IL PIANO

Scuole connesse, banda ultralarga in 100 istituti. L’Economist: la partita vale il 20% di extra Pil

I dati del Mise relativi al programma di infrastrutturazione nazionale: entro la fine dell’estate previsto il cablaggio di oltre 3.000 sedi scolastiche. Il report Eiu-Ericsson: “Una forza lavoro ben istruita ha maggiori probabilità di essere innovativa e di promuovere idee rivoluzionarie”

Pubblicato il 18 Giu 2021

A. S.

scuole

Entra nel vivo il piano Scuole Connesse del ministero dello Sviluppo economico, che fa parte del programma più ampio del piano Strategico banda ultralarga nazionale. E’ infatti iniziata dalle scorse settimane l’attivazione dei servizi di connettività Internet a banda ultralarga presso le sedi scolastiche sul territorio italiano, con l’attivazione delle prime 101 scuole.

Nel mese di maggio, si legge una nota del Mise, hanno preso avvio le attività operative del Piano Scuole Connesse. La realizzazione del Piano nelle Regioni Emilia-Romagna, Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento, è affidato alle rispettive società in-house regionali mentre, mentre nelle restanti Regioni, Infratel Italia ha affidato la realizzazione degli interventi a Fastweb (Piemonte, Liguria, Lazio, Sardegna, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia), Intred (Lombardia) e Tim (Toscana, Veneto, Puglia, Molise, Abruzzo, Marche). Entro settembre 2021, secondo gli accordi stipulati con gli aggiudicatari, e quindi in tempo per l’inizio del nuov anno scolastico, le attivazioni dovranno essere completate in 3.406 scuole su tutto il territorio nazionale.

Da oggi, spiega ancora il Mise, è disponibile sulla piattaforma  un aggiornamento puntuale sull’andamento del Piano. I cittadini potranno individuare sulla mappa interattiva già presente le scuole pianificate ed il loro stato di connessione. Basta navigare sul proprio comune di interesse e cercare i simboli delle scuole in verde. “Per permettere maggior trasparenza e rendere possibile un’analisi di dettaglio, il team di Infratel collabora con Fastweb, TIM e Intred per aggiornare le informazioni ogni mese – conclude il comunicato – Il dato sarà facilmente reperibile e consultabile grazie alla dashboard pensata appositamente per il Piano Scuole. La dashboard permetterà di visualizzare lo stato di connessione per ogni scuola, e permetterà di analizzare nel dettaglio o in maniera aggregata anche il dato regionale e per tipologia di grado d’istruzione”.

Proprio alla banda ultralarga nelle scuole è dedicato il nuovo rapporto dell’Economist Intelligence Unit (Eiu) sponsorizzato da Ericsson, da cui emerge che le nazioni dotate di scarsa connettività a banda larga possono aumentare il Pil fino al 20% collegando le scuole a Internet. “Una forza lavoro ben istruita ha maggiori probabilità di essere innovativa e di promuovere idee rivoluzionarie – spiega il report – portando allo sviluppo economico e alla creazione di posti di lavoro. L’analisi dell’EIU mostra che per ogni 10% di aumento della connettività scolastica in un paese, il PIL pro capite potrebbe aumentare dell’1,1%”. Nel caso del Niger, ad esempio, paese dell’Africa Occidentale, il miglioramento della connettività scolastica allo stesso livello dei finlandesi, potrebbe aumentare il PIL pro capite di quasi il 20% – da 550 dollari a 660 dollari a persona entro il 2025.

Il risultati del rapporto Eiu “Connecting Learners: Narrowing the Educational Divide“, prosegue la nota, ha rafforzato la convinzione di Ericsson che l’ambizioso obiettivo di Giga, di connettere tutte le scuole e le loro comunità circostanti entro il 2030 è raggiungibile. “Quando è stata annunciata l’iniziativa Giga, abbiamo subito compreso l’impatto positivo che avrebbe portato – colmare il divario digitale tra e all’interno dei Paesi, per dare ai bambini di tutto il mondo l’opportunità di un futuro luminoso e gratificante – afferma Heather Johnson, vice president of sustainability and corporate responsibility di Ericsson – Il rapporto chiarisce che la partnership tra le imprese, il settore pubblico e le ONG può essere efficace per affrontare questo problema e avere un impatto significativo sulle vite di molte persone. Ogni persona di questi settori, non importa quanto grande o piccolo, può fare la differenza. Incoraggiamo le parti interessate a leggere il rapporto e soprattutto ad aderire all’iniziativa Giga per contribuire a realizzare questo importante obiettivo”.

“Insieme – aggiunge Charlotte Petri-Gornitzka, Unicef Deputy Executive Director, Partnerships – stiamo mappando le scuole di tutto il mondo per identificare le lacune di connettività nelle comunità. È fondamentale che diversi settori collaborino per connettere le scuole e fornire un apprendimento digitale di qualità, in modo che ogni bambino e giovane possa fare un salto verso un futuro più luminoso”.

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