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Smartphone, ecco i cinque segreti per non rimanere a secco di Gigabyte

I consigli di SosTariffe: scegliere con cura l’abbonamento a seconda del proprio profilo di consumo e assicurarsi che le operazioni più onerose avvengano via wi-fi

Pubblicato il 13 Apr 2016

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Il traffico dati inizia a essere importante, nelle offerte di telefonia mobile, tanto quanto i minuti di conversazione. Grazie anche alle prestazioni offerte dal 4G, paragonabile a una connessione fissa in banda larga, sempre più utenti navigano online attraverso il proprio smartphone e il proprio tablet collegandosi alle reti mobili. Un’abitudine che, soprattutto se non si dispone di connessioni WiFi, richiede attenzione, perché c’è il rischio di sfondare il tetto del traffico mensile e ritrovarsi con connessioni molto lente o a dover sostenere costi extra.

Per questo SosTariffe ha messo insieme una serie di consigli per gli utenti in mobilità che possano aiutare a tenere sempre sotto controllo il proprio traffico dati e a non esaurirlo prima del tempo. Al primo posto c’è quello di valutare con attenzione le offerte, e scegliere quella che si addice di più alle proprie abitudini. “Quanto consuma una conversazione su WhatsApp con tanto di immagini e magari qualche video? O vedersi una partita del campionato di Serie A in streaming? A ogni profilo d’uso della telefonia mobile corrisponde infatti l’offerta giusta”, spiega SosTariffe, e sbagliare può costare caro.

In secondo luogo, continua dall’associazione, è bene seguire cinque accorgimenti che possono rendere meno frustrante gestire le attività in rete dello smartphone.

E’ bene controllare di avere correttamente indicato, tra le impostazioni del telefono, il funzionamento delle attività automatiche particolarmente “onerose” in termini di banda (come l’aggiornamento delle applicazioni o l’upload delle fotografie sul cloud) solo ed esclusivamente quando si è collegati con il WiFi. “A volte sono sufficienti un paio di opzioni non ben impostate per finire in un batter d’occhio il traffico dati a disposizione – aggiunge SosTariffe – In generale, comunque, è molto meglio aspettare di essere collegati a Internet wireless per mandare un allegato di grandi dimensioni o per scaricare un PDF o un MP3 da molti MB”.

Ci sarà da stare attenti anche alle app in background, che possono essere la causa di veri e propri salassi. “Non basta che un’applicazione non sia visualizzata in un determinato momento per essere sicuri che non stia scaricando dati a nostra insaputa – prosegue il vedemecum – motivo per cui è bene chiudere periodicamente quello che non si utilizza”.

Un punto a parte è dedicato alla gestione delle notifiche: molti smartphone, come quelli Android, permettono di stabilire direttamente dal sistema operativo dell’apparecchio un limite di traffico, superato il quale si riceverà una notifica. In ogni caso la grande maggioranza dei provider telefonici hanno applicazioni dedicate e che sono in grado di mandare avvisi al proprietario, in modo che possa accorgersi per tempo di un consumo anomalo oppure sapere quando è ora di limitare un po’ le connessioni per non esaurire la scorta.

Se si utilizza molto il cloud o i servizi streaming audio, e in particolare si fa riferimento sempre agli stessi file, ad esempio nel caso di audio o video, è inutile collegarsi tutte le volte per visualizzare, ascoltare, guardare: molto meglio scaricare il documento direttamente sul dispositivo, per non moltiplicare il consumo necessario.

Molti browser, infine, propongono opzioni per la compressione dei dati, che comportano solo un lieve rallentamento nel caricare le pagine ma consentono risparmi in termini di gigabyte anche nell’ordine del 30 o 40%.

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