Telco AI non è più una promessa da comunicati stampa: è una realtà operativa che sta ridefinendo le strategie industriali del settore. Secondo l’ultimo aggiornamento trimestrale dello “Telco generative AI adoption tracker” di Stl Partners, il 62% dei nuovi progetti GenAI avviati tra giugno e agosto 2025 è finalizzato alla creazione di soluzioni per clienti enterprise e consumer. Un dato che segna una svolta: le telco non si limitano più a esplorare il potenziale dell’intelligenza artificiale generativa, ma la stanno integrando nei propri prodotti e servizi, con l’obiettivo di monetizzarla.
Come sottolinea Marina Koytcheva, research director di STL Partners, “il tempo degli annunci è finito: le telco si stanno concentrando sulla costruzione di servizi AI concreti per i propri clienti”. Un’affermazione che riflette il passaggio da una fase esplorativa a una fase produttiva, dove l’AI diventa leva strategica per differenziare l’offerta e generare nuovi ricavi.
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Telco AI fra soluzioni as-a-service e prodotti intelligenti
La maggior parte dei progetti GenAI è guidata dai dipartimenti di product management, con un focus preciso: integrare l’intelligenza artificiale nei prodotti esistenti o sviluppare servizi AI-as-a-service. Le imprese sono il target principale, ma cresce anche l’interesse verso il segmento consumer, dove l’AI può migliorare l’esperienza utente, personalizzare i contenuti e ottimizzare l’assistenza.
Questa tendenza ha portato la quota complessiva di progetti GenAI orientati a soluzioni enterprise o consumer al 51% del totale, considerando anche le iniziative precedenti. Il dato evidenzia una progressiva maturazione del mercato, dove l’AI non è più solo un tema di ricerca e sviluppo, ma una componente integrata nei modelli di business telco.
AI factories e infrastrutture locali: il ruolo della sovranità tecnologica
Parallelamente allo sviluppo di soluzioni per clienti finali, le telco stanno investendo nella costruzione di AI factories, data center e infrastrutture cloud dedicate all’intelligenza artificiale. Questi progetti rappresentano circa un sesto delle iniziative GenAI registrate nel trimestre, e rispondono a esigenze locali come l’accesso a Gpu, la disponibilità di modelli linguistici nazionali e la gestione sicura dei dati.
In Asia, il focus è sull’abilitazione tecnologica delle imprese locali, mentre in Europa e Canada il tema dominante è la sovranità digitale. Le telco di questi mercati stanno accelerando la creazione di infrastrutture AI nazionali, spinte non solo da motivazioni economiche ma anche da considerazioni geopolitiche e di sicurezza.
In questo contesto, torna centrale il tema della banda ultralarga, infrastruttura abilitante per qualsiasi applicazione AI avanzata. Senza una rete capillare e ad alte prestazioni, l’adozione dell’intelligenza artificiale rischia di rimanere confinata a pochi attori.
Il rischio di un digital divide nell’accesso all’AI
Nonostante l’entusiasmo e gli investimenti, il report di Stl Partners evidenzia anche una frenata nel numero di nuovi progetti annunciati: tra giugno e agosto 2025, la crescita è stata del 12%, contro il 41% del trimestre precedente. Un rallentamento che potrebbe essere fisiologico, legato alla pausa estiva, ma che solleva interrogativi più profondi.
Secondo Koytcheva, “abbiamo una certa chiarezza sui piani AI dei grandi operatori e dei piccoli più ambiziosi, ma molti telco di mercati minori non si sono ancora espressi”. Il rischio è che l’accesso all’intelligenza artificiale diventi un fattore di polarizzazione, accentuando il divario tra chi ha risorse, competenze e scala per investire, e chi ne è escluso.
Questo scenario richiama alla mente il concetto di digital gap, già emerso in altri ambiti come la connettività e il cloud. Se non affrontato con politiche industriali e investimenti mirati, il divario nell’accesso all’AI potrebbe compromettere la competitività di interi ecosistemi nazionali.
Telco AI come leva di trasformazione industriale
L’adozione dell’intelligenza artificiale generativa da parte delle telco non è solo una questione tecnologica: è una trasformazione industriale che coinvolge modelli di business, organizzazione interna e relazioni con i clienti. Le telco stanno ridefinendo il proprio ruolo, passando da fornitori di connettività a abilitatori di innovazione digitale.
In questo processo, l’AI diventa uno strumento per creare valore, migliorare l’efficienza operativa, personalizzare l’offerta e aprire nuovi mercati. Ma per cogliere appieno queste opportunità, è necessario superare le barriere infrastrutturali, normative e culturali che ancora frenano l’adozione su larga scala.
Il report di Stl Partners offre una fotografia utile per comprendere dove si sta dirigendo il settore. E se da un lato emergono segnali di consolidamento, dall’altro si intravedono le sfide future: garantire un accesso equo all’AI, costruire infrastrutture resilienti, formare competenze adeguate e sviluppare modelli di governance inclusivi.