La Piattaforma Nazionale di Telemedicina (Pnt) non rappresenta solo un netto salto nell’evoluzione tecnologica della PA, che punta a offrire ai cittadini servizi digitali sempre più personalizzati: si sta rivelando anche un importante banco di prova rispetto al cambiamento culturale che il cloud ha innescato nel nostro Paese.
La sfida, parlando di pubblica amministrazione e di informazioni – quelle sanitarie – estremamente sensibili, riguarda soprattutto la compatibilità delle tecnologie presenti sul mercato rispetto al tipo di dati da gestire, elaborare e condividere.
“In questo senso ho notato una maggiore cautela da parte dei decisori della PA, specie quando si tratta di progettare sistemi all’interno di ambienti cloud forniti da hyperscaler. All’inizio molti riversavano dati e processi su soluzioni ‘ease of use’ senza farsi troppe domande. Oggi, anche grazie alla consapevolezza tutta nuova che non si deve per forza abbracciare una sola tecnologia cloud, c’è la chiara volontà di fare riflessioni più approfondite, così da scegliere la soluzione più adatta, e più economicamente vantaggiosa”.
A parlare con CorCom è Luca Centurelli, Public Sector manager di Cloudera, che sottolinea la peculiarità della tecnologia messa a disposizione dal suo gruppo: “Con una piattaforma realmente ibrida e multicloud forniamo a qualsiasi tipo di organizzazione vere e proprie autostrade per i dati, autostrade che possono essere integrate con qualsiasi altra infrastruttura, anche on premise”.
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Il ruolo di Cloudera all’interno del progetto
Non è un caso quindi che Cloudera sia stata scelta come partner tecnologico principale per la realizzazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina, affidata alla società di progetto Pnt Italia (costituita per il 60% da Engineering e per il 40% da Almaviva) attraverso un modello di collaborazione pubblico-privata che garantisce competenze tecniche avanzate e una gestione efficace delle risorse.
Promossa da Agenas – l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – la piattaforma si interfaccerà con le infrastrutture regionali esistenti, valorizzando gli investimenti già effettuati, promuovendo una maggiore integrazione tra i servizi sanitari regionali e migliorando la qualità e l’accesso alle cure per tutti i cittadini italiani.
Con un investimento strategico di 230 milioni di euro nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Pnt introduce un modello innovativo volto a garantire un accesso equo alle cure, l’integrazione tra i servizi sanitari regionali e l’utilizzo avanzato dei dati per migliorare la qualità delle decisioni cliniche.
Grazie alla collaborazione con Cloudera e Aws (il cloud pubblico di Amazon è stato scelto per realizzare un open data lakehouse verso cui convergeranno i dati provenienti dalle 21 Infrastrutture Regionali di Telemedicina), la piattaforma consentirà di raccogliere, armonizzare e analizzare le informazioni su scala nazionale, ponendosi come pilastro della transizione digitale della sanità italiana.
Le finalità della piattaforma
La piattaforma si pone come obiettivo primario la governance e il monitoraggio dei processi di Telemedicina che raccordandosi con gli ecosistemi digitali specifici di ogni Regione ne valorizza gli investimenti già attuati o programmati.
La Pnt consente inoltre l’efficientamento e l’omogeneizzazione di nomenclature, tassonomie, codifiche a livello nazionale, favorendo una maggiore integrazione tra i servizi sanitari regionali e migliorando la qualità e l’accesso alle cure per le persone su tutto il territorio nazionale, in linea con gli obiettivi indicati dal Pnrr in ambito Sanità Digitale.
“La Piattaforma Nazionale di Telemedicina rappresenta in questo senso un progetto strategico che getta le basi per abilitare use case innovativi, come per esempio assistenti virtuali basati sull’AI in grado di riconoscere gli utenti con i dovuti livelli di sicurezza, e fornire loro assistenza personalizzata”, spiega a CorCom Centurelli. Il sistema, inoltre, sarà essenziale per sprigionare il vero potenziale del Fascicolo Sanitario Elettronico, grazie a una maggiore interoperabilità, che contribuirà attivamente all’arricchimento del più ampio panorama europeo dell’eHealth.
Parole d’ordine: integrazione e interoperabilità
La piattaforma è stata per questo realizzata garantendo un forte orientamento all’integrazione, mantenendo una spiccata indipendenza, scalabilità e facilità di integrazione con gli attuali e futuri ecosistemi digitali sia regionali che nazionali coinvolti, ed offre la massima interoperabilità con i sistemi centrali dispiegati a livello nazionale, previsti per il processo di transizione digitale dei servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione.
In questo scenario implementativo, un ruolo centrale è svolto da Cloudera DataFlow, che permette un trasferimento sicuro ed efficiente dei dati tra le diverse regioni, superando le sfide legate alla frammentazione dei sistemi sanitari locali. Grazie a funzionalità avanzate come machine learning e analisi predittive, la piattaforma genera insight di valore per supportare decisioni informate e migliorare la qualità delle cure. L’infrastruttura integrata assicura inoltre la standardizzazione dei processi, promuovendo una maggiore efficienza e collaborazione tra i servizi sanitari regionali.
“Grazie a Cloudera su Aws, la Piattaforma Nazionale di Telemedicina sta promuovendo una trasformazione dell’assistenza sanitaria basata su dati e intelligenza artificiale, permettendoci di migliorare significativamente l’assistenza ai pazienti in tutta Italia”, commenta Stefano Zema, Senior Technical Account Manager di Engineering. “La nostra collaborazione con Pnt Italia dimostra come le soluzioni data-driven siano fondamentali per costruire un sistema sanitario più efficiente, equo e orientato al futuro”.