Il mercato globale delle sottoscrizioni digitali sta attraversando una fase di espansione senza precedenti, ma anche di crescente complessità. Secondo le stime, il valore complessivo del settore, pari a 722 miliardi di dollari nel 2025, potrebbe raggiungere 1,2 trilioni entro il 2030. Una crescita alimentata dall’aumento dell’offerta — dai servizi video on demand alle piattaforme di fitness, dalle suite software fino ai contenuti per il benessere personale — ma che ha generato anche un effetto collaterale: la subscription fatigue, la stanchezza degli utenti nel gestire troppi abbonamenti frammentati.
Ed è qui che entra in gioco il concetto di subscription bundling, evoluzione naturale del rapporto tra telco e clienti. Grazie a piattaforme come la Digital Vending Machine di Bango, gli operatori possono diventare “super hub” in cui concentrare e semplificare la gestione di decine di servizi, offrendo un’unica interfaccia e una sola fattura.
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Dal caos degli abbonamenti al “Super Bundling”
Secondo una ricerca Bango, il 68% dei consumatori Usa e l’80% di quelli dell’America Latina ritiene che esistano troppe piattaforme in abbonamento. Non si tratta solo di costi: la difficoltà è avere controllo, visibilità e semplicità nella gestione. La soluzione è il Super Bundling: un unico punto in cui scoprire, acquistare, sospendere o annullare servizi, in totale autonomia.
Bango non si propone direttamente ai clienti finali, ma fornisce un modello SaaS a telco e retailer, abilitandoli a distribuire centinaia di servizi di contenuto tramite un’unica piattaforma. Le telco sono in posizione privilegiata: contano miliardi di clienti, gestiscono già i pagamenti ricorrenti e godono di un alto livello di fiducia.
Telco al centro della nuova catena del valore
Secondo Omdia, già oggi il 20% degli abbonamenti Svod passa attraverso gli operatori telefonici e la quota potrebbe arrivare al 25% entro il 2028. Con il subscription bundling, le telco non solo possono aumentare l’Arpu, ma diventano canale privilegiato per l’acquisizione clienti da parte dei content provider, che affrontano costi crescenti di marketing e difficoltà a generare crescita organica.
Un dato eloquente: un servizio di streaming può spendere 88 dollari per acquisire un nuovo utente, che però vale 836 dollari nel suo ciclo di vita. Collaborare con un operatore significa accedere a un bacino già consolidato, abbattendo i costi di acquisizione e accelerando la penetrazione sul mercato.
L’architettura della Digital Vending Machine
Il cuore dell’offerta Bango è la Digital Vending Machine, un ecosistema progettato per integrare rapidamente servizi di varia natura, superando la complessità tecnica del “dietro le quinte”. Gli elementi chiave sono:
- Integrazione standardizzata: Api unificate per collegare servizi con modelli di pagamento e infrastrutture diverse.
- Supporto commerciale: promozioni, sconti e offerte integrate per favorire la scoperta di nuovi servizi.
- Esperienza utente fluida: interfaccia unica e single sign-on per tutti gli abbonamenti.
- Insight e analytics: condivisione dei dati di utilizzo per ottimizzare le strategie di engagement e fidelizzazione.
Grazie a questa impostazione, la piattaforma sta attirando partner di diversi verticali, dai colossi dell’intrattenimento come Disney+ e Crunchyroll, al software di sicurezza come Nord Security, fino al fitness digitale (Les Mills) e ai servizi di mobilità come Uber One.
Caso di studio: TelevisaUnivision e ViX
Tra i primi partner di Bango c’è TelevisaUnivision, leader globale nei contenuti in lingua spagnola, che possiede reti TV, canali sportivi e il servizio streaming ViX. Con oltre 70.000 ore di contenuti originali, ViX si rivolge a un pubblico globale di lingua spagnola, offrendo film, serie, news e sport in diretta.
Il passaggio al modello di Super Bundling è stato strategico: invece di gestire internamente le integrazioni con ogni singolo partner, TelevisaUnivision ha scelto la Dvm di Bango per scalare più rapidamente e sostenere obiettivi di crescita ambiziosi. In due anni, ha attivato 13 connessioni in Messico, Usa e America Centrale, collaborando con 8 partner B2B, alcuni presenti in più Paesi.
Grazie alla piattaforma, il time-to-market per un nuovo reseller è sceso a circa otto settimane, con un processo di onboarding semplificato che parte da un documento di High-Level Design standardizzato.
Dati e personalizzazione al centro
Uno degli aspetti più apprezzati da TelevisaUnivision è la possibilità di unire i propri dati interni con quelli forniti da Bango: utenti attivi, tassi di abbandono, account sospesi, Ltv e retention. Queste metriche, analizzate per ogni integrazione, permettono di personalizzare le offerte e ottimizzare le campagne.
La partnership guarda già oltre: tra le innovazioni, il “Smart Top-Ups”, una funzione pensata per il mercato prepagato che consente di accumulare ricariche e prolungare automaticamente la validità di un abbonamento, aumentando la flessibilità e la convenienza per gli utenti.
Implicazioni strategiche per il settore telco
Il subscription bundling rappresenta una doppia opportunità per gli operatori: diversificare i ricavi in un contesto di saturazione dei servizi core e rafforzare la relazione con il cliente, trasformandosi in intermediari di fiducia per un ecosistema sempre più frammentato. In un momento in cui la banda ultralarga e le reti 5G abilitano un numero crescente di servizi digitali, la capacità di aggregarli e semplificarne l’accesso diventa un vantaggio competitivo determinante.
Come dimostra il caso Bango–TelevisaUnivision, il successo richiede non solo tecnologia, ma anche partnership solide, un approccio scalabile e un’attenzione costante all’esperienza utente. Per le telco, questa potrebbe essere davvero la “next big thing”.