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Si apre la sfida Agile Telco: competenze e AI leva di crescita



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Una recente ricerca rivela che oltre due terzi delle aziende mondiali ha intrapreso la ristrutturazione dei propri modelli operativi per diventare più veloci, customer‑centric e capaci di sfruttare al meglio le nuove tecnologie. L’obiettivo è ridurre i tempi di go-to-market, migliorare l’esperienza cliente e creare nuove fonti di ricavo

Pubblicato il 19 set 2025



5gai

Le telco tradizionali stanno affrontando un momento di svolta senza precedenti. Secondo il rapporto Inside agile telcos di McKinsey, pubblicato a settembre 2025, il 70% degli operatori ha avviato una trasformazione strutturale volta a incrementare la velocità decisionale, l’orientamento al cliente e la capacità di innovare. Inizia l’era delle agile telco.

In uno scenario di mercato sempre più competitivo, con pressione regolatoria crescente e concorrenza da parte delle big tech, la semplice infrastruttura non è più sufficiente. La banda ultralarga, attraverso fibra e 5G, diventa uno strumento strategico solo se accompagnata da processi organizzativi efficienti, automazione dei flussi e piattaforme digitali capaci di monetizzare rapidamente i servizi offerti.

Perché le telco investono nella trasformazione

La pressione competitiva spinge gli operatori a rivedere profondamente i propri processi, lavorando per attuare il modello agile telco. L’adozione di modelli operativi più snelli permette di ridurre il churn, velocizzare il rilascio dei servizi digitali e migliorare l’esperienza utente complessiva. McKinsey osserva che le aziende che implementano correttamente questi modelli registrano benefici concreti: aumento della soddisfazione dei clienti, riduzione dei costi operativi e maggiore efficacia nella gestione dei prodotti.

L’intelligenza artificiale gioca un ruolo centrale nelle agile telco: consente di automatizzare i processi interni, ottimizzare le operazioni di rete e personalizzare le offerte. Senza un’organizzazione capace di operare in modo snello e rapido, queste tecnologie rischiano di rimanere sottoutilizzate.

Struttura, flussi, cultura e competenze: i quattro pilastri

McKinsey individua quattro leve fondamentali nella trasformazione verso le agile telco: struttura organizzativa, workflow, cultura aziendale e gestione dei talenti. Ognuna di esse contribuisce a creare un ecosistema in grado di generare valore in tempi rapidi.

Struttura organizzativa

Le telco più avanzate hanno introdotto unità cross-funzionali, spesso denominate tribes e squads, in grado di seguire un prodotto o un servizio dall’ideazione al monitoraggio. Parallelamente, le chapters mantengono competenze verticali, garantendo standard tecnici elevati e continuità nello sviluppo delle skill.

Workflow e modalità operative

I cicli brevi e il feedback continuo sono alla base dei nuovi processi operativi. Pianificazioni trimestrali integrate con strategia e budget permettono di allineare i team sugli obiettivi reali e ridurre le dipendenze che rallentano le decisioni. L’integrazione tra business, reti, data e IT è fondamentale: senza collaborazione end-to-end, gli investimenti tecnologici non producono il massimo valore.

Cultura e performance

Il cambiamento culturale rappresenta la sfida più complessa. La leadership deve passare da uno stile gerarchico a un approccio partecipativo, trasparente e orientato ai risultati. La misurazione delle performance deve premiare la collaborazione, la velocità di risposta e la creazione di valore, non solo la mera esecuzione delle attività.

Talenti e competenze

Le competenze rimangono l’elemento più critico. Gli operatori investono in figure specialistiche, come data scientist, ingegneri software, UX designer e product manager, e creano percorsi di formazione continua per colmare i gap interni. La leadership deve diventare da coach più che da controllore, favorendo ownership e responsabilità diffuse.

Risultati attesi e ostacoli da superare

I benefici di una trasformazione ben gestita sono tangibili: miglioramento della soddisfazione dei clienti, riduzione dei tempi di rilascio dei servizi, aumento dell’efficienza operativa e maggiore capacità di sfruttare la banda ultralarga. McKinsey stima che un approccio customer-centric possa generare incrementi di ricavi fino all’8% e riduzioni dei costi di servizio del 10‑15%.

Le difficoltà principali restano culturali e organizzative: resistenze dei livelli intermedi, gap di competenze, rigidità dei sistemi legacy e processi di budget tradizionali che non premiano la rapidità e la collaborazione. Senza un supporto forte del top management, la trasformazione rischia di restare solo sulla carta.

Implicazioni per l’Italia e la banda ultralarga

In Italia, la trasformazione organizzativa assume un ruolo strategico in un contesto di massicci investimenti in fibra e 5G, nell’ambito del Pnrr e della digitalizzazione europea. La banda ultralarga non è più solo un’infrastruttura, ma una leva per servizi innovativi, applicazioni verticali e nuovi modelli di business. Gli operatori capaci di integrare tecnologia e organizzazione in modo rapido e flessibile potranno creare un vantaggio competitivo duraturo, sostenendo la crescita del settore e contribuendo all’adozione diffusa delle reti di nuova generazione.

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