STMicroelectronics, l’azienda italo-francese dei chip, ha annunciato il ritiro degli esuberi per lo stabilimento di Agrate in Lombardia, un passo importante per il rilancio del sito, secondo il Governo, ma che deve essere seguito dal piano industriale, secondo le parti sociali.
“L’azienda ha ritirato tutti gli esuberi, ma deve contrattare un accordo di programma che modifichi e ampli l’attuale piano industriale, che per noi è inaccettabile e non dà alcuna risposta ai lavoratori”, dichiara a CorCom Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil. “Perciò questo è solo l’inizio: ora il confronto riprende e chiederemo un piano di rilancio. Il settore dei chip è strategico e a breve avrà i finanziamenti dell’Ue con il Chips Act 2.0. L’industria dei chip non è in crisi, ma va sostenuta con politiche nazionali ed europee per non farsi schiacciare tra Usa e Cina, che finanziano i loro stabilimenti con ingenti fondi pubblici. Noi abbiamo ampio spazio di sviluppo e dobbiamo difendere un settore che è strategico”.
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Chip, Stm ritira gli esuberi ad Agrate
Stm ha annunciato il ritiro degli esuberi nel corso del Tavolo nazionale sullo sviluppo industriale di STMicroelectronics in Italia, svoltosi a Palazzo Piacentini e copresieduto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, insieme al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. All’incontro hanno preso parte anche i rappresentanti della Regione Lombardia, della Regione Sicilia e delle organizzazioni sindacali.
“Accogliamo con favore l’annuncio dell’azienda di rinunciare agli esuberi ad Agrate e di presentare un piano industriale di rilancio dello stabilimento”, ha dichiarato Urso: “è un passo in avanti e nella giusta direzione, che riconosce il valore dei lavoratori e del sito produttivo. Ora avanti, insieme, in un percorso condiviso per il rilancio del polo lombardo”.
Nel corso della riunione – la terza dopo quelle del 10 aprile e del 28 luglio 2025 – il ministro ha evidenziato come il Mimit, con le parti coinvolte, inizierà a lavorare per siglare un Accordo di programma per il sito lombardo, accompagnando gli impegni assunti dall’azienda su investimenti e garanzie occupazionali fino al 2032. In parallelo, si seguirà l’iter di approvazione a Bruxelles del Chips Act 2.0, da cui arriveranno nuovi sostegni all’industria dei chip.
“Possiamo finalmente constatare che oggi c’è stato un passo in avanti”, ha commentato l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, al termine del Tavolo plenario. “È necessario lavorare da subito al piano a medio termine ed è doveroso farlo insieme all’azienda, ai sindacati e al Governo che è anche l’azionista. Il sito lombardo di Agrate Brianza deve diventare strutturalmente strategico con investimenti in nuova tecnologia, ricerca e adeguati livelli produttivi. Agrate deve anche essere al centro del ‘Chips act 2.0’ utilizzando tutto l’ecosistema lombardo. Noi, come Regione, continueremo a essere propositivi e di sostegno perché siamo convinti di poter vincere la sfida del mercato globale nei chip anche grazie al sito di Agrate. Chiediamo all’azienda di crederci”.
Tibaldi (Fiom-Cigl): “Chiediamo un piano di sviluppo”
“Vogliamo un nuovo piano industriale che sia di sviluppo e non preveda la perdita di posti di lavoro“, ribadisce Tibaldi a CorCom. “Stm ha tenuto un comportamento eclatante. È un’azienda partecipata pubblica a cui sono stati dati miliardi di finanziamenti dello Stato. Il management ha giustificato i forti tagli annunciati con il cambiamento della tecnologia per la produzione e la riduzione degli utili che, però, dal nostro punto di vista, sono frutto di errori interni di ordine finanziario e organizzativo. Perciò il piano così come è non sarà mai accettato dal sindacato: noi chiediamo di aumentare i volumi e garantire un futuro al sito e ai lavoratori”.
Il ministro Urso ha riferito che, insieme agli altri Paesi della Semicon Coalition, l’Italia ha chiesto alla Commissione Ue un piano ambizioso per rafforzare l’intera filiera dei semiconduttori chiedendo risorse adeguate, procedure rapide e sostegno a start-up, scale-up e linee pilota.
Nel sito Sim di Catania investimento da 5 miliardi
Durante il tavolo presso il Mimit sono stati anche approfonditi i dettagli dell’investimento da 5 miliardi, di cui 2 da parte dello Stato italiano, previsto per il sito Stm di Catania, che punta a divenire uno dei poli strategici per la microelettronica in Europa.
Urso ha inoltre sottolineato come il Mimit sta lavorando con Regione ed enti locali per superare le ultime criticità legate all’approvvigionamento idrico e alla gestione delle acque, fattori importanti per assicurare le condizioni per attuare l’investimento così come approvato dalla Commissione europea.
“Nel corso dell’incontro l’azienda ha accolto le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali, annunciando il ritiro degli esuberi e confermando il proseguimento degli investimenti sul sito di Agrate e Catania”, ha indicato il Segretario Nazionale Fim Cisl, Massimiliano Nobis. “Riteniamo importante l’impegno del Mimit e del Mef di avviare un percorso tra le istituzioni, l’azienda e le parti sindacali che porti a trovare un accordo quadro a sostegno di un piano industriale fino al 2032, che non rappresenti una ‘ritirata strategica’ della produzione di chip in Italia ma un rilancio e potenziamento. Un rafforzamento che potrà avvenire con un coinvolgimento dell’Europa. Positivo in tal senso l’annuncio del ministro Urso dell’istituzione della coalizione europea dei semiconduttori”.
L’acquisizione dei Mems da Nxp
La decisione di Stm di ritirare gli esuberi e confermare il piano di investimenti “sembrerebbe legata all’acquisizione del business Mems da Nxp annunciata a luglio, in quanto il sito di Agrate, secondo quanto dichiarato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso, sarà rifocalizzato su questi prodotti, con prospettive di recupero occupazionale e di riduzione delle uscite”, è il commento di Intermonte.
“Il piano di esuberi a livello globale prevede uscite su base volontaria fino a 2.800 persone, mentre un numero specifico per il sito di Agrate non è mai stato comunicato”, prosegue la nota. “Se confermata, la riduzione delle uscite presso l’impianto di Agrate potrebbe incidere in parte sul piano di riduzione costi, che prevedeva un risparmio complessivo di ‘high-triple digit million’. di cui 300-360 milioni di dollari in Opex”.
Stm ha annunciato a fine luglio l’acquisizione del business dei sensori Mems di Nxp per una cifra complessiva che potrà raggiungere i 950 milioni di dollari. L’operazione intende rafforzare la posizione dell’azienda dei chip sullo specifico segmento di mercato dei sistemi micro-elettromeccanici.