“È difficile monetizzare ciò che non si ha.” Con questa frase, Börje Ekholm, presidente e ceo di Ericsson, ha sintetizzato il nodo cruciale che frena la piena valorizzazione del 5G nei Paesi occidentali. Intervenuto al Technology Policy Institute Forum di Aspen, Colorado, Ekholm ha lanciato un appello diretto ai governi e agli operatori: serve costruire reti 5G SA (standalone) per abilitare servizi avanzati e sostenere la competitività industriale.
La dichiarazione arriva in un momento delicato per il settore telco, dove la transizione verso il 5G SA rappresenta non solo un’evoluzione tecnologica, ma una scelta strategica per il futuro dell’automazione, dell’intelligenza artificiale e della produttività industriale. La Cina, con oltre 4 milioni di stazioni base già operative, ha preso il largo. Gli Stati Uniti e l’Europa, invece, arrancano tra investimenti insufficienti e ostacoli regolatori.
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Cina avanti tutta: il modello industriale del 5G SA
Ekholm ha sottolineato come la Cina abbia fatto del 5G SA una priorità nazionale, riuscendo a monetizzarlo attraverso robotica avanzata e automazione in decine di migliaia di fabbriche. “La Cina è altamente competitiva, ha una scala enorme e ha scelto di puntare sul 5G SA,” ha dichiarato il ceo di Ericsson.
Secondo le stime, il numero di stazioni base 5G SA in Cina è circa dieci volte superiore a quello degli Stati Uniti. Questo divario infrastrutturale si traduce in una capacità di innovazione e produzione che rischia di mettere in crisi l’industria occidentale, soprattutto in settori come la manifattura, la logistica e la mobilità intelligente.
Stati Uniti e Europa: tra ambizioni e ostacoli
Negli Stati Uniti, T-Mobile ha avviato il rollout del 5G SA, mentre EchoStar, operatore in difficoltà, ha sospeso la costruzione della propria rete nazionale a causa di un’indagine della Fcc sui diritti di licenza dello spettro. Secondo un esperto di policy statunitense presente all’evento, “la Fcc dovrebbe aiutare EchoStar in ogni modo possibile. Invece, il presidente Carr sembra frapporre ostacoli.”
Ekholm ha ribadito che l’Occidente deve prendere sul serio gli sforzi della Cina e investire con decisione nelle infrastrutture wireless. Non si tratta solo di una questione economica per Ericsson, ma di una necessità competitiva per l’intero ecosistema tecnologico occidentale.
In Europa, la situazione è ancora più critica. Ekholm ha accusato il Vecchio Continente di “sottoperformare da anni” e ha invitato l’Unione Europea a rafforzare gli investimenti in ricerca e sviluppo, sottolineando che “non è ragionevole che gli Stati Uniti si facciano carico di tutto il peso della partnership transatlantica.”
Monetizzazione e servizi: il vero potenziale del 5G SA
Il 5G SA abilita funzionalità come bassa latenza, slicing di rete e priorità di uplink, fondamentali per applicazioni industriali, sanitarie e urbane. Secondo un sondaggio di Heavy Reading (Omdia), il 35% degli operatori è già live con il 5G SA, mentre il 20% prevede di esserlo entro fine anno. Il 41% degli intervistati ha indicato “nuovi o migliori servizi” come principale driver per l’investimento nel core 5G.
Ekholm ha ribadito che senza una rete standalone, gli operatori non possono differenziare né monetizzare il 5G, e ha citato anche Magnus Ewerbring, CTO di Ericsson Asia Pacific, che ha espresso la stessa posizione.
In questo contesto, la banda ultralarga diventa un elemento abilitante. Le sue applicazioni innovative, dalla telemedicina alla smart mobility, dipendono dalla capacità di garantire connessioni affidabili, scalabili e a bassa latenza. Per approfondire il tema, CorCom ha dedicato un focus alla banda ultralarga e alle sue potenzialità: Banda ultralarga, ecco tutte le applicazioni innovative.
AI e 5G: un binomio destinato a crescere
Ekholm ha anche parlato dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulle reti e sul business Ericsson. “L’AI è la tecnologia più fondamentale che abbiamo visto finora,” ha detto, sottolineando che la connettività diventerà ancora più critica con l’aumento del traffico e delle capacità generate dalla Gen AI.
Ericsson ha già ottenuto un incremento del 10% nell’efficienza dello spettro grazie agli strumenti AI. Sebbene l’automazione possa eliminare alcuni posti di lavoro, Ekholm si è detto ottimista sul fatto che ne creerà di nuovi, in settori emergenti e ad alta specializzazione.
Open Ran e governance dello spettro: le sfide geopolitiche
Sul fronte della concorrenza, Ekholm ha evitato di commentare direttamente Huawei, ma ha ribadito che Ericsson punta a differenziarsi attraverso l’Open Ran, definito “il nostro modo di valorizzare l’innovazione dell’ecosistema occidentale.” Tuttavia, ha ammesso che l’Open Ran non ha ancora generato una vera discontinuità nel mercato.
Un altro tema caldo è la governance dello spettro. Ekholm ha espresso preoccupazione per l’eventualità che la World Radio Conference 2027 venga ospitata dalla Cina. “È fondamentale avere una forte rappresentanza occidentale,” ha detto, perché lo spettro licenziato sarà cruciale per la prossima generazione di automazione, veicoli autonomi e applicazioni AI.
Il futuro del 5G SA passa da scelte politiche e industriali
Il messaggio di Ekholm è chiaro: senza una rete 5G SA, l’Occidente rischia di perdere terreno in settori strategici. La monetizzazione del 5G non è solo una questione di business, ma di sovranità tecnologica, competitività industriale e capacità di innovazione.