BT ha lanciato ufficialmente BT International, una nuova divisione dedicata ai clienti multinazionali, che saranno supportati con servizi, piattaforme e competenze su misura. La riorganizzazione, come anticipato da CorCom, è stata avviata in risposta alle crescenti perturbazioni del mercato causate dalla geopolitica, dall’evoluzione delle normative e dai rapidi progressi nell’intelligenza artificiale.
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La nuova strategia internazionale
Il lancio è incentrato su due nuove piattaforme di telecomunicazioni appositamente progettate per l’era del multi-cloud e dell’AI: Global Voice e Global Fabric. Entrambe sono progettate con sicurezza integrata e posizionate per aiutare le imprese globali a navigare in ambienti digitali e normativi complessi.
“Abbiamo convogliato i nostri investimenti in queste piattaforme globali incentrate sul cloud e concentrato i nostri team di esperti dove i clienti ne hanno più bisogno”, spiega Bas Burger, ceo dei Global Services di BT.
Negli ultimi anni, BT è passata da una strategia “asset-light” allo sviluppo di un’infrastruttura altamente scalabile e incentrata sul cloud. Questo cambiamento risponde alle nuove esigenze della rete, chiamata a supportare carichi di lavoro impensabili fino a qualche anno fa. “Abbiamo fatto evolvere la nostra strategia “asset-light” per diversi anni, progettando le nostre piattaforme in modo da riflettere le tendenze che osserviamo nel traffico dei clienti che attraversa le nostre reti, dai flussi di dati verso e tra i grandi fornitori di cloud all’emergere del cloud ibrido come modello preferito da molte aziende”, conferma Burger. “Riteniamo che l’intelligenza artificiale abbia un impatto imprevedibile sulle reti dei nostri clienti, dai carichi di lavoro di formazione irregolari e ingombranti dei modelli linguistici di grandi dimensioni che alimentano la GenAI alle esigenze di bassa latenza dell’intelligenza artificiale conversazionale e della realtà aumentata. Queste tendenze si inseriscono in un contesto caratterizzato da una rapida evoluzione delle minacce alla sicurezza informatica e da un ambiente normativo in rapida evoluzione”.
Una rete voce a misura di AI
La piattaforma Global Voice di BT, che gestisce oltre 16 miliardi di chiamate all’anno in 70 paesi, è stata ora migrata a un sistema cloud-first basato sul protocollo Sip. Ciò riposiziona il servizio permettendogli di supportare la prossima generazione di servizi vocali integrati con l’intelligenza artificiale, mentre le aziende iniziano ad adottare canali di assistenza clienti basati spesso esclusivamente sui virtual assistant. “Abbiamo migrato questi servizi su una nuova piattaforma basata su Sip e incentrata sul cloud che consente il trasporto della voce attraverso le reti dati”, precisa Burger. “Il protocollo Sip esiste già da tempo, ma il fatto che Global Managed Voice sia basato su Sip e incentrato sul cloud significa che è perfettamente in grado di sfruttare appieno il potenziale dell’integrazione della voce con l’intelligenza artificiale. Gartner prevede che entro il 2028 il 30% delle aziende Fortune 500 offrirà assistenza clienti attraverso un unico canale basato sull’AI. Credo che la nostra piattaforma Global Voice sia in una posizione ottimale per consentire tutto questo, grazie al supporto dei nostri esperti che hanno realizzato oltre 5mila contact center per oltre 2mila clienti in tutto il mondo.
Verso un cloud sempre più performante, conforme e sovrano
In modo complementare, la piattaforma Global Fabric di BT offre funzionalità di rete virtualizzate (Network-as-a-Service, NaaS) predisposte per l’intelligenza artificiale. La soluzione fornisce ai clienti una connettività sicura e istantanea ai principali fornitori di cloud e SaaS, consentendo di mantenere la conformità normativa controllando dove e come i dati viaggiano attraverso i confini internazionali.
“Global Fabric è stata lanciata per il traffico clienti all’inizio di quest’anno ed è la piattaforma che ci aiuterà a raggiungere il nostro obiettivo di diventare il fornitore numero uno al mondo di connettività multi-cloud sicura”, continua Burger, spiegando che la proposition NaaS “non avrebbe potuto arrivare in un momento migliore. Siamo stati una delle prime società di telecomunicazioni a partire con una piattaforma internazionale realmente innovativa per eliminare il freno che la precedente generazione di reti rappresentava per l’innovazione dei clienti. Con le reti tradizionali, configurare o apportare modifiche alla connettività per un’applicazione nuova o esistente, compresa l’intelligenza artificiale, poteva richiedere giorni o settimane. Con Global Fabric, invece, tutto avviene in un istante”.
In un contesto in cui la tecnologia digitali e i dati sono diventati pedine geopolitiche, secondo BT le aziende devono moltiplicare i propri sforzi per aumentare “la loro sovranità, garantendo che i dati giusti rimangano nella giurisdizione giusta: con Global Fabric, i clienti possono scegliere sia le destinazioni cloud verso cui inviare i propri dati, sia il percorso che questi ultimi seguono lungo il tragitto. Ciò significa che i dati regolamentati non lasciano mai i confini nazionali designati e aiutano i clienti a rimanere conformi”, aggiunge Burger.
La prospettiva per il futuro delle telco
Guardando al futuro del settore, BT ritiene che le reti internazionali graviteranno verso piattaforme di telecomunicazioni meno numerose ma più grandi, in grado di gestire la domanda generata dall’aumento dei servizi cloud e di intelligenza artificiale. “Invitiamo altri fornitori di servizi a collaborare con BT International, mentre costruiamo il nostro ecosistema di partner, inclusa la collaborazione recentemente annunciata con Google Cloud, e cresciamo rapidamente in modo da poter offrire, come settore, il miglior valore ai clienti di tutto il mondo”, dice Burger, che chiosa: “Il nostro settore si trova in un momento cruciale. È un’opportunità per passare da reti internazionali frammentate e obsolete a una piattaforma progettata con al centro la realtà dell’intelligenza artificiale, del cyber e del cloud, che riflette le aspettative dei clienti in termini di velocità, sicurezza, sostenibilità, sovranità e, naturalmente, le competenze necessarie per sostenere la crescita e la prosperità future”.