L’Europa dà il via a una strategia ambiziosa per contrastare il dominio globale di Starlink, il sistema satellitare di Elon Musk che conta già oltre 8.000 satelliti in orbita. Il cuore della risposta è Iris2 (Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security by Satellite), terzo progetto spaziale di punta dell’Unione dopo Galileo e Copernicus. L’obiettivo è chiaro: rafforzare l’indipendenza europea nei servizi di connettività, con una costellazione di 290 satelliti in orbita media (MEO) e bassa (LEO), operativa dal 2030.
Il progetto, affidato al consorzio SpaceRise, ha ricevuto un finanziamento da 10,6 miliardi di euro dalla Commissione Europea. Tra i protagonisti figurano Eutelsat, Hispasat e Ses, affiancati da colossi come Airbus Defence and Space, Deutsche Telekom, Orange, Telespazio e Thales Alenia Space. La fase di procurement per il segmento terrestre è già partita, con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) che ha pubblicato l’annuncio Rfi.
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Eutelsat, l’alternativa europea a Starlink
Parallelamente a Iris2, Eutelsat si sta posizionando come il principale operatore europeo in grado di competere con Starlink. Dopo l’acquisizione di OneWeb nel 2023, l’azienda francese gestisce circa 650 satelliti Leo e 34 posizioni geostazionarie. A dicembre, ha affidato ad Airbus la costruzione di altri 100 satelliti Leo, con upgrade tecnologici per l’integrazione 5G e la compatibilità con Iris2.
Il piano prevede l’espansione della costellazione con ulteriori 340 satelliti, per un investimento stimato di 2 miliardi di euro. Tuttavia, Eutelsat deve affrontare una situazione finanziaria complessa, con un debito di 2,6 miliardi. Per sostenere la strategia, è stato avviato un aumento di capitale da 1,5 miliardi, approvato il 30 settembre dagli azionisti.
Francia e UK, investimenti strategici per la sovranità spaziale
Il rilancio di Eutelsat è sostenuto da una forte volontà politica, con la Francia che ha investito 750 milioni di euro, acquisendo il 29,65% della società. Anche il Regno Unito ha partecipato con 163 milioni, mantenendo una quota del 10,89%. Tra gli altri investitori figurano Cma-Cgm, il Fonds Stratégique de Participations e Bharti Space.
“La ricapitalizzazione – ha dichiarato su LinkedIn Jean-François Fallacher, ceo di Eutelsat – ci consente di rifinanziare, sostenere la strategia fino al 2030 e rinnovare la flotta Leo con 340 nuovi satelliti, con vendite in crescita dell’80% anno su anno”.
Secondo Christophe Grudler, eurodeputato francese, “Eutelsat è una delle migliori risposte europee a Starlink, ma serve un impegno politico condiviso. La Francia ha fatto la sua parte, ora tocca anche alla Germania e agli altri Stati membri”.
Sovranità digitale e sicurezza: il ruolo delle reti satellitari
La partita che si gioca nello spazio non è solo tecnologica, ma profondamente strategica. In un contesto globale dove la connettività equivale a sovranità, l’Europa punta a dotarsi di infrastrutture satellitari affidabili e autonome. Il contratto da 1 miliardo con il Ministero delle Forze Armate francese e la partnership con il Foreign Office britannico sono segnali chiari di questa direzione. “In un mondo dove la connettività è sinonimo di sovranità, è vitale disporre di infrastrutture satellitari fidate e sovrane”, puntualizza Fallacher.
Banda ultralarga e integrazione con le reti terrestri
Il progetto Iris2 e l’espansione di Eutelsat si inseriscono in un quadro più ampio di evoluzione della banda ultralarga, dove l’integrazione tra reti terrestri e satellitari diventa cruciale. Le nuove costellazioni Leo promettono bassa latenza e copertura capillare, anche in aree remote o difficili da raggiungere con la fibra.
Una sfida geopolitica e industriale
La competizione con Starlink non è solo una questione di mercato. È una sfida geopolitica, dove l’Europa cerca di evitare una dipendenza tecnologica da attori extra-continentali. La presenza di Starlink in scenari critici come l’Ucraina ha riacceso il dibattito sulla necessità di soluzioni europee per garantire continuità e sicurezza delle comunicazioni.
La roadmap è tracciata, ma il percorso è lungo. Iris2 entrerà in servizio nel 2030, mentre Eutelsat dovrà consolidare la propria posizione con investimenti, innovazione e alleanze strategiche. La posta in gioco è alta: la sovranità digitale europea nello spazio.