Non è solo una vendita di frequenze, ma l’inizio di un nuovo capitolo nelle telecomunicazioni globali. Con un’operazione da 17 miliardi di dollari, EchoStar passa il testimone a SpaceX cedendo le preziose licenze di spettro AWS-4 e H-block. La posta in gioco non riguarda soltanto bilanci e debiti, ma la possibilità di accelerare la rivoluzione della connettività diretta via satellite ai telefoni cellulari, promessa da anni e ora pronta a diventare realtà.
EchoStar ha annunciato la vendita dell’intero portafoglio di licenze di spettro AWS-4 e H-block a SpaceX per circa 17 miliardi di dollari. L’intesa prevede fino a 8,5 miliardi in contanti e fino a 8,5 miliardi in azioni SpaceX, valutate al momento della firma, oltre alla copertura da parte di SpaceX di circa 2 miliardi di dollari in pagamenti di interessi sul debito EchoStar fino al 2027.
Secondo quanto riportato da Reuters, la notizia ha avuto un impatto immediato sul mercato: le azioni EchoStar sono salite di quasi il 22% nelle contrattazioni pre-market.
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La prospettiva di EchoStar
Per EchoStar, la cessione rappresenta una svolta strategica. “Per il passato decennio, abbiamo acquisito spettro e facilitato standard e dispositivi 5G in tutto il mondo, con la lungimiranza che la connettività direct-to-cell via satellite avrebbe cambiato il modo in cui il mondo comunica – afferma Hamid Akhavan, ceo di Echostar – Questa transazione con SpaceX continua la nostra tradizione di mettere il cliente al primo posto, poiché consente di combinare lo spettro AWS-4 e H-block di EchoStar con le capacità di lancio e satellitari di SpaceX per realizzare la visione del direct-to-cell in modo più innovativo, economico e veloce per i consumatori in tutto il mondo”.
EchoStar sottolinea inoltre in una nota che i proventi dell’operazione saranno utilizzati per il rimborso di alcune obbligazioni e per finanziare le attività in corso e le iniziative di crescita, specificando che l’accordo non coinvolge le attività di Dish Tv, Sling e Hughes.
La visione di SpaceX
SpaceX, dal canto suo, guarda all’intesa come a un passo fondamentale per ampliare la copertura del suo servizio Starlink: “Siamo felici di concludere questa operazione con EchoStar, poiché farà avanzare la nostra missione di eliminare le zone senza copertura mobile in tutto il mondo – sottolinea Gwynne Shotwell, presidente e Coo dell’azienda – I satelliti Starlink di prima generazione con capacità Direct to Cell hanno già connesso milioni di persone quando ne avevano più bisogno – durante disastri naturali, così che potessero contattare i soccorritori e i propri cari – o quando altrimenti sarebbero stati fuori rete. In questo nuovo capitolo, con spettro esclusivo, SpaceX svilupperà satelliti Starlink Direct to Cell di nuova generazione, che avranno un salto di prestazioni e ci consentiranno di migliorare la copertura per i clienti ovunque si trovino nel mondo”.
L’accordo commerciale con Boost Mobile
Parallelamente alla cessione, EchoStar e SpaceX hanno siglato un accordo commerciale a lungo termine. L’intesa consentirà agli abbonati di Boost Mobile – attraverso il core 5G cloud-native – di accedere ai servizi Starlink Direct-to-Cell di nuova generazione.
Questo passaggio permetterà di integrare l’offerta mobile di EchoStar con la connettività satellitare, aprendo nuove opportunità per coprire aree scarsamente servite dalle reti terrestri.
Il nodo regolatorio e la Fcc
Uno dei fattori chiave dietro la transazione è la pressione della Federal Communications Commission. La Fcc aveva sollevato dubbi sull’effettivo utilizzo dello spettro da parte di EchoStar, in particolare sulla conformità alle proroghe concesse per lo sviluppo del 5G. L’autorità temeva che le licenze fossero sottoutilizzate, mettendo a rischio la continuità dell’operatore.
Reuters ricorda che già ad agosto EchoStar aveva venduto parte delle licenze ad AT&T per 23 miliardi di dollari, prima mossa per ripspondere all’inchiesta del regolatore. Con la nuova intesa con SpaceX, l’azienda prevede di chiudere definitivamente le pendenze con la Commissione.
La FCC aveva ribadito che stava lavorando con EchoStar per garantire un utilizzo “benefico delle risorse di spettro scarse”. L’azienda aveva inoltre sottolineato che la revisione stava danneggiando il suo “dispiegamento in corso e minacciando la sua sopravvivenza come operatore wireless”, portando a mancati pagamenti di interessi per circa 500 milioni di dollari.
Un nuovo equilibrio per il mercato satellitare e mobile
L’operazione EchoStar-SpaceX non è soltanto una risposta a problemi regolatori e finanziari, ma segna anche un punto di svolta per l’evoluzione della connettività satellitare mobile. L’accesso a spettro esclusivo consentirà a SpaceX di accelerare lo sviluppo della sua costellazione Direct-to-Cell, rafforzando la competizione globale in un settore dove la convergenza tra reti terrestri e satellitari diventa sempre più strategica.