Amd fornirà chip per l’intelligenza artificiale a OpenAI nell’ambito di un accordo pluriennale che dovrebbe generare decine di miliardi di dollari di fatturato annuo e darebbe al creatore di ChatGpt la possibilità di acquistare fino a circa il 10% del produttore di chip. Ieri, dopo la divulgazione del deal, le azioni di Amd sono aumentate di oltre il 34%, aggiungendo circa 80 miliardi di dollari al valore di mercato dell’azienda.
La partnership strategica riguarda l’implementazione di centinaia di migliaia di chip di intelligenza artificiale di Amd, equivalenti a sei gigawatt, nell’arco di diversi anni a partire dalla seconda metà del 2026.
Amd ha precisato che OpenAI costruirà un impianto da un gigawatt basato sulla sua futura serie di chip MI450 a partire dal prossimo anno e che inizierà a registrare i ricavi da allora.
Come accennato, i dirigenti di Amd sono convinti che l’accordo genererà decine di miliardi di dollari di fatturato annuo. Più precisamente, grazie all’effetto domino dell’accordo, Amd prevede di generare più di 100 miliardi di dollari di nuovi ricavi in quattro anni servendo OpenAI e altri clienti.
“La nostra partnership con OpenAI genererà decine di miliardi di dollari di fatturato per Amd, accelerando al contempo lo sviluppo dell’infrastruttura AI di OpenAI”, ha ribadito Jean Hu, Vicepresidente esecutivo, direttore finanziario e tesoriere di Amd. “Questo accordo crea un significativo allineamento strategico e valore per gli azionisti sia per Amd che per OpenAI e si prevede che avrà un impatto significativo sugli utili per azione non-GAAP di Amd”.
L’accordo, l’ultimo di una serie di impegni di investimento, sottolinea il continuo appetito di potenza di calcolo di OpenAI e, più in generale, del verticale dell’intelligenza artificiale. Ma l’impatto si farà sentire anche sul resto del comparto tecnologico. “Consideriamo questo accordo certamente trasformativo, non solo per Amd, ma per le dinamiche del settore”, ha dichiarato parlando con Reuters il vicepresidente esecutivo di Amd, Forrest Norrod.
Il deal lega a doppio filo la startup al centro del boom dell’intelligenza artificiale ad Amd, uno dei più forti rivali di Nvidia, che ha a sua volta recentemente accettato di effettuare investimenti per 100 miliardi di dollari in OpenAI.
Per gli analisti si è trattato di un importante atto di fiducia nei chip e nel software di intelligenza artificiale di Amd, ma è improbabile che la mossa intacchi il dominio di Nvidia, poiché il leader di mercato continua a vendere tutti i chip di intelligenza artificiale che riesce a produrre.
Secondo i dati Lseg, quest’anno Amd dovrebbe registrare un fatturato di 32,78 miliardi di dollari, mentre gli analisti prevedono che Nvidia registrerà un fatturato di 206,26 miliardi. Bisogna comunque segnalare che, reagendo alla notizia, le azioni di Nvidia sono scese di oltre l’1%.
“Amd è rimasta indietro rispetto a Nvidia per un bel po’ di tempo. Quindi penso che questo aiuti a convalidare la loro tecnologia”, commenta Leah Bennett, responsabile degli investimenti strategici di Concurrent Asset Management.
Nvidia ha annunciato un accordo per la fornitura a OpenAI di sistemi per un valore di almeno 10 gigawatt. Contrariamente all’accordo della startup con Amd, in base al quale acquisirà una quota del produttore di chip, Nvidia investirà 100 miliardi di dollari nella società madre di ChatGpt, secondo i termini dell’accordo annunciato a settembre.
Acquisire una quota di Amd potrebbe dare a OpenAI “il potere di influenzare potenzialmente la strategia aziendale. Con Nvidia, OpenAI è semplicemente il cliente e non un comproprietario“, ha affermato Dan Coatsworth, responsabile dei mercati di A.J. Bell.
OpenAI collabora con Amd da anni, fornendo input sulla progettazione di vecchie generazioni di chip di intelligenza artificiale come l’MI300X.
L’azienda di intelligenza artificiale con sede a San Francisco ha adottato diverse misure per garantire di disporre dei chip necessari per le sue esigenze future. Sam Altman si aspetta di raggiungere 250 gigawatt di potenza di calcolo totale entro il 2033, secondo quanto riportato da The Information. L’accordo siglato il mese scorso da OpenAI con Nvidia include l’implementazione di un gigawatt di processori Vera Rubin di nuova generazione del gigante dei chip entro la fine del 2026.