I semiconduttori sono il “cervello” di ogni oggetto intelligente – senza chip non circolano auto, non volano droni, non funziona la rete elettrica. La produzione crea ricchezza locale e competenze difficili da delocalizzare, perché richiede personale ultra‑specializzato, capex elevati e supply chain di precisione. Le crisi di fornitura hanno un costo sociale enorme: l’Europa ha perso decine di miliardi di valore aggiunto quando i wafer asiatici si sono fermati. Controllare i nodi produttivi significa avere voce in capitolo su standard e sicurezza, dal 2 nm logico alle tecnologie di packaging avanzato (dove l’Italia sta investendo a Novara con Silicon Box). Chip e transizione verde vanno a braccetto: senza dispositivi di potenza efficienti l’e‑mobility e le rinnovabili rallentano.
punti di vista
Intel, un gigante in crisi: quando la strategia sbagliata costa più della tecnologia
Ritardi nei processi produttivi, investimenti sbilanciati e scelte poco allineate alla domanda hanno messo in ginocchio il colosso dei chip. Il fallimento europeo è solo l’effetto visibile di una crisi più profonda, che dimostra come, nel mondo dei semiconduttori, la visione strategica vale quanto l’innovazione
Esperto politiche innovazione industriale

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