Il 5G è pronto a trasformare radicalmente l’architettura della pubblica sicurezza, portando con sé una nuova era nella gestione delle emergenze. Una rivoluzione infrastrutturale, tecnologica e operativa, necessaria per rispondere alla crescente complessità degli scenari di crisi: minacce ibride, catastrofi naturali, eventi di massa e attacchi informatici. Come spiega Guilherme Pizzato, Head of Public Safety di Nokia Mobile Networks, “il 5G è ormai un elemento imprescindibile per modernizzare la risposta agli eventi critici, superando le rigidità delle reti legacy e abilitando servizi mission-critical interoperabili e intelligenti”.
In un contesto in cui la pubblica sicurezza continua a dipendere da reti obsolete, progettate per voce e traffico dati minimo, la promessa del 5G è chiara: un’infrastruttura digitale robusta, scalabile, interoperabile e capace di supportare applicazioni avanzate come streaming video in tempo reale, analisi predittiva basata sull’intelligenza artificiale, Internet of Things e robotica autonoma. La trasformazione è già in corso e coinvolge anche l’Italia, dove il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) prevede importanti investimenti nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e nelle reti mission-critical.
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Real-time intelligence e AI: decisioni rapide con il 5G
Una delle principali innovazioni abilitate dal 5G nella pubblica sicurezza è la possibilità di fornire una “situational awareness” in tempo reale attraverso video HD a bassa latenza. Grazie a droni, telecamere indossabili e reti di sorveglianza urbana, i centri di comando possono ottenere una visione multidimensionale e aggiornata degli eventi in corso. Questa capacità di osservazione distribuita diventa decisiva in situazioni di elevato rischio, come manifestazioni, disordini urbani o operazioni antiterrorismo.
L’intelligenza artificiale entra in gioco per analizzare le dinamiche della folla, rilevare comportamenti anomali o prevedere escalation. Gli algoritmi predittivi processano dati provenienti da sensori, video, segnali social e modelli storici per anticipare scenari critici. “Il 5G, combinato con l’analisi predittiva, eleva la consapevolezza operativa delle forze dell’ordine a un nuovo livello – spiega Pizzato – consentendo interventi proattivi piuttosto che reattivi”.
Secondo una ricerca Deloitte, le tecnologie di sorveglianza smart possono ridurre i tassi di criminalità fino al 40% e i tempi di risposta alle emergenze del 35%. Alcune città hanno già sperimentato una riduzione drastica di crimini gravi come aggressioni e furti grazie all’adozione di sistemi predittivi supportati da 5G.
Addio ai silos grazie al 5G
Un’emergenza efficace richiede coordinamento immediato tra polizia, vigili del fuoco, servizi sanitari e protezione civile. Tuttavia, i sistemi legacy ostacolano la collaborazione interforze a causa dell’incompatibilità dei protocolli e della mancanza di interoperabilità. Il 5G risolve questa criticità strutturale, offrendo standard di comunicazione condivisi e strumenti mission-critical come Push-to-Talk (Mcptt) e Push-to-Video (Mcptv).
Queste funzionalità permettono a team dislocati sul territorio di condividere voce, video e dati in tempo reale, abbattendo barriere comunicative e riducendo le tempistiche decisionali. La localizzazione avanzata, un’altra funzione chiave del 5G, assicura che le risorse vengano distribuite con maggiore precisione, aumentando l’efficienza dell’intervento. Non sorprende quindi che, come rilevato da Nokia, il 66% degli operatori del settore pubblico consideri il 5G un asset fondamentale per il proprio lavoro.
L’IoT fra le applicazioni più promettenti del 5G
L’integrazione dell’Internet of Things nei sistemi di pubblica sicurezza è una delle applicazioni più promettenti del 5G. Sensori ambientali e biometrici, dispositivi wearable, bodycam e apparati di monitoraggio urbano costituiscono una rete diffusa di percezione che alimenta in tempo reale i centri di controllo.
Dispositivi indossabili possono monitorare i parametri vitali degli operatori sul campo – come temperatura, battito cardiaco, livelli di ossigeno – inviando alert automatici in caso di rischio per la salute. Sensori ambientali mobili, montati su droni o veicoli, segnalano la presenza di gas tossici o fumo in ambienti pericolosi. La capacità del 5G di supportare simultaneamente decine di migliaia di connessioni in aree limitate consente la raccolta e l’elaborazione di grandi volumi di dati, garantendo decisioni rapide, basate su evidenze.
Automazione e robotica: la sicurezza in prima linea
Il 5G non si limita a potenziare l’informazione, ma consente anche l’automazione delle operazioni grazie a una connettività ultra-affidabile e a bassa latenza. Droni dotati di termocamere possono monitorare eventi affollati o esplorare zone inaccessibili, inviando immagini ad alta risoluzione in tempo reale. Robot autonomi terrestri possono penetrare in edifici pericolanti, evitando di esporre a rischi gli operatori umani.
Sistemi come i “Drone-in-a-box”, attivabili da remoto senza linea visiva diretta, stanno già trovando applicazione in scenari critici come incendi, incidenti industriali e crolli. L’automazione, afferma Pizzato, rappresenta “non solo un vantaggio operativo, ma una garanzia per la salvaguardia delle vite umane”.
Continuità operativa garantita anche nei disastri
La resilienza delle reti è un tema centrale nella gestione delle emergenze. Eventi come l’11 settembre o il terremoto in Virginia del 2011 hanno dimostrato la fragilità delle reti commerciali sotto stress. Il 5G affronta questa criticità con architetture che danno priorità al traffico mission-critical, garantendo comunicazioni stabili e disponibili anche in caso di congestione massiva.
Inoltre, le funzionalità multicast e broadcast permettono di distribuire rapidamente informazioni a numerosi operatori contemporaneamente, migliorando l’efficienza e riducendo il rischio di colli di bottiglia informativi.
5G: pilastro della pubblica sicurezza digitale
La transizione al 5G nella pubblica sicurezza non è solo auspicabile: è necessaria. Di fronte a una molteplicità di minacce sempre più complesse e alla crescente pressione sulla tempestività e l’efficacia delle risposte, dotarsi di infrastrutture capaci di sostenere l’innovazione è una priorità strategica. Il 5G offre gli strumenti per costruire un framework digitale che potenzia, automatizza e interconnette tutte le componenti della risposta alle crisi.
A differenza dei sistemi legacy, questa rete è progettata per evolvere, integrando edge computing, intelligenza artificiale e robotica per creare modelli agili e predittivi di gestione. Investire oggi nel 5G significa costruire le fondamenta per un sistema di pubblica sicurezza non solo più efficiente, ma anche più umano, perché capace di proteggere meglio le persone intervenendo prima, più rapidamente e con maggiore precisione. La sfida ora è politica, oltre che tecnica: accelerare lo sviluppo di ecosistemi interoperabili e infrastrutture resilienti, coinvolgendo le autorità locali, gli attori industriali e la comunità scientifica in un progetto condiviso di innovazione per la sicurezza collettiva.