LEGGE BILANCIO

Manovra, dalle frequenze 1,8 miliardi

Il Documento programmatico di bilancio inviato alla Commissione prevede il rinnovo delle concessioni in scadenza delle bande 900 e 1.800 Mhz in mano alle Tlc. “Pagamento anticipato forfettario”. Incasso totale pari allo 0,11% del Pil. Ecco il Draft arrivato sui tavoli di Bruxelles

Pubblicato il 18 Ott 2016

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Dalle frequenze 1,8 miliardi. La manovra conterrà un riordino del sistema delle concessioni in scadenza delle frequenze. In dettaglio, si legge nel Draft Budgetary Plan, è inserito un allineamento delle scadenze dei diritti d’uso delle frequenze in banda 900 e 1800 Mhz (in scadenza il 30 giugno 2018) al 31 dicembre 2029 “con previsione della possibilita’ di un pagamento anticipato forfettario”. L’incasso stimato nel 2017 e’ pari allo 0,11% del Pil, ovvero a circa 1,8 miliardi.

I risparmi di spesa, spiega il governo nel Documento, “deriveranno da un nuovo ciclo di spending review e dalla riduzione di vari stanziamenti di bilancio. L’aumento di gettito sara’ conseguito attraverso l’efficientamento dei meccanismi di riscossione dell’Iva secondo e direttrici gia’ attuate con successo nel 2016, il riallineamento del tasso di riferimento dell’Ace (la detassazione degli utili reinvestiti) ai tassi di mercato, l’estensione della ‘voluntary disclosure’ e le aste delle frequenze.

La “motivazione” che si legge nel documento inviato nella notte alla Commissione Ue parla di “riordino del sistema delle concessioni in scadenza”. Il contenuto delle misure prevede un “allineamento delle scadenze dei diritti d’uso delle frequenze in banda 900 e 1800 Mhz (in scadenza il 30 giugno 2018) al 31 dicembre 2029 e passaggio alla tecnologia 5G, con previsione della possibilità di un pagamento anticpato forfettario”.

Il rinnovo delle licenze ha un doppio risvolto: blocca fino al 2029 l’attuale distribuzione delle frequenze oggetto del rinnovo fra gli operatori impedendo l’eventuale ingresso di nuovi operatori: le due fasce, 900 e 1800 Mhz, sono attualmente nelle mani di Tim, Vodafone, Wind e 3. Tocca inoltre indirettamente la fusione di Wind-3 e il passaggio di mano degli asset frequenziali (e siti di trasmissione) dai due operatori controllati rispettivamente da Vimpelcom e Hutchison a Iliad.

Il via libera di settembre scorso dell’Antitrust Ue alla fusione Wind-H3G, è stata subordinata proprio all’ingresso della francese Iliad sul mercato italiano della telefonia mobile. “Possiamo approvare l’accordo perché Hutchison e VimpelCom hanno proposto misure correttive considerevoli, che consentono a un nuovo operatore di rete mobile, Iliad, di accedere al mercato italiano”, ha dichiarato la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager.

Le misure correttive consistono nella cessione al nuovo operatore di una determinata quantità dello spettro radio mobile della joint venture proveniente da diverse bande di frequenza (900 MHz, 1800 MHz, 2100 MHz e 2600 MHz). Inoltre il trasferimento-co-locazione (ossia condivisione) di varie migliaia di siti per l’installazione di stazioni base mobili dalla joint venture al nuovo operatore. Infine, un accordo transitorio (per l’accesso a 2G, 3G e 4G, e a nuove tecnologie) che permette al nuovo operatore di usare la rete della joint venture per offrire ai clienti servizi mobili a livello nazionale fino a quando non abbia costituito la propria rete. Di fatto, il trasferimento dei blocchi di frequenze e dei siti di stazioni base mobili permetterà al nuovo operatore di sviluppare e lanciare la propria rete in Italia e di proporsi come quarto operatore di telefonia mobile, fornendo servizi al dettaglio ai consumatori e servizi di accesso all’ingrosso agli operatori virtuali di rete.

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