“È tempo di procedere con una reale integrazione nei nostri mercati della difesa, dell’energia, delle telecomunicazioni e finanziari. Perché in un mondo di crescenti rivalità geopolitiche e di giganti economici concentrati sui propri cittadini, sulle proprie industrie e sulle proprie attività, dobbiamo riconoscere che, sebbene individualmente siamo piccoli, insieme siamo una forza con cui fare i conti. Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, durante il suo intervento al congresso del Partito popolare europeo, ieri a Valenza, in Spagna.
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I possibili impatti dei dazi di Trump sulle telco europee
Tra i settori interessati dalla nuova politica protezionista varata dall’amministrazione Trump c’è ovviamente anche quello dell’Ict e delle telecomunicazioni. Secondo gli analisti però i problemi maggiori dovrebbero verificarsi sul mercato interno statunitense, con un impatto minore su quelli del resto del mondo, Italia ed Europa comprese.
In questo senso, i titoli delle società delle reti e dei servizi europee non dovrebbero soffrire – a differenza di quelle statunitensi – per gli effetti della trade war di Trump. In effetti i dazi che hanno mandato in tilt le Borse mondiali non hanno generato conseguenze particolari per le società italiane delle reti Tlc e dei servizi, come Inwit, Poste e Tim.
Paradossalmente, sono i gruppi con sede negli Stati Uniti che realizzano componenti per le reti di telecomunicazioni che potrebbero davvero soffrire a causa della strategia di Trump. Tra questi ci sono Dell e Hpe, produttori di server venduti non solo ai gestori di data center di tutto i mondo, ma anche agli operatori Tlc che hanno bisogno di infrastrutture ad hoc per ospitare software di rete e applicazioni utilizzate nel core 5G.
Creare nuove e più strette relazioni con gli alleati dell’Europa
A prescindere da queste prime evidenze, l’Unione europea sembra voler prendere la situazione di petto. “Io sarò sempre”, ha continuato Metsola, “a favore del commercio libero ed equo. I dazi non avvantaggiano nessuno. Ma penso sia importante riconoscere che siamo riusciti a inviare un messaggio forte e unito, sottolineando che meno barriere creiamo, più prospere saranno la nostra popolazioni. Quindi, naturalmente, l’Europa agirà per proteggere la propria forza lavoro e difendere i propri interessi. Ciò di cui abbiamo veramente bisogno per il futuro è più dialogo e non più tensioni. È per questo che dobbiamo usare questa pausa di 90 giorni” decisa da Trump nell’applicazione di una parte dei dazi.
“Possiamo creare”, ha quindi osservato Metsola, “una situazione vantaggiosa per tutti. Lo stesso vale nel contesto della creazione di nuove e più strette relazioni con alleati come il Regno Unito e il Canada. I legami di Spagna e Portogallo con l’America Latina conferiscono all’Europa una capacità unica di parlare al mondo e di ascoltare, in un modo che favorisce una comprensione comune e tutela il multilateralismo”.
Metsola ha concluso dicendo che “i tempi in cui viviamo oggi ci impongono di abituarci a fare le cose in modo diverso, ad adattarci, a mettere in discussione le percezioni. Non dobbiamo aver paura di compiere i prossimi passi che sappiamo essere necessari. Il progresso non aspetta che i politici si sentano pronti”.