Ericsson sarebbe in trattative per acquisire il business standalone delle reti di Intel (NEX) con un investimento da “centinaia di milioni di dollari”. Lo riferisce Bloomberg in base a quelle che sono, per ora delle indiscrezioni.
La scorsa settimana Intel ha scorporato la divisione NEX ma chiarendo di voler rimanere un investitore di riferimento. L’eventuale investimento di Ericsson renderebbe, invece, il chipmaker un azionista di minoranza nel business delle reti. Inoltre, sempre secondo indiscrezioni, Intel starebbe trattando con altri potenziali investitori per unirsi a Ericsson per una partecipazione nel business.
Già in passato Ericsson era stata indicata come possibile acquirente dell’unità di rete di Intel.
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Ericsson interessata al business di rete di Intel
Le reti sono state il principale motore degli ultimi guadagni del fornitore svedese di attrezzature di rete e qualsiasi potenziale acquisizione cercherebbe di mantenere questa traiettoria di crescita. Un report di Ericsson pubblicato all’inizio di quest’anno suggerisce che una parte considerevole del mercato cloud Ran si basa su Cpu che utilizzano l’architettura x86 di Intel, che funge da “soluzione efficiente e affidabile per la creazione di prodotti cloud Ran di livello commerciale”.
In qualità di fornitore di attrezzature Ran (radio access network), Ericsson si affida ai chip Intel per i suoi sistemi, anche su reti 5G.
Nel 2023 Ericsson si è accordata con Intel per utilizzare i prossimi processi 18A di Intel per alimentare le sue soluzioni cloud Ran, mentre Intel produrrà system-on-chip (SoC) 5G personalizzati progettati per aumentare la capacità di rete.
Secondo alcuni commentatori, un’acquisizione di NEX avvantaggerebbe Ericsson garantendole la fornitura di hardware correlato e consentendole potenzialmente di dominare il mercato dell’hardware ottimizzato per Ran.
La parabola di NEX
Intel ha confermato la sua uscita dal settore networking questo mese, annunciando lo smantellamento di NEX. Il chipmaker ha già trasferito l’attività edge – che prima faceva capo a NEX – al Client Computing Group (CCG) di Intel, mentre gli elementi di networking sono stati integrati in parte nel CCG e in parte nella divisione Data Center e Intelligenza Artificiale (DCAI).
In un recente messaggio al personale, il ceo di Intel Lip-Bu Tan ha dichiarato che l’azienda si sta concentrando su aree prioritarie come la produzione, una nuova roadmap per l’AI e “architetture pulite e semplici” per i segmenti data center e client.
Tuttavia, per alcuni osservatori di mercato, è improbabile che Ericsson diventi l’unico grande azionista di minoranza di NEX, perché la proprietà metterebbe Ericsson in una situazione simile a quella in cui si sarebbe trovata Nvidia se le fosse stato permesso di acquistare Arm: ovvero possedere una tecnologia utilizzata anche dai suoi rivali, come Nokia e Samsung e fornitori più piccoli tra cui la giapponese Rakuten Symphony e la statunitense Mavenir.
Non solo Ericsson, le altre opzioni per le reti di Intel
Un’acquisizione di NEX da parte di Ericsson appare improbabile ad altri analisti perché non sembra certo che NEX possa essere completamente separata da Intel. Le funzionalità integrate nei più recenti processori Granite Rapids si basano sulle stesse tecnologie che Intel sviluppa per i chip utilizzati nei PC e nei server dei data center.
Uno scenario che sembra ad alcuni plausibile è che NEX venga acquisita da più operatori Ran, forse persino a un consorzio. Questo potrebbe dissipare le preoccupazioni relative al conflitto di interessi, anche se non è una soluzione facile da progettare e potrebbe comportare un certo grado di collaborazione tra i rivali.
Resta il fatto che NEX ha ufficialmente cessato di esistere all’inizio di quest’anno, quando è stata smembrata e incorporata in unità più grandi.