L’Apple store mina il futuro di aziende e sviluppatori

Juniper research: guardare oltre l’ ambiente “chiuso” è indispensabile per raggiungere il maggior numero di utenti possibili e non dipendere dalla Mela. “L’iPhone rappresenta meno dell’1% degli smartphone in circolazione”

Pubblicato il 11 Giu 2010

Sviluppare applicazioni mobili basandosi esclusivamente sull’App
Store della Apple potrebbe mettere gli sviluppatori in una
posizione di svantaggio: il monito arriva dal nuovo studio di
Juniper Research. Il mercato delle mobile apps è in forte
crescita: le entrate raggiungeranno 32 miliardi di dollari nel
2015, contro i 10 miliardi del 2009, ma occorre guardarsi dalla
dipendenza dal sistema chiuso della casa della Mela.

La società di analisi afferma che, nonostante la popolarità
dell’App Store (4 miliardi di download finora), aziende e
sviluppatori devono guardare oltre questo “ambiente chiuso” in
modo da raggiungere il numero più vasto possibile di utenti.

"L’iPhone rappresenta meno dell’1% della base globale di
handset; ciononostante, molti sviluppatori si concentrano quasi
esclusivamente sulla creazione di contenuti per questo
device", nota Juniper Research. "Se l’industria mobile
intende introdurre un modello di business basato sulle
applicazioni, allora deve assicurarsi che tali applicazioni siano
accessibili ad un’ampia gamma di handset, non solo smartphone ma
anche terminali per il mercato di massa”, continua Windsor
Holden, principal analyst di Juniper.

Ignorare altre piattaforme e cellulari, come Android, Rim e device
basati su Symbian, a favore dell’iPhone potrebbe essere
particolarmente controproducente sui mercati emergenti, dove la
base utenti di Apple è ancora più piccola, conclude la società
di ricerche.

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