IL CASO

Switch off digitale terrestre, Adiconsum: “Serve una cabina di regia”

Il presidente Carlo De Masi: “Servono soluzioni che tutelino gli utenti nel passaggio al Dvb-T2”

Pubblicato il 02 Nov 2017

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“Siamo alle porte di un nuovo switch-off per la TV che avverrà fra il 2020 e il 2022. Come specificato nella legge di stabilità che si sta per approvare, per attivare il 5G, la tecnologia di telefonia mobile che permette di navigare su internet ad una super velocità, è necessario utilizzare la banda a 700MHz, ora usata per le trasmissioni televisive. Per far continuare le emittenti a trasmettere in digitale terrestre occorre comprimere la potenza trasmissiva utilizzando il Dvb-T2 codec Hevc al posto dell’attuale Dvb-T. Sarà uno switch off drastico perché le due modalità trasmissive non possono convivere e sarà necessario spegnerne una per accendere l’altra. I consumatori, quando le emittenti useranno solo il Dvb-T2, con l’antenna terrestre non vedranno più nulla se non avranno un televisore o un decoder Dvb-T2 con codec Hevc. Dopo 6 anni dal precedente switch-off, si chiedono quindi nuovi sacrifici ai consumatori e Adiconsum ritiene sia indispensabile ridurli al minimo”. Così Adiconsum interviene con una nota sul dibattito in corso sullo Switch-off in previsione per il digitale terrestre.

“Il modo di fruire i programmi televisivi è, per fortuna, cambiato – afferma Mauro Vergari, Responsabile settore comunicazione e nuove tecnologie di Adiconsum – e tali cambiamenti devono venire in aiuto al prossimo switch off, limitando l’acquisto di nuovi prodotti. I contenuti televisivi, infatti, oggi possono essere visti attraverso internet, il satellite ed anche mediante l’antenna terrestre. Tante tecnologie che si integrano fra loro, concorrendo a garantire la visione ai consumatori, riducendo fortemente le stime che attualmente girano circa la necessità di acquistare nuovi televisori o decoder. Occorre – prosegue – avere uno sguardo d’insieme tenendo presente quanto si sta facendo, nel nostro paese, per sviluppare la fibra e quindi la banda ultra larga, dell’evoluzione delle piattaforme televisive satellitari come Tivu e delle nuove modalità di impiantistica per la ricezione di contenuti multimediali nelle case. Nell’immediato, continua Vergari, è urgente fornire ai consumatori informazioni corrette circa le tipologie di televisori da acquistare, garantendo la compatibilità con il prossimo switch off”.

Adiconsum ritiene sia necessario – sottolinea Carlo De Masi, presidente Adiconsum – creare, immediatamente, una cabina di regia dove tutti gli attori coinvolti si parlino, compresi ovviamente i consumatori, e trovino soluzioni”. Con molta probabilità, argomenta Adiconsum, occorre immediatamente realizzare dei nuovi bollini da apporre sui televisori per garantire la scelta del consumatore, preparare idonee campagne informative e struttura dei percorsi condivisi.

De Masi, a nome di Adiconsum, chiede al ministro Calenda e al sottosegretario Giacomelli, come avvenne nel precedente switch-off, che il Mise riorganizzi il Cnid, ovvero il Comitato nazionale Italia digitale (composto dai rappresentanti dell’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni, delle Regioni, delle associazioni di Tv locali e delle emittenti nazionali, dalle piattaforme satellitari, dai fornitori di accesso a internet, dei produttori, distributori e consumatori), permettendo agli stakeholder di collaborare alle necessarie strategie per realizzare un corretto switch off.

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