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Cloud telecomunicazioni, rivoluzione per le imprese: flessibilità, scalabilità e nuovi servizi



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Il cloud computing sta ridefinendo il settore delle telecomunicazioni, offrendo alle aziende maggiore agilità, efficienza operativa e nuove opportunità di crescita attraverso servizi innovativi e scalabili

Pubblicato il 3 giu 2025



Cloud

Il settore delle telecomunicazioni sta vivendo una profonda trasformazione digitale, spinta dall’adozione crescente del cloud computing. Le aziende telco stanno evolvendo da semplici fornitori di connettività a veri e propri provider di servizi digitali, sfruttando le potenzialità del cloud per offrire soluzioni più flessibili, scalabili e orientate al cliente.

Secondo un’analisi di Kpmg, Telco to Techco, le aziende che hanno intrapreso con successo la transizione da telco a techco operano utilizzando architetture cloud frammentate, progettando e distribuendo servizi digitali per massimizzare l’efficienza, la flessibilità e la scalabilità. In Italia, intanto, il mercato del cloud computing ha registrato una crescita significativa, passando da 5,51 miliardi di euro nel 2023 a una stima di 6,80 miliardi di euro nel 2024, con un incremento del 24%. Le telco italiane, come Tim, Vodafone e Fastweb, stanno investendo in soluzioni cloud-native per modernizzare le proprie infrastrutture e offrire servizi più avanzati ai clienti.

Flessibilità e scalabilità: i vantaggi del cloud per le telco

Una delle principali caratteristiche del cloud computing è la capacità di offrire flessibilità e scalabilità alle aziende. Le telco possono adattare rapidamente le risorse IT alle esigenze del mercato, ottimizzando i costi e migliorando le prestazioni dei servizi offerti. La scalabilità nel cloud consente alle aziende di aumentare o diminuire le risorse IT necessarie al soddisfacimento dei carichi di lavoro, che possono variare nel tempo, sia per quanto riguarda la quantità che la varietà.

Esistono due principali approcci alla scalabilità nel cloud:

  • Scalabilità verticale (scaling up): consiste nell’aggiungere risorse a un singolo server, come CPU o RAM, per migliorare le prestazioni.
  • Scalabilità orizzontale (scaling out): prevede l’aggiunta di più server per distribuire il carico di lavoro, migliorando la resilienza e la disponibilità del servizio.

Le telco possono sfruttare questi approcci per gestire efficacemente i picchi di traffico, ottimizzare l’utilizzo delle risorse e garantire un’esperienza utente di alta qualità.

Servizi innovativi abilitati dal cloud computing nelle telecomunicazioni

L’adozione pervasiva del cloud da parte delle telco non si limita all’ottimizzazione dell’infrastruttura: consente la nascita di servizi innovativi, capaci di cambiare la natura stessa dell’offerta, arricchendo il portafoglio e differenziando le proposte sul mercato. Si tratta di un passaggio da una logica “capex-driven” a una “service-driven”, in cui le Telco diventano abilitatori di ecosistemi digitali. Questo scenario consente l’emergere di nuove fonti di ricavo attraverso prodotti cloud-native ad alto valore aggiunto.

Network Functions Virtualization (Nfv)

Grazie alla virtualizzazione delle funzioni di rete, le telco possono ridurre la dipendenza da hardware proprietario, abbattendo costi e migliorando l’efficienza operativa. L’Nfv consente di distribuire funzioni di rete come firewall, Nat o Ims (IP Multimedia Subsystem) su ambienti cloud scalabili, rendendo più semplice anche il provisioning dei servizi ai clienti. Operatori come WindTre stanno già sperimentando architetture Nfv integrate su cloud pubblico per migliorare la velocità di delivery dei servizi enterprise.

Software-Defined Networking (Sdn)

Lo Sdn introduce un nuovo paradigma di controllo centralizzato della rete, aumentando la programmabilità e facilitando il rilascio dinamico di nuovi servizi. Le telco possono, ad esempio, offrire alle aziende soluzioni on-demand per la configurazione di Vpn, gestione della larghezza di banda e creazione di ambienti di rete segmentati per la sicurezza. Questo tipo di offerta si adatta perfettamente alle esigenze delle imprese multi-sede, che possono così beneficiare di una rete privata virtuale in cloud, senza investimenti in hardware costosi.

Edge Computing

Uno dei servizi più promettenti è l’edge computing, che consente di elaborare i dati più vicino al punto di raccolta, riducendo la latenza e migliorando la reattività delle applicazioni. Per esempio, in ambito industriale, una fabbrica che utilizza robot interconnessi e sensori IoT necessita di un’elaborazione dei dati in tempo reale: l’edge garantisce prestazioni elevate e supporta la manutenzione predittiva. Le telco come Tim e Vodafone stanno già collaborando con player industriali per sviluppare data center periferici distribuiti lungo il territorio, capaci di abilitare servizi avanzati come il controllo qualità automatizzato e la visione artificiale.

Intelligenza Artificiale e Machine Learning

L’integrazione nativa di AI e ML nei servizi cloud è un acceleratore dell’innovazione telco. Con algoritmi di intelligenza artificiale, gli operatori possono implementare reti autonome, capaci di autoregolarsi in base alla domanda e di prevedere i picchi di traffico. Le applicazioni sono molteplici: dal customer care (con chatbot intelligenti) alla gestione dei guasti di rete, fino all’analisi predittiva del churn per ridurre l’abbandono dei clienti. In contesto B2B, le Telco offrono ora anche “AI-as-a-Service”, consentendo alle PMI di accedere a modelli predittivi per ottimizzare supply chain, vendite e assistenza.

Servizi gestiti e verticali

Infine, si sta affermando la tendenza verso soluzioni verticalizzate, costruite su cloud ma progettate per specifici settori. Ad esempio, in sanità le Telco offrono piattaforme cloud per la gestione sicura delle cartelle cliniche, mentre nel retail propongono soluzioni di analytics in tempo reale per il comportamento dei clienti in negozio. Questo approccio consente di uscire dal mercato generalista per posizionarsi come partner tecnologici di fiducia nei percorsi di trasformazione digitale dei clienti.


Sfide e considerazioni nella migrazione al cloud nelle telecomunicazioni

Nonostante le grandi potenzialità, il percorso verso il cloud non è privo di ostacoli. La transizione deve essere pianificata con attenzione, tenendo conto di diversi aspetti tecnologici, organizzativi e normativi. Le telco, proprio per il loro ruolo di infrastruttura critica, devono affrontare queste sfide con un approccio strutturato e consapevole.

Sicurezza e conformità normativa

Uno degli aspetti più delicati è rappresentato dalla sicurezza dei dati. La natura distribuita del cloud e la coesistenza di ambienti multi-tenant impongono livelli di protezione avanzati. I dati devono essere cifrati sia a riposo sia in transito, con soluzioni di key management sicure e policy di accesso granulari. A questo si aggiungono gli obblighi derivanti dalla normativa europea (Gdpr, Cyber Resilience Act) che impongono il controllo sulla localizzazione dei dati e sulla loro tracciabilità. Le telco devono dotarsi di strumenti di auditing continuo, backup automatici, sistemi di allerta e recovery, per garantire l’integrità e la disponibilità delle informazioni anche in caso di attacco o guasto.

Integrazione con infrastrutture legacy

Molte telco possiedono ancora ambienti legacy, che risalgono a decenni di stratificazioni tecnologiche. L’integrazione di questi sistemi con architetture cloud-native richiede competenze specialistiche, tool di orchestrazione avanzata e piani di migrazione graduali. Il rischio è quello di generare silos digitali o, peggio, di perdere continuità di servizio durante la transizione. Alcuni operatori stanno adottando approcci ibridi, mantenendo in locale le funzioni critiche e spostando nel cloud solo i carichi meno sensibili.

Skill gap e resistenza al cambiamento

L’adozione del cloud comporta anche una trasformazione culturale. I team IT devono acquisire nuove competenze, abbandonare logiche reattive e adottare un approccio DevOps. Inoltre, la governance del cloud richiede una mentalità collaborativa tra operation, sicurezza, sviluppo e compliance. In molte realtà, tuttavia, permangono resistenze al cambiamento, spesso legate alla paura della perdita di controllo o all’assenza di un commitment strategico del top management.

Vendor lock-in e interoperabilità

Infine, la dipendenza da un singolo cloud provider può rappresentare un rischio rilevante. In assenza di standard aperti, diventa difficile migrare i dati e i servizi da un fornitore all’altro, compromettendo la flessibilità strategica. Per mitigare questo rischio, si sta affermando l’approccio multicloud, in cui le telco adottano una strategia distribuita tra più provider – come Aws, Azure, Google Cloud – abilitando la portabilità delle applicazioni e il bilanciamento dei carichi tra ambienti diversi.

Il futuro delle telecomunicazioni è nel cloud

Il cloud computing rappresenta una leva strategica per la trasformazione del settore delle telecomunicazioni. Offrendo flessibilità, scalabilità e la possibilità di sviluppare servizi innovativi, il cloud consente alle telco di rispondere efficacemente alle sfide del mercato e di creare nuove opportunità di crescita. Abbracciare questa trasformazione, investendo in tecnologie cloud-native e adottando un approccio orientato al cliente, significa posizionarsi per competere in un panorama sempre più digitale e dinamico.

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