Il settore delle telecomunicazioni e del digitale si trova all’inizio di una fase che John Harrington, senior executive Nokia con responsabilità per Europa, Medio Oriente, Africa e Asia-Pacifico, ha definito il superciclo AI. Intervenendo al Nokia Italy Innovation Day 2025, Harrington ha tracciato un quadro delle principali sfide che attendono le imprese europee: dalla sostenibilità della connettività al ruolo della regolamentazione, fino alla necessità di costruire un ecosistema capace di valorizzare i dati e garantire fiducia.
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Oltre i margini del 5G: la sfida dei ricavi e della connettività
Harrington ha ricordato come le telecomunicazioni abbiano già attraversato un ciclo complesso con il 5G, che non ha sempre garantito ritorni economici proporzionati agli investimenti. «I nostri operatori stanno lottando con i margini, con il ricavo medio per utente», ha osservato, evidenziando un problema strutturale che riguarda molti attori europei.
L’arrivo del superciclo AI accentua questa sfida, perché l’intelligenza artificiale necessita di infrastrutture di connettività avanzata per funzionare. Non basta disporre di capacità di calcolo e GPU: occorre poter contare su reti a banda larga, ottiche e IP routing in grado di supportare i volumi crescenti di dati richiesti dalle nuove applicazioni.
Reti che sentono, pensano e agiscono
Guardando al futuro, Harrington ha descritto un’evoluzione tecnologica in cui le reti diventeranno «contestualmente consapevoli», capaci cioè di percepire ciò che accade, elaborare decisioni e agire autonomamente senza intervento umano. In questa visione, la rete integra machine learning e automazione, trasformandosi da semplice infrastruttura di trasporto a sistema intelligente.
Questo scenario, che l’executive ha definito parte integrante del superciclo AI, apre opportunità in termini di efficienza e nuovi servizi, ma richiede al tempo stesso di garantire livelli elevati di sicurezza e affidabilità.
Regolamentazione e sovranità dei dati
Un altro nodo cruciale riguarda il rapporto tra dati, regolamentazione e competitività. «I dati sono il nuovo petrolio», ha ricordato Harrington, sottolineando come la capacità di creare valore dipenderà anche da regole che favoriscano un mercato unico europeo. La richiesta agli organismi comunitari è di definire rapidamente standard e normative che impediscano all’Europa di restare confinata al ruolo di “tubo passivo” per i grandi player americani e cinesi.
Il riferimento è agli hyperscaler statunitensi, che dominano le piattaforme e i servizi digitali. Secondo Harrington, senza un intervento politico deciso l’Europa rischia di consolidare il proprio ritardo nella competizione globale.
L’equilibrio tra AI e sostenibilità
Nel descrivere il nuovo ciclo tecnologico, Harrington ha insistito anche sull’importanza della sostenibilità. «Non abbiamo parlato molto dell’agenda verde, ma questo deve essere fatto in modo responsabile, in modo efficiente dal punto di vista energetico», ha affermato.
L’adozione dell’AI comporta infatti consumi energetici significativi, legati sia alle infrastrutture di calcolo sia alle reti di connettività. Integrare criteri ambientali diventa quindi un requisito imprescindibile per un superciclo AI che non si limiti a generare nuove opportunità economiche, ma contribuisca anche a obiettivi di lungo termine come la riduzione delle emissioni e la transizione ecologica.
Ecosistemi e collaborazione tra attori
Harrington ha più volte insistito sulla necessità di costruire ecosistemi. La trasformazione digitale non può essere guidata esclusivamente dalle telco o dai fornitori di tecnologia, ma richiede la partecipazione di accademia, settore pubblico e governi. È in questa collaborazione allargata che si può trovare la leva per sviluppare competenze, attrarre investimenti e mantenere la competitività.
Il superciclo AI, dunque, non è soltanto un avanzamento tecnologico, ma un processo che coinvolge la governance delle reti, la formazione dei talenti e l’elaborazione di politiche pubbliche adeguate.
Geopolitica e competizione globale
Nelle considerazioni iniziali, Harrington ha richiamato anche il peso della geopolitica. L’Europa, ha detto, deve difendere la propria capacità di innovazione in un quadro segnato da tensioni internazionali e da una competizione sempre più serrata con Stati Uniti e Cina. Il futuro delle telecomunicazioni e dell’AI non si decide solo nei laboratori o nei centri di ricerca, ma anche nei tavoli di negoziazione politica, dove regolamentazione e standard possono favorire o ostacolare lo sviluppo delle imprese europee.
Un superciclo da interpretare come opportunità
Le parole di Harrington restituiscono l’immagine di un settore alle soglie di un cambiamento profondo. Il superciclo AI non è un concetto astratto, ma un processo già avviato che richiede decisioni strategiche rapide. Le imprese europee sono chiamate a rafforzare la connettività, adottare criteri di sostenibilità e sostenere la costruzione di un mercato unico dei dati. Solo in questo modo l’Europa potrà evitare di restare ai margini e giocare un ruolo attivo nella nuova economia digitale.