Quaranta miliardi di dollari per chip di intelligenza artificiale statunitensi. È quanto si impegna ad acquistare l’Unione Europea si impegna per far funzionre i i suoi centri di calcolo. Lo si legge nella dichiarazione congiunta Ue-Usa sui dazi.
La sicurezza tecnologica
“L’Unione Europea prevede inoltre di collaborare con gli Stati Uniti per adottare e mantenere requisiti di sicurezza tecnologica in linea con quelli degli Stati Uniti, in uno sforzo concertato per evitare la fuga di tecnologia verso destinazioni preoccupanti – viene riferito – Gli Stati Uniti si impegneranno a facilitare tali esportazioni una volta che tali requisiti saranno in vigore”.
Il testo definisce l’intesa un “primo passo” verso un accordo più ampio, che dovrebbe includere anche standard su emissioni e regolamentazione delle aziende tecnologiche statunitensi. Washington spinge per un allentamento delle normative digitali europee, considerate troppo restrittive nei confronti delle grandi piattaforme online, mentre le istituzioni comunitarie ribadiscono che si tratta di un tema di sovranità.
“Quello di cui abbiamo discusso con i miei omologhi statunitensi – ha spiegato in conferenza stampa il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic – è il fatto che anche loro vogliono assicurarsi che, una volta che questi chip di intelligenza artificiale saranno in Europa, rimarranno in Europa. Che saranno utilizzati a beneficio dell’economia europea e che non saranno trasferiti altrove”.
Quello che è importante, ha puntualizzato, “è avere accesso a queste tecnologie di punta e noi siamo ovviamente pronti a collaborare con i nostri partner statunitensi per garantire il rispetto di tutti i requisiti di sicurezza di entrambe le parti, Ue e Usa, proprio per garantire che le tecnologie sensibili non finiscano nelle mani sbagliate. Non vedo quindi alcun problema al riguardo, perché è chiaro che le nostre aziende certificate sono assolutamente pronte a garantire e la gestione e l’uso appropriati delle tecnologie di punta altamente sensibili”.
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L’accordo commerciale
La dichiarazione congiunta tra Usa e Ue pubblicata oggi è il primo testo ufficiale dell’intesa, che conferma in gran parte quanto annunciato dai due leader in conferenza stampa dopo la firma: le esportazioni europee verso gli Stati Uniti saranno soggette a un dazio uniforme del 15 per cento, mentre Bruxelles s’impegna a portare a zero le aliquote doganali sui prodotti Usa e a investire 600 miliardi di dollari oltre-oceano da qui al 2028. Resta il nodo auto: l’accordo prevede che gli attuali dazi del 27,5 per cento sui veicoli importati continueranno ad applicarsi all’Unione fino a quando l’Ue non avrà formalmente presentato un pacchetto legislativo per ridurre le proprie tariffe sui prodotti statunitensi, tra cui carne di bisonte, frutta secca, latticini e vari tipi di prodotti ittici. Washington si dice pronta a rendere retroattivi i tagli ai dazi auto al mese in cui Bruxelles adotterà tali misure.
L’acquisto di energia
L’Ue ha accettato inoltre d’impegnarsi ad aumentare l’acquisto di energia statunitense per 750 miliardi di dollari, sempre entro il 2028. “Gli Stati Uniti e l’Unione europea si impegnano a cooperare per garantire forniture energetiche sicure, affidabili e diversificate, anche affrontando le barriere non tariffarie che potrebbero limitare il commercio bilaterale di energia. Nell’ambito di questo sforzo, l’Unione europea intende acquistare gas naturale liquefatto, petrolio e prodotti energetici nucleari dagli Stati Uniti con un valore previsto di 750 miliardi di dollari fino al 2028. Inoltre, l’Unione europea intende acquistare almeno 40 miliardi di dollari di chip per l’intelligenza artificiale dagli Stati Uniti per i suoi centri di calcolo. L’Unione europea prevede inoltre di collaborare con gli Stati Uniti per adottare e mantenere requisiti di sicurezza tecnologica in linea con quelli degli Stati Uniti, in uno sforzo concertato per evitare fughe di tecnologia verso destinazioni di preoccupazione. Gli Stati Uniti si impegneranno a facilitare tali esportazioni una volta che tali requisiti saranno in vigore”, si legge nella dichiarazione congiunta.
600 miliardi di investimenti Ue negli Usa
Ancora, recita il testo, Usa e Ue intendono promuovere e facilitare investimenti reciproci su entrambe le sponde dell’Atlantico. “In questo contesto, le aziende europee prevedono di investire ulteriori 600 miliardi di dollari in settori strategici negli Stati Uniti fino al 2028. Questo investimento riflette il forte impegno dell’Unione europea per il partenariato transatlantico e il suo riconoscimento degli Stati Uniti come destinazione più sicura e innovativa per gli investimenti esteri. L’Unione europea prevede di aumentare significativamente l’approvvigionamento di attrezzature militari e di difesa dagli Stati Uniti, con il sostegno e la facilitazione del governo statunitense. Questo impegno riflette una priorità strategica condivisa per approfondire la cooperazione industriale di difesa transatlantica, rafforzare l’interoperabilità della Nato e garantire che gli alleati europei siano equipaggiati con le tecnologie di difesa piu’ avanzate e affidabili disponibili”.
La cooperazione sull’automotive
“Per quanto riguarda le automobili – prosegue la dichiarazione – gli Stati Uniti e l’Unione Europea intendono accettare e fornire riconoscimento reciproco degli standard altrui. La cooperazione (su questo tema) svolge un ruolo cruciale nel migliorare il mercato transatlantico. L’Unione europea e gli Stati Uniti si impegnano a migliorare le opportunità di cooperazione tecnica tra le organizzazioni di sviluppo degli standard domiciliate nell’Ue e negli Stati Uniti con l’obiettivo di identificare e sviluppare standard per il mercato transatlantico in settori chiave di interesse comune. Gli Stati Uniti e l’Unione europea si impegnano a facilitare le valutazioni di conformità per coprire ulteriori settori industriali”. Nel testo figura anche l’impegno condiviso a “rafforzare l’allineamento sulla sicurezza economica per migliorare la resilienza e l’innovazione delle catene di approvvigionamento, adottando azioni complementari per affrontare le politiche non di mercato di terzi, nonché cooperando su revisioni degli investimenti in entrata e in uscita e sui controlli delle esportazioni, oltre che sull’evasione dei dazi. Ciò includerà affrontare pratiche non di mercato, concorrenza sleale e mancanza di reciprocità negli appalti pubblici rispetto a Paesi terzi. Gli Stati Uniti e l’Unione europea collaboreranno su ulteriori misure di attuazione”.