Le telco sono impegnate su scala globale a trasformare profondamente e in maniera strategica i propri modelli di business per affrontare al meglio il mercato, sfruttando le nuove opportunità abilitate dalle tecnologie emergenti. Per accompagnarle passo dopo passo in questo percorso segnato dall’agentic AI, dal copiloting, dalle nuove tecnologie di automazione delle reti e dalla convergenza tra la fibra e il 5G, in una roadmap segnata dall’ottimizzazione dei costi e da una reinvenzione del proprio ruolo per rimanere player rilevanti dell’intero ecosistema delle comunicazioni, Capgemini ha dato vita a un centro d’eccellenza su scala globale che basa i propri headquarters a Milano, il Telco Network Hub.
L’obiettivo è quello di fornire alle Telco tutti gli strumenti utili ad affrontare trasformazioni trasversali e pervasive, mettendo in campo sperimentazioni di nuovi modelli operativi, tecnologie, use case, in modo da abilitare con il massimo della rapidità, dell’efficienza e della sicurezza la business reinvention dei dipartimenti network degli operatori, puntando a una digitalizzazione completa delle reti.
“Il nostro team di esperti – spiega Alessandro Puglia, Head of Telecommunication, Media & Technology di Capgemini Invent in Italia- è altamente qualificato, con competenze riconosciute a livello internazionale, e ha l’obiettivo, insieme a un sistema di partner di primo livello – specializzati ad esempio sul cloud, sull’intelligenza artificiale e sullo sviluppo di digital twin – di fornire ai clienti le linee guida necessarie per la trasformazione dei network. Parliamo di operazioni caratterizzate da un grado di complessità elevato, per le quali sono necessarie soluzioni innovative e personalizzate, dalla progettazione all’implementazione, che possono essere messe in campo in tempo reale. Tutto questo per migliorare l’efficienza operativa, ridurre i costi e ottimizzare la manutenzione, migliorando la user experience”.
Indice degli argomenti
Telco Network Hub, focus sull’approccio da “ecosistema”
L’idea di Capgemini di aprire uno spazio fisico a Milano a disposizione delle Telco nasce da una domanda crescente del mercato, con gli operatori che manifestano la necessità di passare da un approccio all’innovazione “polverizzato” in tante piccole iniziative a quello di una strategia basata sulla convergenza verso un programma unico e un approccio strutturato all’innovazione e all’automazione delle reti. Si tratta, in sostanza, di gestire programmi dagli orizzonti ampi che per essere implementati non hanno bisogno soltanto di una consulenza di alto livello, ma anche di capacità di engineering, sui quali Capgemini può mettere in campo tutte le competenze che ha accumulato e perfezionato nel tempo.
Telco Network Hub, i destinatari del progetto
“Il target del Telco Network hub – prosegue Puglia – sono prima di tutto i chief technology officer delle telco che hanno già iniziato ad approcciare la trasformazione delle reti e che hanno bisogno di vederci chiaro sul design della strategia di implementazione dei loro programmi, o di capire come sia possibile accelerarla in maniera efficace e sicura. Il tema centrale è come rendere le reti di telecomunicazione più efficienti e resilienti, creando un ecosistema che favorisca l’innovazione e la crescita”.
Una delle sfide principali da affrontare per le telco in questo campo, quindi, sarà la creazione di connessioni mirate con i vendor e più in generale con i possibili partner, per costruire ecosistemi di innovazione su temi verticali, che possono abilitare nuove opportunità di business o avere un impatto decisivo – ad esempio – sulla riduzione dei consumi energetici e quindi dei costi.
L’Italia come laboratorio di innovazione per le telecomunicazioni
Ma perché Capgemini ha scelto proprio l’Italia come sede del Telco Network Hub? Uno dei motivi principali è il fatto che la penisola è da sempre un attore chiave nel campo dell’innovazione delle reti di telecomunicazione, con oltre 20 anni di esperienza come mercato innovativo soprattutto nell’ambito delle reti mobili. “In Italia – afferma Alessandro Puglia – ci sono operatori di primissimo livello che da sempre si distinguono per capacità di innovazione e attenzione alla qualità della rete”.
A questo si aggiunge il fatto che, nel tempo, il Paese ha accumulato un certo ritardo in capacità di investimento, con aree che hanno bisogno di interventi urgenti. Si inserisce in questo contesto il Telco Network Hub di Capgemini Invent, per accelerare e ottimizzare il ritorno degli investimenti delle telco sull’innovazione, sfruttando le competenze di un team italiano che nel tempo si è strutturato a livello internazionale.
Telco Network Hub, focus sul ritorno degli investimenti
Un aspetto fondamentale per le telco che intraprendono il cammino dell’innovazione dei propri network è il focus sul ritorno degli investimenti. I tempi, in questo caso, sono fondamentali, soprattutto se si considera che è sempre più frequente la presenza di fondi nel capitale sociale degli operatori. Queste realtà, infatti, possono essere centrali per liberare risorse, ma allo stesso tempo impongono una grande attenzione al capitale investito, con un focus sulla monetizzazione dell’asset e sull’impatto degli investimenti sulla customer experience.
“Al centro dell’attenzione – sottolinea Puglia – c’è la riduzione dei costi di manutenzione di quelli delle operation, che possono essere ottenuti grazie a tecnologie come l’Agentic Ai e i digital twin, che permettono l’evoluzione dei network e hanno un impatto decisivo nella riduzione dei costi di gestione, oltre che nell’ottimizzazione dell’allocazione dei capitali”.
Automatizzazione delle reti, qualche use case
Un esempio pratico potrebbe essere quello dell’identificazione automatica dei main incident: si tratta in questo caso di ottenere nel minor tempo possibile le informazioni da sottoporre ai field engineer. Se si riescono a identificare i fault che possono generare un main incident, identificando automaticamente le potenziali risoluzioni di questi problemi, sarà possibile fornire schede “augmented” al personale sul campo e in alcuni casi procedere a una risoluzione automatica dei problemi, prima che si verifichino. Il risultato sarà un vantaggio tecnologico ma anche un punto di differenziazione rispetto ai competitor sul mercato.
“Ad abilitare i vantaggi di questo approccio – aggiunge Alessandro Puglia – c’è il fatto che l’adozione delle tecnologie non deve essere effettuata contemporaneamente su tutta la rete, ma è possibile individuare le aree di adozione dell’automazione, per poi espanderle e a macchia d’olio e arricchirle nel tempo fino ad arrivare nel tempo all’ ‘end-to-end’. Questo approccio, se attuato con la giusta attenzione, consentirebbe tra l’altro di autofinanziare l’evoluzione della rete, con i saving generati che diventerebbero il “carburante” per estendere progressivamente l’innovazione”.
Telco Network Hub, l’approccio “Now-New-Next”
A contraddistinguere l’approccio strategico di Campgemini con il Telco Network Hub è l’approccio “Now-New-Next”.
Sotto il cappello “now” ci sono tutte le tecnologie già in main adoption, come la generative AI o la strategia relativa all’analisi dei dati e allo spostamento dei dati sul cloud. Il “new” è rappresentato dalle reti autonome e dall’Open Ran, una tecnologia che inizia a essere molto interessante per gli operatori in Europa ma anche in Africa, come il Gpu as a service. Quanto al “next”, al centro c’è ad esempio l’ “Intelligent Ran”, che potrebbe diventare mainstream nell’arco di pochi anni.
“Il nostro team che si occupa di ricerca e sviluppo – afferma Puglia – supporta lo sviluppo di tecnologie che verranno adottate in tre o cinque anni. Parliamo ad esempio della convergenza tra le reti terrestri, satellitari e 5G, per la quale è necessario capire quali potranno essere i punti fondamentali dal punto di vista del business e dello sviluppo dell’offerta”.
Telco Network Hub, i feedback degli operatori
Ma qual è la reazione del mercato alla proposta messa in campo dal Telco Network Hub di Capgemini? “Gli opinion leader di mercato ci danno segnali molto positivi confermando che rappresenta per loro una priorità nei loro piani industriali – conclude Umberto Larizza, Managing Director di Capgemini Invent in Italia – Gli operatori apprezzano il fatto che mettiamo in campo un portafoglio di soluzioni e di consulenza end-to-end, che comprende strategia, implementazione e ricerca e sviluppo. Ci viene riconosciuta una competenza che riesce ad andare al di là dell’organizzazione a silos che spesso caratterizza il mondo delle telco: il nostro valore aggiunto in questo caso è una conoscenza multi-dominio, che ci consente di parlare la stessa lingua degli operatori per la trasformazione delle reti”.
(Articolo realizzato in partnership con Capgemini)