Telecom, Recchi su Metroweb: “Bene così: più soldi per le infrastrutture”

Il presidente esecutivo in audizione al Senato: “Stiamo smentendo il falso mito che non investiamo. Starace si preoccupi di far pagare meno l’energia alle imprese italiane”. Presente anche l’Ad Cattaneo: “È giusto rispettare le regole. Ma devono valere per tutti”

Pubblicato il 26 Mag 2016

Andrea Frollà

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Cassa depositi e prestiti ha preferito noi ad Enel? Sembra di sì, non abbiamo ancora ricevuto niente. Bene cosi: avremo ancora più soldi da mettere nelle infrastrutture”. Giuseppe Recchi, presidente esecutivo di Telecom Italia, ha commentato così la decisione del board di Cdp di affidare alla energy company l’esclusività della trattativa per Metroweb. Il manager è stato sentito assieme all’amministratore delegato della telco, Flavio Cattaneo, durante un’audizione in Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato.

È stato proprio Recchi ad aprire l’incontro con i senatori, dedicando il proprio intervento agli investimenti della compagnia sulle reti di nuova generazione: “Nel 2015 abbiamo investito complessivamente 3,9 miliardi, contro il falso mito che nel settore delle tlc non si investe e soprattutto contro quello che Telecom non investe. Il nostro Piano triennale prevede ancora più risorse. Oggi copriamo il 45% della popolazione con le rete fissa e il 92% con quella mobile. Entro il 2018 arriveremo rispettivamente a quote dell’84 e del 98 per centro”.

Recchi ha anche voluto sottolineare l’accelerazione impressa da Telecom Italia alla partita infrastrutturale: “Posiamo più di 4 chilometri di fibra al minuto, 24 ore al giorno tutti i giorni della settimana. Avanziamo a 250 chilometri di posa l’ora”. Replicando poi all’Ad di Enel, Francesco Starace, che ha sostenuto che Tim non abbia la Rab (Regulatory asset base, ndr) e non conosca la materia, Recchi ha dichiarato: “Mi lascia un po’ perplesso che Enel non ci abbia definito esperti nel Rab, un commento fatto a chi (lo stesso Recchi, ndr) è stato 12 anni in General Electric e 3 in Eni. Non so quanto tempo sia stato all’Enel e quanto si sia occupato di Tlc. Quello che importa – ha aggiunto – è che oggi abbiamo in Italia i prezzi più cari d’Europa nell’energia. Se facessi quel mestiere mi preoccuperei di come far pagare meno l’energia alle imprese italiane“.

L’Ad Cattaneo ha invece aperto il suo intervento sottolineando la presenza di Telecom in un momento chiave per la crescita innovativa dell’Italia: “La tecnologia è in continua evoluzione e noi ci siamo. Partiremo dai nostri asset: 5mila punti vendita, 38mila metri quadri di data center, centri di ricerca e tutto l’ecosistema di partner e fornitori di Telecom Italia. In questo contesto, abbiamo aggiornato il nostro Piano industriale con delle ottimizzazione interne che ci permetteranno di aumentare l’efficienza di tutto il Gruppo, per raggiungere gli obiettivi sfidanti che ci siamo posti”. Molto spazio dedicato al mobile, che secondo l’amministratore delegato crescerà “rapido e darà delle sorprese a tanti scienziati che ipotizzano il passaggio solo sulla fibra”.

Tutte le società del mondo, ha spiegato, “studiano contenuti solo per il mobile: la vera evoluzione avverrà sullo smartphone. Su questo andremo a tamburo battente e settimana dopo settimana ufficializzeremo i fatti concreti. Investiamo anticipatamente sul mobile per dare una forte impressione alla qualità”, ha sottolineato, tenendo comunque a precisare che “quando diciamo che investiamo sulla fibra, confermiamo”.

Largo spazio anche al tema della regolazione: “Diciamo che è giusto fare rispettare le regole a Telecom e abbiamo pagato multe importanti. Ma devono rispettarle tutti e bisogna farle capire ancor prima di un ingresso in un settore o della partecipazione a determinate situazione. Le regole vengono date prima, non dopo. Sennò si rischiano asimmetrie che non fanno bene al mercato”. Telecom Italia, ha aggiunto, “è pronta ad andare in ogni sede per difendere i suoi interessi. Abbiamo già fatto esposti alle authority su alcune dinamiche. Ci sono giudici in Italia e nell’Unione Europea. Non mi riferisco a nessuno in particolare: se qualcuno si sente tirato in causa non è un problema nostro…”.

Rispondendo in audizione al Senato in riferimento all’intervento della senatrice Cinzia Bonfrisco, che chiedeva come Telecom intendesse muoversi in merito alla decisione del Governo per velocizzare il più possibile l’infrastrutturazione del Paese con lo sviluppo della fibra, Cattaneo ha toccato la questione Enel-Metroweb: “Apprendo oggi è che stato il Governo a fare questa scelta. Prendo atto dalla comunicazione della senatrice”.

L’Ad ha spiegato poi che Telecom Italia è “pronta a investire quanto dovevamo investire per Metroweb nella tecnologia del 5G, che davvero mette il paese verso il futuro. Non rinunciamo alla leadership sul settore – ha rimarcato -. Dopo di che se c’è qualcuno che vuole fare il nostro mestiere c’è libertà. Ma questo non ci impedisce di andare avanti”, ha aggiunto. Infine, sulla strategicità di Inwit, Cattaneo ha spiegato che ci sono “in corso riflessioni” e sulle nuove frequenze 700Mhz “noi siamo pronti anche se fosse prima del 2020, ma devono essere pronti tutti”. Ma, ha aggiunto “è una scelta governativa e se il Governo ha bisogno di soldi metta subito le frequenze a disposizione degli operatori”.

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