di un concorrente del gennaio 2015.

Telecom ora rischia una sanzione che va dal doppio di quella precedente al 10% del fatturato, tanto che ha previsto relativi accantonamenti nel consiglio di amministrazione d’agosto. In quei giorni, Telecom ha fatto sapere che punta a disegnare un percorso che porti a una parità di accesso tra Olo e funzione commerciale di Telecom Italia, con le stesse modalità per tutti gli operatori e garanzie di qualità.

L’obiettivo, ha spiegato l’amministratore delegato, Marco Patuano, in conference call con gli analisti, è porre fine ai contenziosi che in Italia “sono troppi”, per “litigare di meno e investire di più”. “Nessuna separazione della rete dunque”, ma introdurre un sistema che dia maggiore soddisfazione agli operatori alternativi. Un percorso che Telecom discuterà anche con i regolatori per arrivare a una soluzione “entro l’anno”. E’ probabile che ci fosse tutto questo negli impegni di Telecom ad Agcom e nella contro partita che presenterà all’Antitrust.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Argomenti trattati

Approfondimenti

F
fibra ottica
T
telecom