La Federal communications commission (Fcc) rilancia il ruolo degli Stati Uniti nei cavi sottomarini, considerati strategici per la leadership tecnologica Usa e il controllo delle minacce che arrivano dai Paesi “avversari”. L’ente guidato dal presidente Brendan Carr, ha infatti, adottato “nuove regole per permettere la costruzione di un’infrastruttura sicura di cavi”, come si legge nell’annuncio dell’ente del governo Usa.
“Il sistema di cavi sottomarini trasporta circa il 99% del traffico internet globale”, nota ancora la Fcc, “ed è centrale estendere ulteriormente la leadership dell’America nell’AI e nelle tecnologie di nuova generazione”.
Le nuove regole semplificano il processo per il licensing dei cavi sottomarini, dando “certezza agli investitori” e accelerando i tempi per la costruzione di nuovi condotti.
Inoltre, per fronteggiare la realtà di “avversari stranieri come la Cina”, che rappresentano “una minaccia più grave che mai per le infrastrutture di cavi sottomarini”, le nuove regole enfatizzano la protezione di queste infrastrutture dai rischi posti da Paesi ostili.
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Cavi sottomarini, gli Usa rafforzano la sicurezza
L’azione della Fcc segue le linee guida del Memorandum sulla politica di investimento “America First” del Presidente Donald Trump, che prevede la semplificazione degli investimenti negli Stati Uniti, unitamente a restrizioni per gli “avversari stranieri” che cercano di sfruttare le vulnerabilità degli Stati Uniti e minacciare la sicurezza nazionale americana.
Le nuove regole della Fcc arrivano a poche settimane di distanza dalle dichiarazioni del presidente Carr, che aveva preannunciato le nuove norme, sottolineando che i cavi sottomarini stanno affrontando “crescenti minacce da parte di paesi come Cina e Russia” e che questo costituisce “un rischio inaccettabile per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”.
Le nuove norme consentono alla Fcc di negare l’autorizzazione a determinate società o persone “controllate da avversari stranieri” a entrare nella costruzione, l’esercizio o il leasing di cavi e vietano l’uso di “apparecchiature soggette a restrizioni di sicurezza nelle infrastrutture di cavi sottomarini” per “proteggere i nostri cavi sottomarini dalla proprietà e dall’accesso di avversari stranieri, nonché da minacce informatiche e fisiche”.
Favorire gli investimenti, proteggere la leadership Usa
Il regolatore Usa riferisce che attualmente esistono 90 sistemi via cavo con licenza Fcc e, a dicembre 2022, i licenziatari per la posa dei cavi hanno segnalato oltre 5,3 milioni di Gbps di capacità disponibile e 6,8 milioni di Gbps di capacità pianificata per il 2024.
“Gli investimenti nelle infrastrutture sottomarine sono vitali per la prosperità e il dinamismo economico degli Stati Uniti”, si legge nell’annuncio della Fcc. “Le nuove norme garantiranno che gli Stati Uniti rimangano pronti e in grado di implementare infrastrutture di cavi sottomarini con capacità crescente per soddisfare la domanda attuale e futura di internet e dati, in modo che gli Stati Uniti rimangano il leader mondiale indiscusso nelle tecnologie critiche ed emergenti e garantiscano il predominio nell’intelligenza artificiale. Con l’aumento della concorrenza globale per i cavi sottomarini, le connessioni con gli Stati Uniti dovrebbero continuare a essere in prima linea nel mercato dei cavi sottomarini”.
Le misure contro i “concorrenti stranieri”
Le nuove regole includono una serie dettagliata di misure per proteggere i cavi sottomarini dai “concorrenti stranieri”. Le norme prevedono la possibilità di applicare una “presumption of denial” (quindi un divieto a meno che i destinatari non ne provino l’infondatezza) per alcuni richiedenti di licenza controllati da concorrenti stranieri, limitando i contratti di leasing di capacità a tali entità, vietando l’uso di determinate apparecchiature, stabilendo requisiti di sicurezza informatica e fisica e altro ancora. Al tempo stesso, sono semplificate le procedure di revisione delle licenze della Commissione.
Il documento della Fcc si chiude con una “Further notice of proposed rulemaking”, ovvero un avviso che propone e sollecita commenti su diverse misure aggiuntive per proteggere la sicurezza dei cavi sottomarini da apparecchiature e servizi stranieri, incentivando al contempo l’impiego di navi americane per la riparazione e la manutenzione dei cavi sottomarini e l’impiego di tecnologie affidabili all’estero.
In particolare, la Fcc sollecita commenti su una proposta volta a esentare dalla revisione del suo Team Telecom le domande di licenza che soddisfano elevati standard di sicurezza.
Cavi sottomarini, anche in UE attenzione alta sulla sicurezza
I cavi sottomarini sono strategici anche per l’Unione europea: a fine giugno la Commissione e il gruppo informale di esperti degli Stati membri hanno concordato un piano congiunto di mappatura delle infrastrutture e di valutazione coordinata dei rischi. Si tratta del primo tassello operativo dell’EU Action Plan on Cable Security, il piano lanciato per rafforzare la sicurezza e la resilienza delle reti sottomarine di comunicazione e trasmissione energetica. Il documento finale sarà pubblicato nell’autunno del 2025.
In un momento storico in cui le tensioni geopolitiche e gli attacchi ibridi stanno ridefinendo le priorità dell’autonomia strategica dell’Unione, mettere in sicurezza le dorsali fisiche delle comunicazioni è un passo fondamentale. Aumentano gli incidenti, cresce il livello di rischio, si impone una risposta sistemica.
Il piano elaborato dal gruppo di esperti – che include rappresentanti degli Stati membri, della Commissione e dell’Agenzia europea per la cybersicurezza (Enisa) – prevede una mappatura dettagliata delle infrastrutture, basata su fonti pubbliche. L’analisi copre dati su capacità, specifiche tecniche, proprietà, incidenti registrati, siti di approdo, oltre a informazioni su installazione, manutenzione e processi di riparazione.
Ma è sul fronte dell’analisi dei rischi che il lavoro si fa più articolato: il documento identificherà minacce, vulnerabilità e dipendenze, articolate in diversi scenari di rischio. Il focus è duplice: da un lato le minacce fisiche, dall’altro gli attacchi cyber. E si considerano sia i danni intenzionali (sabotaggi, atti terroristici, cyberattacchi mirati), sia quelli accidentali (guasti, rotture, errori umani).