Dare corpo al progetto di una Digital Africa è una priorità globale. Al Mwc Kigali 2025, Gsma e Itu hanno tracciato una visione strategica per il futuro digitale del continente, sottolineando la necessità di investimenti infrastrutturali, inclusione linguistica nei modelli AI e innovazione locale. Il messaggio è chiaro: l’Africa non può restare ai margini della rivoluzione digitale.
Vivek Badrinath, ceo della Gsma, ha aperto il keynote con un’affermazione netta: “Africa’s future will be digital”. Il mobile è già un motore economico, con 710 milioni di abbonati e un impatto di 220 miliardi di dollari sul Pil nel 2023. Ma il potenziale è ancora inespresso. L’intelligenza artificiale, secondo la Gsma, potrebbe generare 2,9 trilioni di dollari di valore entro il 2030, a patto che l’Africa venga inclusa nei dataset globali. Attualmente, le oltre 2.000 lingue africane rappresentano solo lo 0,02% dei contenuti online.
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Il divario di utilizzo: una sfida strutturale
Il vero ostacolo alla trasformazione digitale africana non è la copertura di rete, ma il divario di utilizzo. Milioni di persone vivono in aree servite da infrastrutture mobili, ma non accedono a internet per carenza di dispositivi, competenze digitali e contenuti rilevanti. È il più ampio usage gap al mondo, e rappresenta una barriera sistemica alla crescita.
La Gsma ha annunciato una collaborazione continentale con operatori e stakeholder locali per sviluppare modelli linguistici AI inclusivi, capaci di rappresentare le lingue africane e rispondere alle esigenze delle comunità. “La tecnologia non deve essere un lusso per pochi”, ha dichiarato Badrinath, sottolineando l’urgenza di democratizzare l’accesso digitale.
Investimenti e regolazione: un nuovo paradigma
Il modello attuale di investimento non è sostenibile. Gli operatori africani dovranno spendere 77 miliardi di dollari entro il 2030 per far fronte alla crescita del traffico dati, che è destinato a raddoppiare. Per la Gsma, è fondamentale rivedere le politiche regolatorie, creando ambienti equi e incentivanti per gli investimenti infrastrutturali.
Un altro nodo cruciale è l’energia. Senza accesso a fonti affidabili, scalabili e convenienti, la Digital Africa resterà un obiettivo irraggiungibile. La trasformazione digitale richiede una visione sistemica, che integri connettività, sostenibilità energetica e innovazione locale.
L’appello dell’Itu: competenze e innovazione per la connettività significativa
Doreen Bogdan-Martin, segretaria generale dell’Itu, ha stimato in 900 miliardi di dollari il fabbisogno per raggiungere una connettività universale e significativa entro il 2030. Ma l’investimento non deve limitarsi alle reti: le competenze digitali sono la chiave per trasformare la copertura in opportunità.
Bogdan-Martin ha insistito sull’importanza dell’innovazione locale: “Il futuro digitale dell’Africa deve essere guidato da imprenditori africani che risolvono problemi locali”. Quando connettività, competenze e supporto si allineano, l’impatto può essere profondo e mirato. L’Itu ha ribadito il proprio impegno a mobilitare risorse, promuovere partenariati e sostenere l’empowerment digitale.
Digital Africa: una visione condivisa e multilivello
La visione condivisa da Gsma e Itu è quella di un ecosistema digitale africano inclusivo, sostenibile e guidato dall’innovazione locale. Ma, come ha concluso Bogdan-Martin, “il futuro digitale del continente non sarà costruito da un solo attore: solo insieme possiamo connettere ogni comunità africana in modo significativo”.



































































