IL PROVVEDIMENTO

Spending review, per la scuola “arma” digitale

Sarà l’Ict a favorire i principali risparmi. Dal prossimo anno scolastico si parte con iscrizioni online, pagelle e registri in formato elettronico. E-mail per comunicare con le famiglie

Pubblicato il 09 Lug 2012

Spending review, per la scuola “arma” digitale

La spending review spinge anche sulla PA digitale, soprattutto nel comparto scuola. Il primo passo vreso lo switch digitale è quello delle pagelle, che già nell’anno scolastico 2012-2013 saranno disponibili in modalità esclusivamente digitale. “A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013 – si legge nel documento finale approvato dal Governo – le istituzioni scolastiche ed educative redigono la pagella degli alunni in formato elettronico. La pagella elettronica ha la medesima validità legale del documento cartaceo ed è resa disponibile per le famiglie sul web o tramite posta elettronica o altra modalità digitale”. Chi ha problemi a ricevere documenti in formato digitale non dovrà comunque preoccuparsi: “resta comunque fermo il diritto dell’interessato di ottenere su richiesta gratuitamente copia cartacea del documento redatto in formato elettronico”.

Stessa procedura per le iscrizioni: le scuole avranno l’obbligo di comunicare al Miur i dati degli aluunni solo per via telematica. “A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013, le iscrizioni alle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado per gli anni scolastici successivi avvengono esclusivamente in modalità on line attraverso un apposito applicativo che il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca mette a disposizione delle famiglie”.

Novità importanti anche per i docenti che dovranno cambiare le modalità di registrare votazioni e assenze. Il decreto dice basta ai registri cartacei e battezza quelli elettronici. “A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013 le istituzioni scolastiche e i docenti adottano registri online e inviano le comunicazioni agli alunni e alle famiglie in formato elettronico”.

Le procedure non comporteranno spese. Avvalendosi, evidentemente, delle attrezzature informatiche già presenti nelle scuole e di software amministrativi già di proprietà dello Stato, il testo prevede che “all’attuazione delle disposizioni del presente articolo si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.

Oltre alla scuola digitale, la spending review dà la stura al passare al Voip e alle videoconferenze con l’obiettivo di tagliare le spese di comunicazione. Il governo punta a risparmiare 4,5 miliardi di euro entro la fine dell’anno, 10,5 miliardi nel 2013 e 11 miliardi nel 2014.

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